venerdì 15 luglio 2011

Beata Maria Vergine del Monte Carmelo



Oggi 16 luglio celebriamo la festa della B.V. Maria del Monte Carmelo


La devozione spontanea alla Vergine Maria, sempre diffusa nella cristianità sin dai primi tempi apostolici, è stata man mano nei secoli, diciamo ufficializzata sotto tantissimi titoli, legati alle sue virtù (vedasi le Litanie Lauretane), ai luoghi dove sono sorti Santuari e chiese che ormai sono innumerevoli, alle apparizioni della stessa Vergine in vari luoghi lungo i secoli, al culto instaurato e diffuso da Ordini Religiosi e Confraternite, fino ad arrivare ai dogmi promulgati dalla Chiesa.
Maria racchiude in sé tante di quelle virtù e titoli, nei secoli approfonditi nelle Chiese di Oriente ed Occidente con Concili famosi e studi specifici, tanto da far sorgere una terminologia ed una scienza “Mariologica”, e che oltre i grandi cantori di Maria nell’ambito della Chiesa, ha ispirato elevata poesia anche nei laici, cito per tutti il sommo Dante che nella sua “preghiera di s. Bernardo alla Vergine” nel XXXIII canto del Paradiso della ‘Divina Commedia’, esprime poeticamente i più alti concetti dell’esistenza di Maria, concepita da Dio nel disegno della salvezza dell’umanità, sin dall’inizio del mondo.
“Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura,
termine fisso d’eterno consiglio, tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ‘l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura……”
Ma il culto mariano affonda le sue radici, unico caso dell’umanità, nei secoli precedenti la sua stessa nascita; perché il primo profeta d’Israele, Elia (IX sec. a.C.) dimorando sul Monte Carmelo, ebbe la visione della venuta della Vergine, che si alzava come una piccola nube dalla terra verso il monte, portando una provvidenziale pioggia, salvando così Israele da una devastante siccità.
In quella nube piccola “come una mano d’uomo” tutti i mistici cristiani e gli esegeti, hanno sempre visto una profetica immagine della Vergine Maria, che portando in sé il Verbo divino, ha dato la vita e la fecondità al mondo.
La Tradizione racconta che già prima del Cristianesimo, sul Monte Carmelo (Karmel = giardino-paradiso di Dio) si ritiravano degli eremiti, vicino alla fontana del profeta Elia, poi gli eremiti proseguirono ad abitarvi anche dopo l’avvento del cristianesimo e verso il 93 un gruppo di essi che si chiamarono poi ”Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo”, costruirono una cappella dedicata alla Vergine, sempre vicino alla fontana di Elia.
Si iniziò così un culto verso Maria, il più bel fiore di quel giardino di Dio, che divenne la ‘Stella Polare, la Stella Maris’ del popolo cristiano. E sul Carmelo che è una catena montuosa che si estende dal golfo di Haifa sul Mediterraneo, fino alla pianura di Esdrelon, richiamato più volte nella Sacra Scrittura per la sua vegetazione, bellezza e fecondità, continuarono a vivere gli eremiti, finché nella seconda metà del sec. XII, giunsero alcuni pellegrini occidentali, probabilmente al seguito delle ultime crociate del secolo; proseguendo il secolare culto mariano esistente, si unirono in un Ordine religioso fondato in onore della Vergine, alla quale i suddetti religiosi si professavano particolarmente legati.
L’Ordine non ebbe quindi un fondatore vero e proprio, anche se considera il profeta Elia come suo patriarca e modello; il patriarca di Gerusalemme s. Alberto Avogadro (1206-1214), originario dell’Italia, dettò una ‘Regola di vita’, approvata nel 1226 da papa Onorio III.
Costretti a lasciare la Palestina a causa dell’invasione saracena, i monaci Carmelitani, come ormai si chiamavano, fuggirono in Occidente, dove fondarono diversi monasteri: Messina e Marsiglia nel 1238; Kent in Inghilterra nel 1242; Pisa nel 1249; Parigi nel 1254, diffondendo il culto di Colei che: “le è stata data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saron” (Is 35,2).
