mercoledì 16 maggio 2012

Per non morire



Tra 15 giorni si aprirà a Milano il VII Incontro mondiale delle Famiglie. A tal proposito, avendo anche presenti le affermazioni rese ieri dalla professoressa Fornero, propongo un breve testo di Oriana Fallaci, che può essere letto da tutti, cristiani e non.
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Se mi chiedete qual'è per me il simbolo della bellezza femminile, io non penso alla Venere di Milo o a Sofia Loren.
Penso a una bella donna incinta.
C'è qualcosa di potente, di trionfante, di ineguagliabilmente bello in una donna che porta in sè un'altra vita.
Una donna deformata da un pancione che chiude un altro essere umano. Una delle statue che mi commuovono di più è quella preistorica di una donna incinta. Una volta la mostrai ad un amico. "Guarda che splendore" e lui: "Vuoi dire che orrore". Finì in una rissa. Sulla maternità mi arrabbio sempre, con poche parole l'ho fatto anche nel piccolo libro (Lettera ad un bambino mai nato) quando penso che gli italiani sono il popolo con la più bassa natalità dell'Occidente.
Mi sembra un tradimento, una vigliaccheria verso il proprio paese, la popria cultura, la popria società, anzi: verso la vita!
Avere il privilegio di mettere al mondo un altro essere umano!
Lo so che bisogna essere in due per metterlo al mondo, ma il privilegio di tenerlo nel proprio ventre, di nutrirlo col proprio sangue, di custodire la responsabilità della sua venuta al mondo è tutto femminile.
E' l'unico modo per restare immortali, capisci, mettere al mondo un altro essere umano.
Quando hai messo al mondo un altro essere non muori quando muori, perchè attraverso quell'essere che è fatto della tua carne e del tuo sangue tu continui a vivere.
(Oriana Fallaci)