martedì 20 dicembre 2011

L'azione del Maligno - Come riconoscerla e liberarserne


Può sembrare strano e fors’anche inopportuno parlare di un libro del genere sotto Natale, seppure in un Natale di crisi. E invece anche nel momento in cui celebriamo l’irruzione di Dio nella nostra storia, l’Onnipotente che si fa piccolo e fragile come ogni bambino, l’incarnazione del Figlio e la sua nascita nella grotta di Betlemme, non possiamo dimenticare la grande battaglia che è in atto. Quella tra il serpente e Maria, che gli schiaccerà definitivamente la testa. 

Oggi il diavolo è scomparso del tutto dalla predicazione nelle nostre chiese, e finiamo spesso per ricordarlo soltanto quando gravi fatti di cronaca ci parlano dei suoi adoratori. Ma anche in quel caso non avvertiamo la sua minaccia come un pericolo che ci riguarda. A richiamarci alla drammaticità di quella minaccia è il libro L’azione del maligno. Come riconoscerla e liberarsene (Edizioni Fede e Cultura, pagg. 178, euro 10,50). L’agile volume, è stato scritto esto e altro ha scritto da padre Gabriele Amorth, l’esorcista italiano più conosciuto e più tradotto nel mondo. Il saggio contiene anche i contributi dottrinali di altri autori: don Gabriele Fabris, Presidente dell’Associazione Biblica Italiana; don Gustavo Sanchèz, esorcista; Tonino Cantelmi, Presidente dell’Associazione Psichiatri e Psicologi cattolici; Angela Musolesi, specializzata nel ministero di liberazione; Chiara Zanasi, antropologa. 

Nel libro si cerca di dar risposta a queste domande: Dov’è il corpo fisico di Gesù? L’inferno è vuoto? I laici possono comandare alle legioni diaboliche? Lo yoga è consigliabile? «Mi preme molto ricordare – scrive don Amorth – che più del 90 per cento delle persone colpite dall’opera del maligno lo sono tramite un maleficio, che è stato fatto o a loro o a tutta la famiglia. Spesso è colpita tutta la famiglia. Cioè: la fattura viene fatta a un membro della famiglia, ma la finalità è di fare fallire la famiglia. Per dire: sto facendo da anni gli esorcismi a una famiglia di Livorno: hanno mali fisici, mali spirituali, e io li esorcizzo uno per uno. Stanno meglio, ma ancora non sono guariti del tutto». «Non è la caratteristica principale, ma accade spesso che un altro segno dell’opera del maligno è la sterilità. Il demonio vuole soprattutto la nostra sterilità spirituale, ma anche la nostra sterilità fisica. Esorcizzo da anni una infermiera di Arezzo. Aveva parecchi mali fisici: sta meglio, ma ne ha ancora, non è guarita del tutto. Però prima non poteva avere figli, adesso ne ha 4». 

«Contro i pregiudizi sulla potenza del demonio – aggiunge il grande esorcista italiano – voglio dire che Gesù ha vinto il demonio. Contro i pregiudizi di chi dice che il demonio non esiste, che è solo nel pensiero dell’uomo, voglio dire che il demonio esiste e vuole la nostra sofferenza, vuole la nostra morte. Vuole che soffriamo le pene eterne e le pene qui: la droga, tanti incidenti, tanti fallimenti di aziende, sono procurati dal demonio. Contro i pregiudizi di chi dice che l’inferno è vuoto, dico che è Gesù stesso che ci mette in guardia, ed è molto preciso nel dirci che nell’inferno ci finisce chi si comporta contro la volontà di Dio. Contro i pregiudizi di chi pensa che la Chiesa dica che bisogna soffrire, dico che non è vero. La Chiesa non vuole che soffriamo, ma ci offre gli strumenti per accettare con rassegnazione la croce: le parole di Gesù e la fede in Lui. Se applicassimo le parole di Gesù ci sarebbe il paradiso in terra, perché con Gesù il regno di Dio è venuto tra di noi». 

«Le sofferenze – scrive ancora padre Amorth – sono inevitabili nella vita, ma un cuore che si sforza di essere in comunione con Gesù affronta meglio le difficoltà. È stato tolto Cristo dalla vita della gente, è stato tolto Cristo come punto di riferimento: è questo il guaio dell’umanità». (A. Tornielli)
Di seguito riporto l'Introduzione di Angela Musolesi e le prime pagine del libro.

