giovedì 27 ottobre 2011

Il Dado dell'Amore




Durante il Congresso Gen 4 del 1998, Chiara Lubich, ai bambini che le chiedevano come imparare sempre di più ad amare, spiega i punti dell' "arte di amare": amare tutti; amare per primi; amarsi a vicenda; vedere Gesù nell'altro; amare l'altro come sè; amare il nemico. Da allora è nata l'idea del "dado dell'amore", con le sue sei facce sui punti dell'arte di amare che ogni Gen 4 del mondo possiede e che ogni mattina viene "lanciato" per avere un suggerimento su come impegnarsi quel giorno e fare allenamento in quest'arte. Quella di sopra è la copertina del libro: può essere una buona idea da regalare ai bimbi per la prossima festa di Ognissanti...




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Era venuta a casa mia la Carlotta per fare i compiti e giocare. Lei però voleva subito giocare con la casetta della Barbie e che intanto io facessi i compiti, così abbiamo incominciato a litigare. Poi mi sono ricordata del dado che diceva “Amo tutti” e allora abbiamo fatto la pace. Per dirle che facevo la pace le ho fatto un disegno che lei ha appeso nella sua cameretta.

Secerija

Ciao, siamo Stefano e Monica.
Quest'estate, a Cavareno, abbiamo fatto una bancarella, nel prato vicino a casa nostra. Abbiamo ricavato 48 euro. All'inizio volevamo dare metà dei soldi ai poveri. Invece, con l'altra metà volevamo comprare un game-boy advance. In quei giorni è arrivato dal Brasile, lo zio Francesco, che è missionario. Abbiamo deciso di dargli tutti i 48 euro per i bambini poveri. Dopo qualche mese ci ha mandato una letterina dove ci scriveva che con i 48 euro aveva comperato matite e quaderni per i bambini di un orfanatrofio.
Noi siamo stati molto felici.

Stefano e Monica di Zambana

Dopo cena sono andato in giardino a giocare a calcio. Nell'intervallo del 1° tempo io e i miei amici avevamo sete. Così sono andato a casa, ho portato una brocca di the coi bicchieri e delle patatine per tutti quelli che giocavano a calcio. Il mio amico Davide mi ha detto che sono gentile. E io sono stato contento di aver amato tutti.

Francesco

Questa settimana la mia nonna si é ammalata di una brutta malattia ed é sempre in ospedale. Io con mia sorella ho detto tante 'Ave Maria' perché la nonna guarisca. Se volete potete dirle anche voi. Un giorno finché il nonno era in ospedale con la nonna, io e mia sorella abbiamo sparecchiato la tavola, ho buttato via la spazzatura nel bidone giusto, e abbiamo fatto la spesa. Quando il nonno riposava il pomeriggio perché era stato la notte in ospedale con la nonna, noi stavamo zitti zitti per non disturbarlo e cosi era più contento.

Francesco

Oggi, quando siamo andati in montagna, io volevo andare in seggiovia perché ero stanco di camminare. Ma, per fare compagnia agli altri amici, sono andato a piedi.

Francesco


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Eravamo tutti a cena, la mamma ha chiesto a Matteo di prendere la birra nel ripostiglio. Io ho guardato mio fratello e dalla sua faccia ho capito che non aveva voglia di alzarsi perché era stanco. Allora mi sono alzata e sono andata al suo posto a prendere la birra. Mio fratello mi ha fatto un sorriso ed io ero contenta .

Federica

Oggi dopo pranzo, ho spento il caffè per la mamma che così non si e' alzata dal tavolo da pranzo, io mi sono alzato veloce senza che la mamma me lo chiedesse.

Francesco

Ieri, anche se toccava mia sorella, mi sono offerto di pulire io le scale. Poi le ho lavate e, per farle una sorpresa, ho pulito anche i corrimano.
CIAO a tutti !

Francesco

Mia sorella doveva studiare perché aveva gli esami della scuola superiore e la mamma doveva aiutarla. Io mi annoiavo, volevo che qualcuno stesse con me e invece non potevo neanche parlare così mi sono arrabbiata e piangendo sono andata in un'altra stanza a piangere anche perché tutti erano arrabbiati con me che disturbavo. Anche se ero triste mi sono ricordata che sul dado dell'amore c'è scritto "amo per primo". Ho preso due foglietti piccoli, uno per la mamma e uno per Marika, e ho scritto "vorrei fare la pace" e li ho fatti volare nella stanza dove studiavano. La mamma ha aperto la porta e mi ha abbracciata e mia sorella mi ha fatto un sorriso. Insieme abbiamo trovato un gioco in cui potevo giocare da sola.

