Sono 111 i relatori, scelti dal comitato
scientifico tra prelati, intellettuali, accademici ed esperti di diverse
specializzazioni, di 27 diversi paesi.
E' cominciato oggi,
mercoledì 30 maggio, presso il Centro Milano Congressi di
FieramilanoCity il Congresso internazionale teologico pastorale, una
riflessione a 360 gradi sulla realtà della famiglia oggi.
Per qualità dei relatori, varietà delle discipline rappresentate, paesi di provenienza, il Congresso rappresenta la riflessione più ampia e organica proposta dalla Chiesa universale sui temi del lavoro e della festa, alla luce della famiglia. Sono, infatti, 111 i relatori, scelti dal comitato scientifico tra prelati, intellettuali, accademici ed esperti di diverse specializzazioni, di 27 diversi paesi.
Tutte le sessioni mattutine del congresso saranno trasmesse in diretta streaming su www.family2012.com e in tv su Telepace e Telenova (in Lombardia canale 664 del digitale terrestre).
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Per qualità dei relatori, varietà delle discipline rappresentate, paesi di provenienza, il Congresso rappresenta la riflessione più ampia e organica proposta dalla Chiesa universale sui temi del lavoro e della festa, alla luce della famiglia. Sono, infatti, 111 i relatori, scelti dal comitato scientifico tra prelati, intellettuali, accademici ed esperti di diverse specializzazioni, di 27 diversi paesi.
Tutte le sessioni mattutine del congresso saranno trasmesse in diretta streaming su www.family2012.com e in tv su Telepace e Telenova (in Lombardia canale 664 del digitale terrestre).
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Alle ore 9,30 l'avvio del Congresso.
L’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, e
il presidente del Pontificio consiglio per la Famiglia, il cardinale
Ennio Antonelli hanno aperto questa mattina al Mico il Congresso
internazionale teologico pastorale. Prima dei loro saluti ai cardinali,
vescovi e laici che hanno riempito la sala Gold del centro fieristico,
una sfilata di bandiere in omaggio al carattere internazionale
dell’evento, quindi la preghiera delle famiglie recitata in italiano,
francese, spagnolo e inglese, l’inno ufficiale dell’incontro e il padre
nostro recitato in latino.
Il cardinale Scola ha sottolineato la «generosità» e
«l’ospitalità» di Milano. Si è soffermato sulla felice intuizione del
titolo. «Famiglia, lavoro e festa legano tra loro gli aspetti principali
della vita quotidiana di ogni persona». La famiglia, ha sottolineato
Scola, è la prima scuola di comunione, il lavoro è l’ambito in cui si
partecipa alla vita creatrice di Gesù. Tra l’uno e l’altro
si inserisce il riposo, «spazio delle rigenerazione», che diventa
festa, quando è un momento comunitario.
Scola ha chiuso il suo intervento ricordando le popolazioni terremotate. «Già fra poco pregheremo per i morti di queste nuove scosse, per i loro cari e le loro famiglie».
Ai terremotati dell’Emilia si è rivolto anche il
cardinale Antonelli «Siamo una grande assemblea riunita in un clima di
fraternità e gioia. Ma aleggia su di noi una nube di mestizia per il
terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna. Ai morti, ai feriti, a chi ha
perso casa e lavoro va il nostro pensiero di solidarietà avvalorato
dalla preghiera». Antonelli ha poi sottolineato il carattere
internazionale dell’evento. «È un incontro mondiale perché le
delegazioni provengono da i 5 continenti, i partecipanti da 150 paesi
diversi».
Di seguito l'intervento del Card. Scola e quello del Card. Antonelli.
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Congresso
Internazionale Teologico Pastorale
La famiglia: il lavoro e la festa
Fiera Milano City, mercoledì 30 maggio 2012, ore
9,30
Accoglienza
del card. Angelo Scola,
Arcivescovo di Milano
Eminenze
ed Eccellenze Reverendissime,
Carissimi
amici,
Milano,
la diocesi ambrosiana e le diocesi lombarde vi accolgono e vi ringraziano di
cuore per la vostra presenza. Generosa ed
ospitale: da secoli questi aggettivi qualificano la vocazione della nostra
città. Sono certo che in questi giorni lo potrete toccare con mano.
