lunedì 25 luglio 2011

Chi si ferma è perduto



Può capitare che talvolta, sopraffatti dallo scoraggiamento, dai problemi e dalle sofferenze di ogni giorno, può capitare che, magari senza pensarlo davvero, esclamiamo (come un mio amico questa mattina): "Questa è una vita di m...!". Mi è tornata in mente una preghiera di madre Teresa di Calcutta...
"Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.
Però ciò che é importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito e` la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c`e` una linea di partenza.
Dietro ogni successo c`e` un`altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c`è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni
non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!
(Beata Teresa di Calcutta)




A commento di questa preghiera di Madre Teresa, riporto un testo di sant'Ambrogio, che riflette sul Salmo 1: Felice l'uomo che non si ferma sulla via dei peccatori... Due figure così lontane tra loro e così innamorate della vita. Accenti diversi, stesso amore perchè tra le vicende e i disastri di questo mondo, c'è Qualcuno che è sempre lo stesso.

"Non c'è alcun dubbio che "via" indichi il corso di questa vita. Infatti, finchè percorriamo il corso di questa vita, abbiamo un sentiero su cui camminare ogni giorno fino a raggiungere la meta. Anche se non ci sembra di camminare fisicamente, comunque procediamo nella via. Come, nelle navi, chi dorme è condotto dai venti nel porto anche se chi sta riposando non ha affatto la sensazione di navigare, tuttavia la corrente lo spinge e gli fa raggiungere la meta a sua insaputa; così fluisce la nostra vita e ciascuno è condotto alla sua meta da una corrente segreta. Perciò si dice: Alzati, tu che dormi (Ef. 5, 14). Tu dormi e il tuo tempo cammina; bada che, mentre te ne stai a dormire, il tempo non ti sfugga. Perciò, anche se dormi, sia sveglio il tuo cuore, non si prenda riposo il tuo cuore! Se il tuo cuore non è ozioso, non sono oziosi i tuoi giorni. Uomo, sei in via; cammina per arrivare, non ti sorprenda la notte lungo la via, non finisca il giorno della tua vita prima che tu affretti il tuo avanzare nel bene. Sei viandante in questa vita: tutto passa, tutto resta alle tue spalle, tutto contempli lungo questa via e passi oltre. Hai visto la bellezza degli alberi, il verde dei prati, la limpidezza delle fonti e ti ha dato gioia osservare tutto ciò che diletta lo sguardo. Ma mentre contemplavi tutto questo, sei passato oltre. Ancora, lungo il tuo cammino, ti sei imbattuto in un sentiero sassoso e scosceso, in grotte rocciose, precipizi, in fitti boschi. Non hai avuto il tempo di annoiarti e sei andato oltre. Così è questa vita: le cose buone non durano ma anche quelle tristi non sono per sempre. E' così: pensa di essere in cammino. Non lasciarti esaltare dalle vicende favorevoli, non lasciarti deprimere da quelle avverse; il successo non ti trattenga dal continuare il tuo cammino, le disgrazie non ti fermino, ma prima di partire scegli bene la tua via...".
Ambrogio di Milano, Commento a dodici salmi I, 23-24