venerdì 22 luglio 2011

Noli me tangere: l'icona


Abbiamo celebrato oggi la festa di santa Maria di Magdala. Di seguito una parola sulla icona che rappresenta la scena della apparizione di Cristo a questa donna, la prima persona ad aver annunciato la Resurrezione...

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La scena si svolge nel giardino dove era stato seppellito Gesù. Piante, fiori ed alberi adornano tutta la scena dell’apparizione. Il richiamo al giardino colloca l’avvenimento della resurrezione in stretto rapporto con un altro giardino, l’Eden, dove Dio aveva posto Adamo ed Eva e dove fu consumato il “peccato originale” causa della perdizione e della morte degli uomini. Se da un giardino era venuta la morte, in un giardino doveva rifiorire la vita. “Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male” (Gn 2, 8-9). In mezzo al giardino Dio vi piantò l’albero della vita, i cui frutti sfamavano la fame di immortalità degli uomini. Dopo il peccato e la conseguente cacciata dall’Eden, l’uomo e la donna non hanno potuto più nutrirsi del frutto di quell’albero e la morte è entrata nel mondo.
Nell’icona l’albero della vita è rappresentato al centro, tra il sepolcro aperto e Gesù risorto. È il mandorlo (Es 25,31-40), che nella tradizione liturgica ebraica diventa il candelabro a sette braccia, la menorah. Con la risurrezione di Gesù l’umanità ha nuovamente accesso all’albero della vita e può ricevere così il dono dell’immortalità. Questo frutto è la carne e il sangue di Gesù. Leggiamo infatti nel vangelo di Giovanni: “Gesù disse: ‘In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita’.” (Gv. 6,53)
La montagna con la grotta del sepolcro ci ricordano quella della natività. Gli inferi non hanno potuto divorare e trattenere l’autore della vita. Il sarcofago e le bende che avvolgevano il corpo morto di Gesù sono gli stessi della natività. La morte rimanda alla nascita, come a dire che con la morte di Cristo c’è una nuova nascita, quella eterna! Le bende avvolte nel sepolcro danno l’idea del bozzolo della crisalide da cui è nasce la farfalla che può volare staccandosi dalla terra con le sue ali dai colori sfavillanti. Così Cristo risorto abbandonate le bende funerarie che avvolgevano il suo corpo viene raffigurato con abiti sfolgoranti: tunica rossa e mantello blu con sfumature dorate: ha vinto la morte e ora si staccherà da terra per “volare” al cielo.
In ginocchio davanti a Gesù risorto c’è Maria Maddalena.
I suoi lunghi capelli le ricadono sul bellissimo manto rosso che la ricopre. Con quei capelli aveva asciugato i piedi di Gesù che aveva bagnato con le sue lacrime calde e amare, ma piene di pentimento, il giorno in cui era riuscita, con l’audacia dell’amore, a raggiungerlo, nonostante l’avversità della gente e della legge. L’icona riproduce il momento in cui la Maddalena riconosce Gesù. Nei racconti della risurrezione c’è un elemento che emerge in maniera chiara: Gesù risorto non ha più le stesse sembianze di prima. Non lo riconosce Maria Maddalena come non lo riconosceranno subito né i discepoli di Emmaus né gli altri apostoli riuniti nel cenacolo che pensano di vedere un fantasma. Gesù risorto aveva subito un cambiamento rispetto al Gesù del ministero. Nel vangelo di Marco questa diversità è annotata in maniera chiara: “apparve a due di loro sotto altro aspetto” (Mc 16,12). Questa diversità del Cristo risorto rispetto al Cristo del ministero è così evidente che anche dopo che Gesù si è fatto riconoscere dai suoi discepoli mostrando loro i segni della passione come una sorta di “documento d’identità”, alcuni continuano ancora a dubitare (Cfr Mt28,17; Lc 24,37).