Il 16 luglio del 1251 la Vergine circondata da angeli e con il Bambino in braccio, apparve al primo Padre Generale dell’Ordine, beato Simone Stock, al quale diede lo ‘scapolare’ col ‘privilegio sabatino’, che consiste nella promessa della salvezza dall’inferno, per coloro che lo indossano e la sollecita liberazione dalle pene del Purgatorio il sabato seguente alla loro morte.
Lo ‘scapolare’ detto anche ‘abitino’ non rappresenta una semplice devozione, ma una forma simbolica di ‘rivestimento’ che richiama la veste dei carmelitani e anche un affidamento alla Vergine, per vivere sotto la sua protezione ed è infine un’alleanza e una comunione tra Maria ed i fedeli.
Papa Pio XII affermò che “chi lo indossa viene associato in modo più o meno stretto, all’Ordine Carmelitano”, aggiungendo “quante anime buone hanno dovuto, anche in circostanze umanamente disperate, la loro suprema conversione e la loro salvezza eterna allo Scapolare che indossavano! Quanti, inoltre, nei pericoli del corpo e dell’anima, hanno sentito, grazie ad esso, la protezione materna di Maria! La devozione allo Scapolare ha fatto riversare su tutto il mondo, fiumi di grazie spirituali e temporali”.
Altri papi ne hanno approvato e raccomandato il culto, lo stesso beato Giovanni XXIII lo indossava, esso consiste di due pezzi di stoffa di saio uniti da una cordicella, che si appoggia sulle scapole e sui due pezzi vi è l’immagine della Madonna.
Nel secolo d’oro delle fondazioni dei principali Ordini religiosi cioè il XIII, il culto per la Vergine Maria ebbe dei validissimi devoti propagatori: i Francescani (1209), i Domenicani (1216), i Carmelitani (1226), gli Agostiniani (1256), i Mercedari (1218) ed i Servi di Maria (1233), a cui nei secoli successivi si aggiunsero altri Ordini e Congregazioni, costituendo una lode perenne alla comune Madre e Regina.
L’Ordine Carmelitano partito dal Monte Carmelo in Palestina, dove è attualmente ubicato il grande monastero carmelitano “Stella Maris”, si propagò in tutta l’Europa, conoscendo nel sec. XVI l’opera riformatrice dei due grandi mistici spagnoli Giovanni della Croce e Teresa d’Avila, per cui oggi i Carmelitani si distinguono in due Famiglie: “scalzi” o “teresiani” (frutto della riforma dei due santi) e quelli senza aggettivi o “dell’antica osservanza”.
Nell’Ordine Carmelitano sono fiorite figure eccezionali di santità, misticismo, spiritualità claustrale e di martirio; ne ricordiamo alcuni: S. Teresa d’Avila (1582) Dottore della Chiesa; S. Giovanni della Croce (1591) Dottore della Chiesa; Santa Maria Maddalena dei Pazzi (1607); S. Teresa del Bambino Gesù (1897), Dottore della Chiesa; beato Simone Stock (1265); S. Angelo martire in Sicilia (1225); Beata Elisabetta della Trinità Catez (1906); S. Raffaele Kalinowski (1907); Beato Tito Brandsma (1942); S. Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein, 1942); suor Lucia, la veggente di Fatima, ecc.
Alla Madonna del Carmine, come è anche chiamata, sono dedicate chiese e santuari un po’ dappertutto, essa per la promessa fatta con lo scapolare, è onorata anche come “Madonna del Suffragio” e a volte è raffigurata che trae, dalle fiamme dell’espiazione del Purgatorio le anime purificate.
Particolarmente a Napoli è venerata come S. Maria La Bruna, perché la sua icona, veneratissima specie dagli uomini nel Santuario del Carmine Maggiore, tanto legato alle vicende seicentesche di Masaniello, cresciuto alla sua ombra, è di colore scuro e forse è la più antica immagine conosciuta come ‘Madonna del Carmine’.
Durante tutti i secoli trascorsi nella sua devozione, Ella è stata sempre rappresentata con Gesù Bambino in braccio o in grembo che porge lo ‘scapolare’ (tutto porta a Gesù), e con la stella sul manto (consueta nelle icone orientali per affermare la sua verginità).
La sua ricorrenza liturgica è il 16 luglio, giorno in cui nel 1251, apparve al beato Simone Stock, porgendogli l’ “abitino”.

