lunedì 25 luglio 2011

Perchè ci hai fatto questo?





Propongo per la meditazione di oggi 25 luglio un testo molto bello di Pietro di Blois sulla Sapienza, di cui c'è tanto bisogno (cf. l'Angelus di ieri...).


Dai "Discorsi" di Pietro di Blois, sacerdote (53°)

Cristo è la sapienza

Molti hanno cercato la sapienza e non l'hanno trovata; molti l'hanno trovata, ma non hanno saputo custodirla. Beato invece chi pone nella sapienza la sua dimora. Salomone trovò la sapienza ma non vi dimorò, perchè sviato dalle donne straniere divenne stolto. Somma sapienza è quella che il mondo ritiene stoltezza, cioè la sapienza di Cristo; anzi, la sapienza che è Cristo stesso: "il quale", come dice l'Apostolo, "per opera di Dio è diventato per noi" non solo "sapienza", ma anche "giustizia, santificazione e redenzione" (1Cor. 1, 30). Perciò Paolo, educato alla scuola di questa sapienza, disse: "Io ritenni di non sapere altro se non Gesù cristo, e questi crocifisso" (1Cor. 2, 2).
E' davvero cosa buona ricercare e custodire questa sapienza che è santificazione e redenzione. Dal momento che ogni altra sapienza è vanità e fonte di perdizione, non puoi che essere discepolo di questa scuola: "Chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo" (Lc. 14, 33); e ancora: "Chi non odia suo padre, sua madre e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo" (Lc. 14, 26). O buon Gesù! perchè ci hai fatto questo? Mosè ci aveva posto sulle spalle un peso che nè noi nè i nostri padri abbiamo potuto portare. Speravamo che tu, venendo, avresti alleggerito i nostri pesi; invece, la tua mano si è aggravata su di noi. Non erano abbastanza pesanti le mani di Mosè? Sei venuto per ucciderci con la tua verga? Cerchi materia per accenderti d'ira contro di noi e farci perire? Non sei tu Gesù il Salvatore, venuto per salvarci e non per condurci alla rovina? Perchè comandi ciò che non sono in grado di compiere? Odiare mio padre e mia madre e la mia stessa vita; e amare invece i miei nemici? "Questo linguaggio è duro: chi può intenderlo?" (Gv. 6, 60). Vorrei volgere i miei passi ad altre scuole, e scegliere un altro maestro; ma sento Pietro rispondere per sè e a nome degli altri: "Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna" (Gv. 6, 68). Se appare gravoso il tuo comando e duro il tuo linguaggio, tuttavia so che "grande è la tua bontà, Signore, e la riservi per coloro che ti temono" (Sal. 30, 20). Per questo spererò sempre in te: la tua sapienza non può venir meno, la tua potenza non può essere vinta, la tua benevolenza non conosce stanchezze, la tua carità non può diminuire. Anche se mi vorrai flagellare, bruciare, percuotere, uccidere, io continuerò a sperare in te, Signore: soltanto, aiutami, e insegnami a fare la tua volontà; mostrami, Signore, un segno della tua benevolenza perchè ti cerchi e speri in te. Tu infatti sei buono con quelli che sperano in te, con l'anima che ti cerca. So con certezza che quanti ti servono non sono oppressi, ma al contrario onorati, perchè "hai reso grandi i tuoi amici, Signore". So che qualsiasi giogo di servitù diventa accettabile nel ricordo della tua dolcezza.