venerdì 12 agosto 2011

Giovanna di Chantal


Abbiamo ricordato oggi 12 agosto la figura di Giovanna Francesca Frèmyot de Chantal, fondatrice dell'Ordine della Visitazione.

Alla figura di questa grande Santa francese, morta il 13 dicembre dei 1641, ma ricordata oggi nel Calendario universale, non si può non avvicinare quella di San Francesco di Sales, che fu suo direttore e guida spirituale, e di cui ella fu seguace e al tempo stesso ispiratrice, penitente e insieme collaboratrice.
Così, Santa Giovanna di Chantal e San Francesco di Sales formano una delle due coppie più celebri e più alte nella spiritualità francese del '600 - e anche nelle opere di assistenza. L'altra coppia, non meno grande, è formata da San Vincenzo de Paul e da Santa Luisa di MarilIac.
Il grande predicatore e direttore d'anime, Vescovo di Ginevra, l'aveva vista la prima volta quando predicava la Quaresima del 1604, a Digione. Giovanna era sulla trentina, e indossava severi abiti vedovili. Al primo colloquio, il modestissimo abbigliamento della vedova non parve abbastanza modesto a San Francesco di Sales, il quale le domandò:
o Lei ha intenzione di rimaritarsi, Signora? ".
o No ", rispose Giovanna. " Bene – soggiunse il Santo, con un rapido cenno degli occhi - Allora sarà meglio ammainare le insegne ".La rinunzia interiore, che formava il nocciol dell'insegnamento del Vescovo di Ginevra, doveva essere accompagnata e sottolineata anche dalla rinuncia esteriore. E tale passo non fu facile, per la figlia del ricchissimo Presidente Frémyot, nata a Digione nel 1572, e vissuta nel castello di Bourbilly accanto al Barone d Chantal, da lei sposato a venti anni, in un matrimonio affettuoso e felice, dal quale nacquero numerosi figli.
Un incidente di caccia le aveva tolto il marito quando Giovanna aveva ventotto anni. La donna fu sull'orlo della disperazione. La salvò la necessità di curare i figli, ancora piccoli, e soprattutto la forza della sua fede, che ebbe in lei aspetti quasi virili, di grande coraggio e ardimento.
Dopo il primo incontro, San Francesco di Sales ne assunse la direzione spirituale, con quella leggerezza di tatto che era il carattere distintivo del grande Santo savoiardo. Ella avvertiva sempre di più il desiderio di ritirarsi dal mondo, e di vivere soprattutto per Dio. Fino all'ultimo, il direttore di spirito volle metterla alla prova. " Ascoltate - le disse un giorno - bisogna che voi entriate a Santa Chiara ". " Padre mio - ella rispose - sono prontissima ". " No - riprese il Santo. - Non siete abbastanza robusta. Dovrete farvi suora nell'ospedale di Beaune ". " Tutto ciò che vi parrà " accondiscese Giovanna. E Francesco: " Non è ancora ciò che voglio: dovrete essere Carmelitana ". " Sono pronta ad obbedire " ripeté la vedova.
Dopo aver così saggiato a lungo lo zelo e l'obbedienza della donna, il Santo le espose il suo progetto, di una nuova fondazione intitolata alla Visitazione e destinata all'assistenza dei malati. Di questa nuova fondazione' ella doveva essere cofondatrice e prima direttrice.
Giovanna di Chantal si disse di nuovo pronta, ma questa volta con maggior fervore, con un sussulto del cuore. Ma occorsero alcuni anni, prima che la figlia del Presidente di Digione, sistemati i figli e disposto dei suoi beni terreni, potesse diventare la prima suora della Visitazione.
L'Istituto che ebbe ad Annecy la prima sede, conobbe una rapida e vasta fortuna nella Savoia e nella Francia. Attorno a Giovanna, diventata Suor Francesca, si moltiplicarono le caritatevoli Visitandine, come le sue suore erano chiamate e presto universalmente note e amate.
Prima della sua morte, le case della Visitazione erano 75, quasi tutte fondate da lei, Giovanna Francesca di Chantal, nello spirito di carità del grande San Francesco di Sales.
DAGLI SCRITTI...

Dalle «Memorie» della religiosa segretaria di santa Giovanna Francesca.
L’amore è forte come la morte

Un giorno la beata Giovanna disse queste parole di fuoco, che vennero subito fedelmente raccolte: «Figlie carissime, molti dei nostri santi padri e colonne della chiesa, non subirono il martirio: perché - secondo voi - ciò accade?»: Dopo che ognuna ebbe risposto, quella beata madre riprese: «Ed io penso che ciò sia accaduto perché vi è un altro martirio, il martirio di amore, nel quale Dio, mentre sostiene in vita i suoi servi e le sue serve perché si spendano per la sua gloria, li rende insieme martiri e confessori. Io so che a questo martirio - aggiunse - sono chiamate le Figlie della Visitazione, e per disposizione di Dio lo soffriranno le più fortunate, che l’avranno chiesto».
Una sorella le chiese come potesse avvenire questo martirio, ed ella rispose: «Dite il vostro totale sì a Dio, e ne farete la prova. Infatti l’amore divino immerge la sua spada nelle parti più intime e segrete dell’anima, e ci separa da noi stessi. Ho conosciuto un’anima, che l’amore ha separato da quanto le era più caro non meno che se i persecutori a colpi di spada le avessero separato lo spirito dal corpo».
E noi comprendemmo che parlava di sé. un’altra sorella le chiese quanto potesse durare questo martirio. Rispose: «Dall’istante in cui ci doniamo a Dio senza alcuna riserva, fino al termine della vita. Ma questo vale per le persone magnanime, che, non tenendo nulla per sé, tengono fede all’amore, perché il nostro Dio non intende concedere questo martirio ai deboli, poveri di amore e di costanza, e lascia che conducano la loro vita a passo mediocre, purché non si allontanino da lui; infatti non forza mai la libera volontà».
Infine le si chiese se questo martirio di amore potesse uguagliare quello del corpo. «Non preoccupiamoci dell’uguaglianza: tuttavia ritengo che l’uno non ceda all’altro, perché “l’amore è forte come la morte”, e i martiri d’amore sopportano dolori mille volte più gravi conservando la vita per fare la volontà di Dio, che se dovessero dare mille vite in testimonianza di fede, di carità, di fedeltà».(Da: Francoise-Madeleine de Chaugy, Mémoires sur la vie et les vertus de sainte J.F. de Chantal, III, 3, 3 éedit., Paris, 1842, pp. 314-319)