* * *


Di seguito l'Ufficio delle Letture e i testi del Messale.


UFFICIO DELLE LETTURE
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.

Antifona
Glorifichiamo il Signore
nel ricordo dei benefici della Vergine Maria,
Madre del Carmelo.

SALMO 94 Invito a lodare Dio
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;

perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno


Vergine santa, splendore del cielo,
con cuor di figli umili e devoti,
noi ti lodiam, decoro del Carmelo,
Madre Maria.

Tu stessa dono singolare,
fonte sei di favori senza pari al mondo;
per tanta prole è il mistico tuo monteseno fecondo.
Ed anche a noi, oranti, il tuo favore,
Vergine, accorda; dacci la tua luceche illumini le vie del Signore,
nostra salvezza.
Benigna il nostro monte non lasciare;
effondi le tue grazie e rifiorisca.Materna accorri, tu ci puoi guidareal paradiso.
Gloria all'eccelsa Trinità beata,che sua ti volle Figlia Sposa Madre,decoro del Carmelo, incoronatadolce Regina. Amen.


1^ Antifona
Chi salirà il monte del Signore,
chi starà nel tuo santo luogo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro.

SALMO 23

Del Signore è la terra e quanto contiene, *
l'universo e i suoi abitanti.
E' lui che l'ha fondata sui mari, *
e sui fiumi l'ha stabilita.

Chi salirà il monte del Signore, *
chi starà nel suo luogo santo?

Chi ha mani innocenti e cuore puro, †
chi non pronunzia menzogna, *
chi non giura a danno del suo prossimo.

Egli otterrà benedizione dal Signore, *
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca, *
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.

Chi è questo re della gloria? †
Il Signore forte e potente, *
il Signore potente in battaglia.

Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.

Chi è questo re della gloria? *
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ AntifonaChi salirà il monte del Signore,
chi starà nel tuo santo luogo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro.

2^ Antifona

Li condurrò sul mio santo monte
e li colmerò di gioia
nella mia casa di preghiera.

SALMO 45

Dio è per noi rifugio e forza, *
aiuto sempre vicino nelle angosce.

Perciò non temiamo se trema la terra, *
se crollano i monti nel fondo del mare.
Fremano, si gonfino le sue acque, *
tremino i monti per i suoi flutti.

Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, *
la santa dimora dell'Altissimo.

Dio sta in essa: non potrà vacillare; *
la soccorrerà Dio, prima del mattino.
Fremettero le genti, i regni si scossero; *
egli tuonò, si sgretolò la terra.

Il Signore degli eserciti è con noi, *
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.

Venite, vedete le opere del Signore, *
egli ha fatto portenti sulla terra.

Farà cessare le guerre sino ai confini della terra, †
romperà gli archi e spezzerà le lance, *
brucerà con il fuoco gli scudi.

Fermatevi e sappiate che io sono Dio, *
eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.
Il Signore degli eserciti è con noi, *
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona

Li condurrò sul mio santo monte
e li colmerò di gioia
nella mia casa di preghiera.

3^ Antifona

Di te si dicono cose stupende, città di Dio;
il Signore posa le tue fondamenta sui monti santi.

SALMO 86
Le sue fondamenta sono sui monti santi; †
il Signore ama le porte di Sion *
più di tutte le dimore di Giacobbe.

Di te si dicono cose stupende, *
città di Dio.

Ricorderò Raab e Babilonia
fra quelli che mi conoscono; †
ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia: *
tutti là sono nati.

Si dirà di Sion: «L'uno e l'altro è nato in essa *
e l'Altissimo la tiene salda».