Federica

Il primo giorno di scuola, faccio la prima elementare, ho fatto subito un'esperienza, così ho iniziato subito ad amare i miei nuovi compagni. A ricreazione c'era un bambino senza merenda e io gli ho dato un po' della mia. Poi é arrivato un altro bambino che si era dimenticato anche lui la merenda. Io avevo già dato un pezzo della mia e volevo mangiare quello che mi rimaneva, ma poi ho pensato di darne anche a lui. Ora mi porto a scuola un pacchetto di biscotti, così posso darne ai bambini che non ne hanno.

Francesco


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Anche a casa mi sono costruita il dado. Un giorno l’avevo tirato e poi ero andata al parco. Lì c’era una bambina che non sapeva fare un gioco, allora gliel’ho insegnato perché il dado diceva: “Amo l’altro”

Roberta

A scuola la maestra ha detto di stare zitti e io sono stato zitto. Poi mi ha detto che sono stato bravissimo.

Francesco

Un giorno sono andato a Schio a trovare la mia nonna in ospedale. Io però sono piccolo e allora l'ho salutata dalla finestra. Siccome mia nonna ci tiene tanto alle sue ortensie e in quei giorni faceva tanto caldo, ho innaffiato con la pompa tutte le ortensie del giardino e lei è stata contenta.

Francesco

Questa mattina mi sono alzata e c'era la mamma invece della zia: appena l'ho vista ero felice e le ho detto che oggi voglio essere un'altra piccola Maria. Avevo voglia di andare in piscina, ma la mamma doveva riordinare la sua stanza e il suo armadio. Le ho chiesto se posso aiutarla: mentre lei svuotava l'armadio io ho piegato gli asciugamani, le lenzuola, ho preso i sacchetti per mettere le cose per i poveri, le ho passato le maglie e i vestiti. Poi sono andata ad ascoltare Chiara che telefonava a tutto il mondo e quando ho sentito che parlavano di essere una piccola Maria, sono stata felice perché avevo provato anch'io aiutando la mamma. Ciao a tutti.

Federica

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Eravamo tutti a cena, la mamma ha chiesto a Matteo di prendere la birra nel ripostiglio. Io ho guardato mio fratello e dalla sua faccia ho capito che non aveva voglia di alzarsi perché era stanco. Allora mi sono alzata e sono andata al suo posto a prendere la birra. Mio fratello mi ha fatto un sorriso ed io ero contenta .

Federica




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Io e Ruben stavamo litigando per giocare per primi alla play station. Poi mi sono ricordato che avevo tirato il dado e era uscito: “Perdono l’altro” Allora gli ho chiesto scusa e poi abbiamo cambiato gioco.

Atef

Ero al cancelletto di partenza di una gara di sci e una bambina, mia avversaria, mi ha urlato: - Cadi! Cadi! РIo sono arrivata al traguardo senza cadere e ho guardato con molta rabbia quella bambina. Lei ̬ arrivata prima ed ha ricevuto una coppa bellissima.Ero arrabbiata, ma sono andata a complimentarmi con lei. In quel momento lei ha capito di aver sbagliato e si ̬ scusata.

Alessia

Un pomeriggio a casa volevo dipingere con i pennelli, ma la mamma non c’era e non sapevo se lei era contenta. Poi ho pensato di dipingere lo stesso. Quando la mamma è tornata ha visto che avevo macchiato la tovaglia, mi ha rimproverata e mi ha mandata in camera mia. Io mi sono arrabbiata ma poi ho pensato al dado che mi insegna a fare la pace, così sono andata dalla mamma a chiederle scusa e lei mi ha abbracciata.

Laura

Una mia amica mi aveva tirato i capelli, io mi sono arrabbiata e l’ho sgridata. Dopo un po’mi è venuto in mente il dado “Perdona” , allora ho fatto la pace e abbiamo ripreso a giocare.

Marika

Ero seduto comodamente e giocavo con il video-giochi. E’ venuta mia sorella a dirmi che voleva giocare lei con il video-giochi. Io proprio non glielo avrei ceduto mai, ma mi sono ricordato del dado e le ho lasciato il mio posto.

Marco

Una mia compagna giocando mi ha tirato la collanina facendomi male al collo. Subito mi sono infuriato, ma poi mi è venuto in mente il dado e ho fatto pace con lei.

Daniel

Il dado serve proprio a fare la pace. Un giorno mi sono arrabbiato con il mio compagno perché voleva sempre essere lui a “prendere” nel gioco “prendi e scappa".

Quella mattina tirando il dado era uscito “perdono l’altro”, così non solo l’ho perdonato, ma anche gli ho lasciato “prendere”.

Michele



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Ieri, anche se toccava mia sorella, mi sono offerto di pulire io le scale. Poi le ho lavate e, per farle una sorpresa, ho pulito anche i corrimano.
CIAO a tutti !

Francesco