Paolo, nel suo discorso sulla resurrezione (1Cor 25,42 ss.), presenta un duplice aspetto di continuità e di trasformazione: egli parla chiaramente di un corpo che era morto ed era stato sepolto; eppure, quel corpo è tanto cambiato da non essere più fisico, bensì spirituale.
Dai racconti evangelici sulla risurrezione emerge che la semplice visione di Gesù risorto non conduce necessariamente alla comprensione e alla fede.
Nel racconto dei discepoli di Emmaus Luca vuole dire ai suoi lettori cristiani che nello spezzare eucaristico del pane essi trovano il mezzo per riconoscere la presenza di Gesù tra di loro. Analogamente, Giovanni può voler dire ai suoi lettori che nella parola detta da Gesù essi trovano il mezzo per riconoscere la presenza. La Maddalena riconosce Gesù quando egli la chiama “Maria”. Le pecore conoscono la sua voce quando egli chiama per nome quelle che gli appartengono. L’episodio illustra il detto del Buon Pastore: “Io conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me” (Gv10,14).
Il racconto del vangelo di Giovanni ci dice che Maria risponde a Gesù chiamandolo “Rabbuni”. Questo vocabolo ci ricorda quello della scena della chiamata dei primi apostoli quando Gesù chiede ai discepoli del Battista: “Che cosa cercate?”, ed essi lo chiamano “Rabbi”. Così qui anche Maria si rivolge a lui come a un maestro, dopo che egli le ha chiesto: “Chi stai cercando” (Gv 20,15). Sembra che la Maddalena chiamando Gesù col “vecchio” titolo mostri di non aver compreso la portata della resurrezione e pensi di potere ora riprendere a seguire Gesù nello stesso modo in cui lo aveva seguito durante il suo ministero. Ma non è così. Infatti, come Gesù le aveva ordinato, la Maddalena annuncia ai discepoli: “Ho visto il Signore”; perciò ella sapeva che davanti a lei si era presentato il suo Signore, non soltanto il suo maestro.
Il racconto dell’incontro tra Gesù e la Maddalena ha dei tratti che somigliano all’annunciazione. Infatti come l’angelo Gabriele fu mandato a Nazaret da Maria per donarle l’annuncio dell’incarnazione, così qui, nel giardino dove è posto il sepolcro di Cristo, appaiono a Maria Maddalena due angeli che le dicono di non cercare tra i morti colui che è vivo.
Come Maria dopo l’annunciazione si mise in viaggio “in fretta” per raggiungere la casa di Elisabetta sua parente, così la Maddalena dopo l’esperienza del Cristo risorto si reca dai discepoli “in fretta” per annunciare: “Ho visto il Signore”.
Maria diventa la prima evangelizzatrice, Maddalena la prima testimone del Cristo risorto. Maria piena di Spirito Santo canta il Magnificat, la Maddalena piena della gioia del Cristo risorto è la donna del Cantico dei Cantici.
Nel vangelo di Luca si narra che non solo Maddalena ma tutte le pie donne assistettero alla apparizione degli angeli che annunciavano loro la risurrezione del loro Maestro: “Videro due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio dell’uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno”. Ed esse si ricordarono delle sue parole.
Maria Maddalena cercava tra i morti colui che è vivo.
I due angeli sulla tomba del Cristo, una dalla parte e del capo e l’altro dalla parte dei piedi, ci ricordano il “propiziatorio”, il coperchio che chiudeva l’Arca dell’Alleanza. Nel libro dell’Esodo, quando Dio dà a Mosè le disposizioni per la costruzione dell’Arca Santa, gli dice tra le altre cose: “Farai due cherubini d’oro: li farai lavorati a martello sulle due estremità del coperchio. Fa’ un cherubino ad una estremità e un cherubino all’altra estremità… Io ti darò convegno appunto in quel luogo: parlerò con te da sopra il propiziatorio, in mezzo ai due cherubini che saranno sull’arca della Testimonianza, ti darò i miei ordini riguardo agli Israeliti”(Es 25,18-19.22).