Il Signore scriverà nel libro dei popoli: *
«Là costui è nato».
E danzando canteranno: *
«Sono in te tutte le mie sorgenti».

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona

Di te si dicono cose stupende, città di Dio;
il Signore posa le tue fondamenta sui monti santi.


Versetto

V. Vi ho condotti nella terra del Carmelo.
R. Perché ne mangiate i frutti e i prodotti.
Prima Lettura
Dal primo libro dei Re 1 Re 18, 36-39. 41-45a

Elia pregò sul monte Carmelo e la pioggia cadde a dirotto
Al momento dell'offerta si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatte tutte queste cose per tuo comando. Rispondimi, Signore, rispondimi e questo popolo sappia che tu sei il Signore Dio e che converti il loro cuore!». Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto. A tal vista, tutti si prostrarono a terra ed esclamarono: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!».Elia disse ad Acab: «Su, mangia e bevi perché sento un rumore di pioggia torrenziale». Acab andò a mangiare e a bere. Elia si recò alla cima delCarmelo; gettatosi a terra, pose la faccia tra le proprie ginocchia. Quindi disse al suo ragazzo: «Vieni qui, guarda verso il mare». Quegli andò, guardò e disse: «Non c'è nulla!». Elia disse: «Tornaci ancora sette volte». La settima volta riferì: «Ecco, una nuvoletta, come una mano d'uomo, sale dal mare». Elia gli disse: «Va a dire ad Acab: Attacca i cavalli al carro e scendi perché non ti sorprenda la pioggia!». Subito il cielo si oscurò per le nubi e per il vento; la pioggia cadde a dirotto.
Responsorio
Sal 64, 10. 11. 13R. Tu visiti la terra e la disseti: la ricolmi delle sue ricchezze. * Benedici i suoi germogli.V. Stillano i pascoli nel deserto e le colline si ornano a festa.R. Benedici i suoi germogli.

Seconda Lettura

Dai «Discorsi» di Paolo VI, papa
(Discorsi del 10-5-1967 e 22-6-1967; AAS 59 [1967], pp.514-515. 779)
Te beata, che hai creduto
La beata Vergine Maria fu certamente illuminata interiormente da un carisma di luce straordinaria, quale la sua innocenza e la sua missione le dovevano assicurare. Traspare dal Vangelo la limpidezza conoscitiva e l'intuizione profetica delle cose divine che inondavano la privilegiata sua anima.
E tuttavia la Madonna ebbe la fede, la quale suppone non l'evidenza diretta della conoscenza, ma l'accettazione della verità per motivo della parolarivelatrice di Dio. «Anche la beata Vergine avanzò nella peregrinazione della fede», dice il Concilio Vaticano II È il Vangelo che indica il meritorio cammino, quando ricorda lo stupendo elogio di Elisabetta, elogio rivelatore della psicologia e della virtù di Maria: «Te beata, che hai creduto!».E potremmo trovare la conferma di questa primaria virtù della Madonna nelle pagine in cui il Vangelo registra ciò che Ella era, ciò ch'Ella disse, ciò ch'Ella fece, così da sentirci obbligati a sedere alla scuola del suo esempio, e a trovare negli atteggiamenti, che definiscono l'incomparabile figura diMaria davanti al mistero di Cristo, che in Lei si realizza, le forme tipiche per gli spiriti che vogliono essere religiosi, secondo il piano divino della nostra salvezza.Sono forme di ascoltazione, di esplorazione, di accettazione, di sacrificio; e più ancora di meditazione, di attesa e di interrogazione, di possesso interiore, di sicurezza calma e sovrana nel giudizio e nell'azione, di pienezza infine di preghiera e di comunione, proprie, sì, di quell'anima unica piena di grazia e avvolta dallo Spirito Santo
, ma forme altresì di fede e, perché a noi vicine, da noi non solo ammirabili, ma imitabili.
La vostra via è quella stretta, austera e ardua d'una vita ascetica, così impegnata alla specifica ricerca della sublime arte dell'orazione e dell'intensità della conversazione spirituale, da qualificarvi davvero cercatori dell'unica pienezza, dell'unica pace, dell'unico amore nell'unione dell'anima a Dio.
La Madonna santissima vi conforti nella vostra vocazione carmelitana; Ella vi conservi il gusto delle cose spirituali; Ella vi ottenga i carismi delle sante e ardue ascensioni verso la conoscenza del mondo divino e verso le ineffabili esperienze delle sue notti oscure e delle sue luminose giornate; Ella vi dia l'anelito alla santità e alla testimonianza escatologica del regno dei cieli; Ella vi renda esemplari e fraterni nella Chiesa di Dio; Ella infine vi introduca un giorno a quel possesso di Cristo e della sua gloria a cui tutta la vostra vita vuoi essere fin d'ora consacrata.