* * *



Nulla è impossibile a Dio.
Arcangelo San Gabriele
INTRODUZIONE
La missione di Gesù è stata improntata a una lotta
contro il demonio, nei suoi aspetti e  nelle sue
manifestazioni più o meno palesi. La Chiesa ha il compito
di  ripercorrerne la strada. Il discorso sul maligno e sulla
fenomenologia che lo contraddistingue è complesso e nel
corso del tempo ha dato vita a diverse scuole di pensiero.
In questo testo abbiamo raccolto le argomentazioni e le
esperienze di coloro che sono considerati i luminari nei
rispettivi campi dello scibile e dell’azione, con la speranza
di rendere un servizio a Dio il più possibile esaustivo.
Vi sono due modi fondamentali per far fronte al
demonio: il primo  è inerente alla  nostra personale
santificazione, ovvero rimanere e crescere nella Grazia di
Dio; il secondo consiste essenzialmente nel sottrarre le
anime all’influenza di Satana e delle altre forze maligne.
L’evangelizzazione non è solamente rivolta alla
promozione umana della persona, ma anche e soprattutto
all’evoluzione della persona nella sua interezza, per farla
entrare nel regno di Dio, togliendola  quindi  al principe
nefasto di questo mondo. Qualunque  individuo deve
essere aiutato a crescere: nessun caso è impossibile da
affrontare o da risolvere.
L’esperienza dello spirito del male rientra nella crescita
spirituale della persona, se convertita in positivo. Sta a noi
riconoscerla e combatterla, senza pigrizia e con corrette
cognizioni di causa.
La Curatrice (A.M.)