Sant’Agostino commentando il passo dell’incontro tra Gesù e la Maddalena dice:
Maria Maddalena era andata a dire ai discepoli Pietro e Giovanni che il Signore era stato tolto dal sepolcro. Recatisi al sepolcro, essi avevano trovato soltanto le bende con le quali era stato avvolto il corpo di Gesù; e che altro essi poterono credere se non quanto Maria aveva detto ed essa stessa aveva creduto? I discepoli poi rientrarono a casa; cioè tornarono dove abitavano e da dove erano corsi al sepolcro. Maria invece si fermò vicino al sepolcro, fuori, in pianto. Tornati via gli uomini, il sesso più debole rimase legato a quel luogo da un affetto più forte. Gli occhi che avevano cercato il Signore e non lo avevano trovato, si empirono di lacrime, dolenti più per il fatto che il Signore era stato portato via dal sepolcro, che per essere stato ucciso sulla croce, perché ora di un tal maestro, la cui vita era stata loro sottratta, non rimaneva neppure la memoria. Era il dolore che teneva la donna avvinta al sepolcro. E mentre piangeva, si chinò e guardò dentro al sepolcro. Non so perché abbia fatto questo. Sapeva infatti che non c'era più quello che cercava, in quanto essa stessa era andata ad informare i discepoli che era stato portato via; ed essi erano venuti e, non solo guardando, ma anche entrando avevano cercato il corpo del Signore e non lo avevano trovato. Che cosa cerca dunque piangendo Maria Maddalena, chinandosi per guardare di nuovo nel sepolcro? Forse il troppo dolore le impediva di credere ai suoi occhi e a quelli degli altri? O non fu piuttosto una ispirazione divina che la spinse a guardare di nuovo? Essa dunque guardò, e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno al capo e l'altro ai piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Perché uno sedeva al capo e l'altro ai piedi? Forse, dato che angeli vuol dire messaggeri, volevano indicare, in questo modo, che il Vangelo di Cristo deve essere annunziato come da capo a piedi, dal principio alla fine? Ed essi le dicono: Donna, perché piangi? Risponde loro: Perché hanno portato via il mio Signore e non so dove l'hanno deposto (Gv 20, 10-13). Gli angeli non volevano che piangesse; e in questo modo, che altro annunziavano se non il gaudio futuro? Dicendo: Perché piangi?, era infatti come se volessero dire: Non piangere! Ma essa spiega il motivo delle sue lacrime, credendo che quelli non lo conoscessero. Hanno portato via - risponde - il mio Signore. Chiama suo Signore il corpo esanime del suo Signore, richiamandosi a tutto per indicare una parte, così come noi tutti confessiamo che Gesù Cristo unigenito di Dio e nostro Signore, che è Verbo e anima e corpo, fu crocifisso e fu sepolto, sebbene sia stato sepolto soltanto il suo corpo. E non so dove l'hanno deposto. Era questo per lei il motivo più grande di dolore: il non saper dove trovare conforto al suo dolore. Ma ormai era venuta l'ora in cui il pianto si sarebbe tramutato in gaudio, come in qualche modo le avevano annunziato gli angeli, dicendole di non piangere.