Responsorio
Lc 2, 19; cfr. Gc 1. 21; Lc 11, 28
R. Accogliete con docilità la parola che può salvare le vostre anime. * Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano.
V. Maria serbava queste cose meditandole nel suo cuore.
R. Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano.
Oppure:
Dal libro Questioni di mistica del venerabile Michele di sant'Agostino
(Lib. I, tratt. I, cap. 18; Antuerpiae, 1671, pp. 31-32)
Maria ci conduce a Cristo
Non posso passare sotto silenzio - anzi mi sforzo d'inculcare a tutti - la cordiale devozione, l'amore filiale, l'affetto colmo di tenerezza verso la Madre, degna d'amore, Maria: quei sentimenti sono un mezzo singolare ed efficace per educare a condurre una vita pia in Cristo. Poiché Maria è salutata Madre di grazia e di misericordia e poiché l'una e l'altra sono necessarie a condurre una vita di pietà, con quale diritto pretendiamo rifugiarci nella grazia e conseguire misericordia senza cercare l'una e l'altrapresso la Madre della grazia e della misericordia? Dirò dunque con l'Apostolo: «Accostiamoci con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno».Ma per poterci accostare a questo trono di grazia con fiducia, è necessario conquistare l'amore di Maria verso di noi.
Per questo tutti coloro che si gloriano di professarsi suoi figli, servitori o fratelli, devono sforzarsi di adeguare la loro vita alle esigenze della professione che hanno scelto, solleciti nell'emulare in qualche modo la loro santa Patrona, una Madre tanto degna d'amore e una Sorella tanto colma di benevolenza, imitandone gli atteggiamenti di perfezione, ereditandone l'indole meravigliosa. Perciò, tu che l'ami come Madre, imitane l'umiltà, la castità, la povertà, la docilità; imitala nell'amore di Dio e del prossimo; in tutte le virtù.
Allo scopo di tributarle l'amore che le si deve e le conviene, dopo che avrai offerto giorno per giorno te stesso e ogni cosa alla Santissima Trinità in Cristo e per i suoi meriti, prendi anche l'abitudine di offrire in modo particolare tutto ciò che sei e hai a questa Madre amantissima: tutto ciò che fai nel nome del Signore, fallo ugualmente nel nome di Maria.A lei affida tutto te stesso. A lei accostati come ad una maestra espertissima, consultala come vergine prudentissima. Comportati, in una sola parola, come un bravo figlio; costaterai per esperienza che essa è madre del bell'amore e della santa speranza. Da lei scorrerà a te ogni grazia di vita, di via e di verità. In lei splenderà per te ogni speranza di vita virtuosa. Essa non cesserà mai d'impetrare le grazie necessarie alla tua perseveranza; essa sarà per te una fonte di acqua viva.
Nell'ora della tua morte, non sdegnerà di dire che ti è sorella, anzi madre. Allora sarà il momento più bello per te e la tua anima si sentirà viva piùche mai, in grazia di lei. Così conducendo nell'ossequio e nel culto di lei una vita devota, meriterai di spirare tranquillo e fiducioso e pio, nell'abbraccio di lei. Tra quelle braccia materne sarai guidato al porto della tua salvezza. Chi ama Maria certamente si salverà.


