giovedì 20 gennaio 2011

Carne di femmine e sangue di martiri.

Oggi 20 gennaio è il terzo giorno della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, per quelli che non stanno "godendosi" la puntata di stasera di "Anno Zero", propongo il Martirologio ecumenico. Così, giusto per respirare un pò d'aria fresca prima di andare a dormire...



Fabiano e Sebastiano
martiri
Sin dall'antichità il 20 di gennaio la chiesa d'occidente ha associato nel ricordo due tra i suoi martiri più celebri e amati: Fabiano, vescovo di Roma, e Sebastiano, ufficiale dell'esercito romano.
Fabiano fu eletto pastore della città di Roma attorno all'anno 236. Nel corso del suo pontificato diede un contributo ragguardevole all'organizzazione della diocesi di Roma; egli divise infatti la città in sette diaconie per meglio rispondere ai crescenti bisogni della chiesa e delle fasce emarginate della popolazione.
Difensore dell'ortodossia di Origene, egli divenne presto molto popolare ben al di là delle chiese d'occidente, come attesta il suo elogio funebre redatto da Cipriano di Cartagine.
Fabiano morì martire, vittima illustre delle persecuzioni volute dall'imperatore Decio alla metà del III secolo per arginare la crescita e l'indipendenza della chiesa.
Lo stesso giorno, qualche decennio più tardi, coronava la propria vita con il martirio Sebastiano. Di origine milanese - almeno secondo Ambrogio -, Sebastiano era un alto ufficiale dell'esercito imperiale; proprio sfruttando la sua posizione a corte, Sebastiano riuscì, secondo la tradizione, a salvare un gran numero di cristiani dalle persecuzioni e a diffondere l'Evangelo tra le file dell'esercito romano.
Secondo la sua celebre passio, scritta nel V secolo da Arnobio il Giovane, fu l'imperatore Diocleziano a porre fine alla brillante carriera di Sebastiano, facendolo condannare alla pena capitale.
Sebastiano morì, come lo rappresenta costantemente la tradizione iconografica, trafitto da un gran numero di frecce. Sulla sua tomba fu edificata una basilica che a partire dal IX secolo fu intitolata al giovane soldato martire.

TRACCE DI LETTURA
Si racconta che Fabiano si oppose all'imperatore che voleva assistere alla veglia di Pasqua e comunicarsi; non gli permise di entrare in chiesa finché non ebbe confessato i suoi peccati e fatta penitenza.
Un altro imperatore, Diocleziano, chiamò a sé Sebastiano e gli disse: «Tu sei sempre stato fra i primi nella mia dimora e di nascosto ti sei adoperato fino ad ora contro di me e contro i miei dèi». Rispose Sebastiano: «Ho sempre adorato Cristo per la tua salvezza e sempre ho pregato Dio che è nei cieli per tutto l'impero». Allora Diocleziano ordinò di legarlo in mezzo al campo di Marte e di trafiggerlo con frecce.

Jacopo da Varagine, dalla Leggenda aurea
PREGHIERE
O Dio, gloria di coloro
che hai scelto come tuoi ministri,
concedi a noi tuoi fedeli,
per intercessione del papa e martire Fabiano,
di crescere come comunità di fede e di amore.
Per il nostro Signore
Gesù Cristo, tuo Figlio,
che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Donaci, o Padre,
il tuo Spirito di fortezza,
perché ammaestrati dal glorioso esempio
del tuo martire Sebastiano,
impariamo a obbedire a te
piuttosto che agli uomini.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.



Eutimio il Grande
(377-473)
monaco
Il 20 gennaio del 473 muore nella laura che egli stesso aveva fondato Eutimio il Grande, monaco nativo di Melitene, in Armenia.
Alla morte del padre, avvenuta quando Eutimio era ancora molto giovane, egli era stato affidato all'educazione del vescovo di quella città. Ebbe così modo di acquisire un forte sensus fidei, generato dall'ascolto e dalla meditazione delle Scritture, che lo accompagnerà per tutta la vita e in ogni situazione.
L'amore per la quiete e la riluttanza nei confronti della carriera ecclesiastica che gli si prospettava in modo ormai evidente, lo spinsero a cercare la solitudine in Palestina, dove si recò con il desiderio di imitare la vita di Cristo nel deserto.
Con la sua vita egli testimoniò a tal punto la bellezza dell'Evangelo da portare alla fede cristiana un numero notevole di abitanti del deserto, in gran parte nomadi di lingua araba. Si andò così formando attorno ad Eutimio una laura, alla quale accorsero discepoli anche da regioni molto lontane.
Eutimio ebbe un ruolo importante negli avvenimenti della chiesa di quegli anni, e fu anche grazie a lui che la chiesa di Gerusalemme accolse il concilio di Calcedonia.
La vita monastica della laura di Eutimio, equilibrata, umana e lontana dagli eccessi e dalle eccentricità in cui spesso cadevano i monaci di allora, servì a ispirare il typikón che il suo discepolo Saba elaborò per il proprio monastero, e che sarà alla base degli ordinamenti monastici di tipo anacoretico di tutta la Palestina.

TRACCE DI LETTURA
Così esortava i propri fratelli Eutimio: «In ogni ora ci occorre essere vigilanti e stare desti. Sappiate anzitutto questo: chi rinuncia al mondo non deve avere volontà propria, ma in primo luogo acquisirà umiltà e obbedienza; egli deve perseverare, meditare senza posa l'ora della morte e il giorno terribile del giudizio, aspirare alla gloria del regno dei cieli».
Diceva ancora: «Oltre alla custodia dell' interiorità, i monaci, soprattutto quelli giovani, devono faticare corporalmente, ricordando la parola dell'Apostolo: "Ho lavorato notte e giorno per non essere a carico di nessuno; e queste mani hanno lavorato al mio servizio e al servizio di coloro che sono con me". Sarebbe strano, infatti, che mentre le persone del mondo si danno pena e fatica per nutrire moglie e figli con il loro lavoro, per offrire a Dio primizie, fare del bene per quanto possono, e inoltre vedersi reclamare imposte, noi non sovvenissimo neppure, con il lavoro delle nostre mani, alle nostre necessità corporali, ma restassimo lì pigri e immobili a godere della fatica altrui, quando soprattutto l'Apostolo comanda che il pigro non deve neppure mangiare».

Cirillo di Scitopoli, Vita di Eutimio 9
PREGHIERA
Eutimio, padre santo,
anche se hai scelto la sterilità,
sei stato padre di molti figli;
grazie al seme spirituale che hai sparso, infatti,
il deserto, dapprima impenetrabile,
si è colmato di un gran numero di monaci.
Intercedi perché siano accordate alle nostre anime
la pace e la grazia della salvezza.



LE CHIESE OGGI RICORDANO...
ANGLICANI:
Richard Rolle di Hampole (+1349), autore spirituale
CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Fabiano, papa e martire
Sebastiano, martire (calendario romano)
Sebastiano, martire (calendario ambrosiano)
Agnese (III sec.), vergine e martire (calendario mozarabico)
COPTI ED ETIOPICI (11 tubah/terr):
Apparizione divina o Glorioso Battesimo di Gesù
LUTERANI:
Sebastiano, martire a Roma
MARONITI:
Eutimio il Grande, monaco
ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Eutimio il Grande, monaco
Eutimio di Tarnovo (XIV-XV sec.), patriarca (Chiesa bulgara)
SIRO-ORIENTALI:
Sebastiano, martire (Chiesa malabarese)
VETEROCATTOLICI:
Sebastiano, martire