mercoledì 15 giugno 2011

Detti dei Padri del Deserto 5


Un anacoreta divenne vescovo. Pio e pacifico, non correggeva nessuno, sopportando con pazienza le colpe e i peccati di ciascuno. Ora, il suo economo non amministrava correttamente gli affari della Chiesa e alcuni vennero a dire al vescovo: « Perché non rimproveri questo economo così negligente? ». Il vescovo differì il rimprovero. L'indomani gli accusatori dell'economo ritornarono dal vescovo, irritati contro di lui. Il vescovo, avvertito, si nascose in qualche parte e arrivando non lo trovarono. Lo cercarono a lungo, lo scoprirono alfine e gli dissero: «Perché ti sei nascosto? ». Egli rispose: « Perché ciò che sono riuscito ad ottenere in sessanta anni, a forza di pregare Dio, voi volete rubarmelo in due giorni ».

* * *
Un anziano diceva: «I santi che possiedono Dio ricevono in retaggio, per la loro impassibilità, sia le cose di quaggiù che quelle future, poiché le une e le altre sono di Cristo, e quelli che possiedono il Cristo hanno anche i suoi beni. Colui che ha il mondo, cioè le passioni, anche se ha il mondo non ha niente, se non le passioni che lo dominano ».

* * *
L'abate Agatone dava sovente questo consiglio al suo discepolo: « Non appropriarti mai di un oggetto che non vorresti cedere immediatamente a chiunque.
* * *

Fu domandato a un vegliardo: « Che vuoi dire rendere conto di una parola inutile? ». Rispose: « Ogni parola detta intorno a un oggetto materiale è pettegolezzo inutile, non vi sono che le parole dette per la salvezza dell'anima che non siano pettegolezzo. D'altronde è meglio scegliere il silenzio totale, perché, mentre tu dici il bene, viene anche il male ».