Responsorio
Cfr. Sal 33, 12; Is 2, 3; Sir 24, 30. 24-25R. Venite, figli, ascoltàtemi. Venite, saliamo al monte del Signore. * Chi mi ascolta non sarà confuso.V. Io sono la madre del bell'amore e della santa speranza; in me ogni grazia di vita e di verità.
R. Chi mi ascolta non sarà confuso.


oppure:
Maria concepì prima nella mente che nel corpo

Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa
(Disc. 1 per il Natale del Signore, 2, 3; PL 54, 191-192)


Viene scelta una vergine di discendenza regale della stirpe di Davide, che, destinata ad una sacra maternità, concepì il Figlio, Uomo-Dio, prima nel suo cuore che nel suo corpo. E perché, ignorando il disegno divino, non avesse a temere di fronte ad un evento eccezionale, apprende dal colloquio con l'angelo ciò che lo Spirito Santo avrebbe operato in lei. E colei che sta per divenire Madre di Dio, non pensa che ciò avvenga a scapito del pudore. Perché infatti non dovrebbe credere alla novità del concepimento, dato che le viene promesso l'intervento efficace della potenza dell'Altissimo? Inoltre la sua fede, già perfetta, viene confermata dalla testimonianza di un miracolo precedente: contro ogni aspettativa, viene accordata, cioè, ad Elisabetta la fecondità. Così non si poteva dubitare che, chi aveva dato la fecondità ad una donna sterile, la poteva dare anche a una vergine.
Pertanto il Verbo di Dio, Dio egli stesso e Figlio di Dio, che in principio era presso Dio e per mezzo del quale tutto è stato fatto, e senza del quale niente è stato fatto di tutto ciò che esiste (cfr. Gv 1, 3), si è fatto uomo per liberare l'uomo dalla morte eterna. Ma, abbassandosi fino ad assumere la nostra umile condizione, non diminuì la sua maestà. Così, restando quello che era, ed assumendo ciò che non era, unì la vera natura di servo a quella che lo fa uguale a Dio Padre. Congiunse le due nature con un vincolo così meraviglioso, che né la gloria a cui era chiamata assorbì la natura inferiore, né l'assunzione di questa natura, diminuì la natura superiore.
Salvo perciò restando ciò che era proprio a ciascuna natura e convergendo le due nature in una sola persona, ecco che l'umiltà è assunta dalla maestà, la debolezza dalla potenza e la mortalità dall'eternità.
Per pagare il debito proprio della nostra condizione, la natura impassibile si è unita alla nostra natura passibile e il vero Dio e il vero uomo vengono ad unirsi in un solo Signore. In tal modo, proprio come conveniva alla nostra salvezza, l'unico, il «solo mediatore, fra Dio e gli uomini» (1 Tm 2, 5) poteva morire in virtù di una natura, e risorgere in virtù dell'altra.
Perciò la nascita del Salvatore non recò il minimo pregiudizio all'integrità della Vergine, perché la nascita di colui che è la verità fu salvaguardia della sua purezza. Pertanto era conveniente, o miei cari, che Cristo «potenza di Dio e sapienza di Dio» (1 Cor 1, 24) nascesse in tal modo da porsi a nostro livello per la sua natura umana, e fosse infinitamente superiore a noi per la sua divinità. Difatti, se non fosse vero Dio, non ci avrebbe portato la salvezza, e se non fosse vero uomo, non ci avrebbe dato l'esempio.E' per questo che alla nascita del Signore gli angeli cantano esultanti: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli» e annunziano: «pace in terra agli uomini che egli ama» (Lc 2, 14). Essi infatti vedono che la Gerusalemme celeste è un edificio formato da tutti i popoli della terra. Se dunque di questa opera ineffabile della misericordia divina tanta gioia provano gli angeli, che sono creature eccelse, quanto dovranno goderne gli uomini che sono umilissime creature?