* * *

padre amorth

PARTE PRIMA
L’AZIONE DEL DEMONIO
di Gabriele Amorth
Sappiamo che il demonio esercita una duplice azione
sugli uomini: una ordinaria e una straordinaria. La prima,
quella che a lui preme di più, è la tentazione. In odio a Dio,
i demoni tentano l’uomo al male, ossia cercano di
allontanare gli uomini da Dio portandoli a vivere in uno
stato di peccato, in modo poi da trascinarli dove loro si
trovano: all’inferno. È una vendetta che essi fanno contro
Colui che ha creato tutti gli uomini per il Paradiso.
A questa azione ordinaria del demonio siamo tutti
soggetti, dalla nascita alla morte. Facendosi uomo, Gesù
ha accettato di subire come noi le tentazioni del maligno.
Il suo esempio ci indica che se noi non vogliamo, il
maligno non può vincerci: noi siamo in grado di non
lasciarci sedurre, soprattutto con la vigilanza e la
preghiera. Se poi, nella nostra debolezza, ci capita di
cadere nel peccato, il Signore è sempre pronto a
perdonarci. A tal fine ha istituito il sacramento della
confessione, che non solo rimette i peccati, ma è anche un
mezzo per attuare quella conversione continua di cui
abbiamo bisogno.
Il demonio può anche esercitare un’azione
straordinaria sugli uomini. Questa sua attività è più rara, e
dipende in parte dalla colpa dell’uomo che, andando
contro il volere di Dio, abbandona il Creatore per darsi alle
varie forme di occultismo: magia, cartomanzia,
maledizione, vudù, macumba, sedute spiritiche, sette
sataniche, ecc...
Così facendo è l’uomo che si allontana da Dio, per darsi
a Satana. Il più delle volte l’azione straordinaria del
demonio dipende da un maleficio; in questo caso non è
colpevole l’uomo che lo subisce, ma l’uomo che lo fa o che
lo commissiona a un mago o ad altra persona collegata con
Satana.
Le varie forme di questa attività diabolica, che hanno
una vastissima gamma di intensità e di gravità, sono
quattro.
La possessione diabolica.  È  la forma più grave. Il
demonio si impossessa di una persona e agisce usando le
membra di questa persona: la bocca per pronunciare
bestemmie e insulti; le parti del corpo per fornire una
forza sovrumana e manifestarsi furiosamente; la mente,
per riempirla di empietà e di concetti contrari al Vangelo.
Mai il demonio può impadronirsi dell’anima; per cui
una persona può essere posseduta dal demonio ma essere
spiritualmente santa e benemerita a Dio, anche se non lo
dimostra con le sue azioni esterne. Tanti santi sono stati
posseduti dal demonio.
La vessazione diabolica. Si ha quando  il demonio,
senza entrare nel possesso della persona, le infligge i
disturbi più vari. Prendiamo l’esempio di quando il
demonio tormentava padre Pio o il Curato d’Ars,
colpendoli con mali dolorosi e vari, ma senza che questi
santi fossero mai posseduti.
I  fenomeni di vessazione sono di una varietà
grandissima. Il demonio può colpire una persona nella
salute, negli affetti, negli affari, nella carriera e sul lavoro,
in qualunque forma.
Si possono tradurre in vessazioni i postumi di
divinazione attraverso le carte o attraverso i fondi di caffè,
talvolta con disturbi lievi ma seccanti:  eruttazioni ed
emissioni di aria, per esempio. Se il medico non trova da 8
dove derivano, possono essere dovuti a residui di forme di
occultismo generazionale, vale a dire occultismo messo in
pratica da nonni o da familiari defunti.
Alle volte sono disturbi dolorosi, che una persona può
offrire a Dio per la salvezza delle anime, ma che possono
anche allontanare da Dio, immettendo nell’individuo
sentimenti di ribellione.
L’ossessione diabolica. Si ha quando il demonio
colpisce una persona nella mente, con pensieri ossessivi
invincibili, influendo anche attraverso i sogni e in ogni
momento della giornata. Così uno si trova
nell’impossibilità di condurre una vita normale, si lascia
sempre più prendere dal pessimismo e dalla disperazione,
pensando al suicidio come unico rimedio.
Infine parliamo delle  infestazioni diaboliche. Queste
non colpiscono direttamente una persona, ma case,
oggetti, animali.
È  possibile che una casa sia infestata, e lo si capisce
dalle cose strane che accadono: colpi alle porte e ai soffitti,
specie di notte; finestre e porte che si aprono e chiudono
da sole, senza che nessuno le tocchi; luci che si accendono
e spengono, così pure il televisore e tutti gli strumenti
collegati alla luce elettrica. E tante altre stranezze.
Vi è poi il caso di un oggetto che può essere stato
maleficiato da un mago. Ad esempio, facce strane di legno
che uno compra in Egitto o in India per ricordo; regali che
vengono fatti da parenti o falsi amici, dopo averli resi
malefici. Anche immagini sacre possono essere
maleficiate, per cui vanno bruciate o distrutte.
È più raro il caso di animali resi malefici. I più colpiti
sono i gatti e i rospi. Il Vangelo ci presenta il caso di quel
gregge di porci in cui sono entrati i demoni, che annegano
nel lago di Genezaret.
Mi preme molto ricordare che più del 90% delle
persone colpite dall’opera del maligno lo sono tramite un
maleficio, che è stato fatto o a loro o a tutta la famiglia.
Spesso è colpita tutta la famiglia: la fattura viene fatta a un
membro, ma la finalità è di fare fallire l’intera famiglia. Ad
esempio, sto facendo da anni gli esorcismi a una famiglia
di Livorno: hanno mali fisici, mali spirituali, e io li
esorcizzo uno per uno. Stanno meglio, ma ancora non sono
guariti del tutto.
Non è la caratteristica principale, ma accade spesso che
un altro segno dell’opera del maligno è la sterilità. Il
demonio vuole soprattutto la nostra sterilità spirituale, ma
anche la nostra sterilità fisica. Esorcizzo da anni
un’infermiera di Arezzo che aveva parecchi mali fisici: ora
sta meglio, ma non è guarita del tutto. Però prima non
poteva avere figli, adesso ne ha quattro.
La liberazione non avviene mai al termine degli
esorcismi. Mai bisogna aspettarsi una liberazione totale
dagli esorcismi. Una volta una signora che veniva da me si
è liberata a Lourdes. Non poteva mangiare, vomitava tutto.
Non c’era verso di farle tenere qualcosa dentro. È andata a
Lourdes, davanti alla grotta ha vomitato di tutto, in
abbondanza. E poi ha mangiato, anche le pietanze del suo
vicino.
Un caso un po’ particolare mi capitò con un contadino
dell’agro-romano, avrà avuto 25-26 anni. Dovevano
tenerlo in quattro perché era posseduto da demoni molto
potenti. Si sollevava anche da terra. Parlava sempre in
inglese, e cominciava sempre con: “I am Lucifero, the king
of skorpio”. Il contadino ovviamente non parlava inglese, e
nemmeno io, ma qualcosa capivo. Incominciai a
esorcizzarlo a febbraio. Il demonio mi disse che sarebbe
uscito il 21 giugno alle 11 di sera. Lo esorcizzavo tutte le
settimane. Si è liberato effettivamente il 21 giugno, ma alle
11 di mattina. Era nel campo, da solo, ha cacciato un urlo e
si è liberato. Da solo. Me lo ha raccontato lui.
Qualche cosa bisognerebbe dire sulle ricadute: non si
verificano spesso, ma possono accadere. Ci vuole molta
pazienza, per ottenere una liberazione.
Contro i pregiudizi sulla potenza del demonio,
voglio dire che Gesù ha vinto il demonio.
Contro i pregiudizi di chi dice che il demonio
non esiste, che è solo nel pensiero dell’uomo, voglio dire
che il demonio esiste e vuole la nostra sofferenza, vuole la
nostra morte. Vuole che soffriamo le pene eterne e le pene
qui: la droga, tanti incidenti, tanti fallimenti di aziende,
sono procurati da lui.
Contro i pregiudizi di chi dice che l’inferno è
vuoto, dico che è Gesù stesso che ci mette in guardia, ed è
molto preciso nel dirci che nell’inferno ci finisce chi si
comporta contro la volontà di Dio.
Contro i pregiudizi di chi pensa che la Chiesa
dica che bisogna soffrire, dico che non è vero. La
Chiesa non vuole che soffriamo, ma ci offre gli strumenti
per accettare con rassegnazione la croce: le parole di Gesù
e la fede in Lui. Se applicassimo le parole di Gesù ci
sarebbe il paradiso in terra, perché con Gesù il regno di
Dio è venuto tra di noi.
Le sofferenze sono inevitabili nella vita, ma un cuore
che si sforza di essere in comunione con Gesù affronta
meglio le difficoltà.
È  stato tolto Cristo dalla vita della gente, è stato tolto
Cristo come punto di riferimento: è questo il guaio
dell’umanità.