E a proposito della frase detta da Gesù: “Non mi toccare…” così spiega ancora sant’Agostino:
Le dice Gesù: Non mi toccare, perché non sono ancora asceso al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: Ascendo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro (Gv 20, 17). C'è in queste parole qualcosa che dobbiamo considerare, sia pur brevemente, con molta attenzione. Sì perché, con questa risposta, Gesù voleva insegnare la fede a quella donna che lo aveva riconosciuto e chiamato Maestro: voleva, da buon giardiniere, seminare nel cuore di lei, come in un campo, il granello di senape. Ma perché le dice: Non mi toccare e, quasi adducendo il motivo di questa proibizione, aggiunge: perché non sono ancora asceso al Padre? Che vuol dire? Se non lo si può toccare mentre sta ancora in terra, come sarà possibile quando egli sarà assiso in cielo? E, del resto, prima di ascendere al cielo, egli stesso invitò i suoi discepoli a toccarlo, come attesta l'evangelista Luca: Toccatemi e constatate: uno spirito non ha carne ed ossa, come vedete che ho io (Lc 24, 39), o quando disse al discepolo Tommaso: Poni qui il tuo dito, e vedi le mie mani; porgi la tua mano, e mettila sul mio costato (Gv 20, 27). Chi potrebbe poi essere tanto assurdo da sostenere che il Signore volle, sì, essere toccato dai discepoli prima di ascendere al Padre, ma non volle essere toccato dalle donne se non dopo essere asceso al Padre? Per quanto uno faccia, non riuscirà a provare simile cosa. Si legge infatti nel Vangelo che anche le donne, dopo la risurrezione, prima che egli ascendesse al Padre, toccarono Gesù, e tra queste donne era la stessa Maria Maddalena. E' Matteo che lo racconta: Ed ecco che Gesù venne loro incontro dicendo: Salute! Esse si avvicinarono, gli strinsero i piedi e si prostrarono dinanzi a lui (Mt 28, 9). Questo episodio è stato omesso da Giovanni, ma è attestato da Matteo. Non ci resta che ammettere che si nasconde qui un mistero; lo si scopra o no, è sicuro che c'è.
Su queste parole di Gesù alla Maddalena si è scritto di tutto: dalla spiegazione assolutamente banale, che Gesù non vuole essere toccato perché le ferite gli dolgono ancora, alla tesi fantastica che dice che Maddalena, avendo sentito parlare della cena eucaristica del giovedì sera, vede Gesù risorto e lo afferra, pregandolo di darle la santa comunione.
Tra le varie traduzioni possibili di questo passo ce ne una molto bella, eccola: “non occorre che tu ti aggrappi a me, perché non andrò via subito, ma sarò presente per un po’ di tempo (quaranta giorni) prima di ascendere”. Maria Maddalena appena riconosce Gesù lo abbraccia forte e non vuole più lasciarlo. Vive la stessa emozione forte d’amore della sposa del Cantico dei Cantici: Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato l’amato del mio cuore; l’ho cercato, ma non l’ho trovato. “Mi alzerò e farò il giro della città; per le strade e per le piazze; voglio cercare l’amato del mio cuore”. L’ho cercato, ma non l’ho trovato. Mi hanno incontrato le guardie che fanno la ronda: “Avete visto l’amato del mio cuore?”. Da poco le avevo oltrepassate,
quando trovai l’amato del mio cuore. Lo strinsi fortemente e non lo lascerò finché non l’abbia condotto in casa di mia madre, nella stanza della mia genitrice. (Ct 3,1-4)
Lo ha perduto una volta e ora non lo vuole perdere più. Quindi le parole di Gesù stanno a dire: “Non mi trattenere oltre”, il tempo ormai si è fatto breve, va ad annunciare ai miei discepoli che io sono risorto.
Il racconto dell’incontro tra Gesù risorto e la Maddalena racchiude in se un grande messaggio. Alla donna per prima è affidato l’annuncio della risurrezione di Cristo. Non a Pietro costituito da Cristo capo della chiesa, né a Giovanni il discepolo che Gesù ha amato di più, ma a Maria Maddalena a cui Gesù molto aveva perdonato perché molto aveva amato.
La nuova alleanza si apre con una donna, Maria, che accoglie nel segreto e nel silenzio di Nazaret la sua missione di Madre di Dio, e continua con Maria Maddalena diventata testimone del risorto. La donna è l’immagine della chiesa che è chiamata a portare al mondo l’annuncio della resurrezione.