MESSALE
Antifona d'Ingresso Is 35,2
A lei è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saròn.
Vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio
CollettaAssisti i tuoi fedeli, Signore, nel cammino della vita, e per l'intercessione della beata Vergine Maria, nostra madre e regina, fa' che giungiamo felicemente alla santa montagna, Cristo Gesù, nostro Signore, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Oppure:
O Dio, che hai onorato l'Ordine del Carmelo col ti
tolo glorioso della beata Vergine Maria, Madre del tuo Figlio, concedi a noi, che ne celebriamo oggi la solenne commemorazione, di poter giungere, forti del suo aiuto, alla vetta del monte che è Cristo Signore. Egli è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura
1 Re 18, 42-45
Elia pregò sul monte Carmelo e il cielo diede la pioggia.
Dal primo libro dei Re
Elia si recò alla cima del Carmelo; gettatosi a terra, pose la faccia tra le proprie ginocchia. Quindi disse al suo ragazzo: «Vieni qui, guarda verso il mare». Quegli andò, guardò e disse: «Non c’è nulla». Elia disse: «Tornaci ancora per sette volte».
La settima volta riferì: «Ecco una nuvoletta, come una mano d’uomo, sale dal mare». Elia gli disse: «Va’ a dire ad Acab: Attacca i cavalli al carro e scendi perché non ti sorprenda la pioggia!». Subito il cielo si oscurò per le nubi e per il vento; la pioggia cadde a dirotto.


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 14
Ti seguiremo dovunque ci condurrai, Vergine Maria.

Signore, chi abiterà nella tua tenda?
chi dimorerà sul tuo santo monte?

Colui che cammina senza colpa,
agisce con giustizia e parla lealmente,
non dice calunnia con la lingua,
non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulto al suo vicino.

Ai suoi occhi è spregevole il malvagio

ma onora chi teme il Signore.


Seconda Lettura
Gal 4, 4-7
Dio mandò il suo Figlio nato da donna.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessero l’adozione a figli. E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio; se poi figlio, sei anche erede per volontà di Dio.

Sequenza


Fior del Carmelo,vite fiorente;luce del cielo,sei tu soltanto / Vergine Madre.
O Madre miteintemerata,ai figli tuoisii propizia, / Stella del mare.

Ceppo di Jesseche doni il Fiore,
a noi concedi
di rimanere / con te per sempre.
Giglio sbocciatotra acute spine
conserva puri
i nostri cuori / e dona aiuto.
Forte armaturalà dove infuria
la dura lotta:offri a difesa / lo Scapolare.
Per noi incertitu sei la guida;a noi provaticoncedi ognora / consolazioni.
O dolce Madre,Signora nostra:colma del gaudiodi cui sei piena / i figli tuoi.
O chiave e portadel Paradiso,fa' che giungiamodove di gloria / sei coronata.
Amen.

Canto al Vangelo Lc 11, 28
Alleluia, alleluia.

Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano.

Alleluia.


Vangelo
Gv 19, 25-27
Ecco il tuo figlio, ecco la tua madre!
Dal vangelo secondo Giovanni

In quell’ora: stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre:
«Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.


Preghiera dei fedeli

Fratelli carissimi, nella solennità di Maria santissima,
Madre del Carmelo, invochiamo Dio nostro Padre affinché per l'intercessione della Madonna spanda sull'umanità copiose grazie. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, Signore .
— Per la Santa Chiesa di Dio, che in Maria contempla la sua Madre e il suo modello, perché da lei apprenda ad ascoltare la divina Parola e a proclamarla agli uomini, preghiamo.

Per quelli che invocano Maria Madre e Patrona,perché trovino in lei rifugio nelle avversità e sprone alla vita cristiana, preghiamo.

Per l'Ordine carmelitano, perché nella festa odierna approfondisca il significato della sua vocazione di testimonianza di preghiera e santità di vita, preghiamo.

Per tutti quelli che portano lo scapolare come segno di consacrazione e di speranza, perché imparino a imitare le virtù della Madonna e diano con le opere un'autentica testimonianza evangelica, preghiamo.

O Signore, ascolta la preghiera della tua Chiesa, e per l’intercessione della Vergine Maria, Madre del Carmelo, concedici quanto ti abbiamo chiesto. Per Cristo nostro Signore
.