lunedì 29 novembre 2010

Tendenze culturali

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Dalla Omelia di papa Benedetto XVI ai Primi Vespri dell'Avvento:

"Ci sono tendenze culturali che cercano di anestetizzare le coscienze con motivazioni pretestuose. Riguardo all’embrione nel grembo materno, la scienza stessa ne mette in evidenza l’autonomia capace d’interazione con la madre, il coordinamento dei processi biologici, la continuità dello sviluppo, la crescente complessità dell’organismo. Non si tratta di un cumulo di materiale biologico, ma di un nuovo essere vivente, dinamico e meravigliosamente ordinato, un nuovo individuo della specie umana. Così è stato Gesù nel grembo di Maria; così è stato per ognuno di noi, nel grembo della madre. Con l’antico autore cristiano Tertulliano possiamo affermare: “E’ già un uomo colui che lo sarà” (Apologetico, IX, 8); non c’è alcuna ragione per non considerarlo persona fin dal concepimento".

Compito a casa:

                          1. identificare queste "tendenze culturali": non è poi così difficile; si può all'occorrenza farsi aiutare dal Salmo 5,10:

                                                             "Non c'è sincerità sulla loro bocca
                                                               è pieno di perfidia il loro cuore;
                                                               la loro gola è un sepolcro aperto
                                                               la loro lingua è tutta adulazione"

                          2. impedire con ogni mezzo che tali "tendenze culturali" arrivino fino a casa nostra: spesso si tratterà di selezionare le nostre interlocuzioni, fare attenzione a ciò che si guarda, a ciò che si legge, a ciò che si ascolta...

                          3. pregare per tutto il Tempo di Avvento il Salmo 139, che riporto di seguito, ogni sera, prima di addormentarsi.

Testo del salmo
1 Al maestro del coro. Di Davide. Salmo.
   Signore, tu mi scruti e mi conosci,
2 tu sai quando seggo e quando mi alzo.
   Penetri da lontano i miei pensieri,
3 mi scruti quando cammino e quando riposo.
   Ti sono note tutte le mie vie;
4 la mia parola non è ancora sulla lingua
   e tu, Signore, gia la conosci tutta.
5 Alle spalle e di fronte mi circondi
   e poni su di me la tua mano.
6 Stupenda per me la tua saggezza,
   troppo alta, e io non la comprendo.
7 Dove andare lontano dal tuo spirito,
   dove fuggire dalla tua presenza?
8 Se salgo in cielo, là tu sei,
   se scendo negli inferi, eccoti.
9 Se prendo le ali dell’aurora
   per abitare all’estremità del mare,
10 anche là mi guida la tua mano
   e mi afferra la tua destra.
11 Se dico: «Almeno l’oscurità mi copra
   e intorno a me sia la notte»;
12 nemmeno le tenebre per te sono oscure,
   e la notte è chiara come il giorno;
   per te le tenebre sono come luce.
13 Sei tu che hai creato le mie viscere
   e mi hai tessuto nel seno di mia madre.
14 Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
   sono stupende le tue opere,
   tu mi conosci fino in fondo.
15 Non ti erano nascoste le mie ossa
   quando venivo formato nel segreto,
   intessuto nelle profondità della terra.
16 Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi
   e tutto era scritto nel tuo libro;
   i miei giorni erano fissati,
   quando ancora non ne esisteva uno.
17 Quanto profondi per me i tuoi pensieri,
   quanto grande il loro numero, o Dio;
18 se li conto sono più della sabbia,
   se li credo finiti, con te sono ancora.
23 Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore,
   provami e conosci i miei pensieri:
24 vedi se percorro una via di menzogna
   e guidami sulla via della vita.