Con
felice intuizione il titolo del VII
Incontro Mondiale delle Famiglie, “La
famiglia: il lavoro e la festa”, lega tra loro le dimensioni fondamentali
della vita quotidiana di ogni persona, sempre in relazione con gli altri.
La
famiglia permette lo sviluppo delle differenze costitutive dell’umano: quella
sessuale tra l’uomo e la donna e quella tra le generazioni (figli, padri,
nonni). Per questo è la prima e insostituibile “scuola di comunione”.
Il
lavoro è l’ambito in cui ognuno racconta se stesso e “collabora”, con le
proprie abilità e con la fatica, all’azione creatrice del Padre e a quella
redentrice di Gesù.
Nel
rapporto famiglia/lavoro si innesta il riposo: favorisce l’equilibrio tra gli
affetti e il lavoro perché si offre come spazio di rigenerazione. Il riposo è
veramente tale quando sa diventare “festa”, cioè sosta gratuita, comunitaria e
gioiosa.
La
vostra presenza, in un numero così consistente, in rappresentanza delle
famiglie di circa 150 paesi dei diversi continenti, porta a Milano una
ricchezza straordinaria di esperienza e di riflessione. La scelta della Chiesa
di convocarci da tutto il mondo per riflettere sugli aspetti fondamentali dell’umana esperienza dice con
chiarezza l’insostituibile risorsa che la famiglia costituisce per ogni persona
e per l’intera società. Nello stesso tempo il lavoro del Congresso ci
permetterà di cogliere il proprium della
famiglia nelle variegate modalità culturali in cui essa si esprime.
La
mobilitazione massiccia delle comunità cristiane per questo Incontro
internazionale, penso ai seimila volontari, alle migliaia di famiglie che vi
stanno accogliendo, e al sostegno ricevuto dalle Vostre Chiese, esprime la cura
appassionata dei cristiani per la famiglia. Questa cura è in se stessa un contributo
determinante per la società del presente e del futuro. È un contributo di
civiltà, perché la famiglia costituisce il luogo appropriato della generazione
e dell’educazione intesa come introduzione di tutta la persona a tutta la
realtà.
Milano
mostra di aver ben compreso la grande portata del VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Ne dà conferma, oltre al
sorprendente numero di adesioni, la grande risonanza che sta avendo nella
società civile ben documentata dal massiccio interesse dei mezzi di
comunicazione.
Per
i cristiani la verità è vivente e personale: si chiama Gesù Cristo. Per questo
la forma adeguata e convincente di conoscenza della verità è la testimonianza. I
momenti di approfondita riflessione – assicurati dagli esimi relatori e dalla
Vostra attiva partecipazione – saranno arricchiti dalla testimonianza reciproca
che le numerose famiglie qui convenute sapranno scambiarsi durante i giorni di
convivenza e, in particolare, nella Festa di sabato 2 giugno. Non mancheranno
naturalmente preziose occasioni di preghiera – il Duomo, le chiese di Milano e
di tutte le diocesi lombarde saranno aperte per l’Adorazione e per il
Sacramento della Riconciliazione –, che troveranno coronamento nell’Eucaristia presieduta
dal Santo Padre all’aeroporto di Bresso. Pregheremo per i morti del terremoto e
per i loro cari, per le città e i paesi colpiti e troveremo forme di concreta
solidarietà nei loro confronti.
A
tutti Voi, convenuti da ogni dove, volentieri apriamo il cuore, insieme con le
porte della nostra Chiesa e della nostra città. Grazie!
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Il cardinale Ennio
Antonelli, prima di leggere il testo che si trova di seguito, ha espresso la
propria solidarietà per le popolazioni colpite dal terremoto
Inaugurazione del VII Incontro Mondiale delle
Famiglie
Milano 30 maggio 2012
In spirito di fraternità e di
amicizia, con grande gioia, inauguriamo il VII Incontro Mondiale delle Famiglie
sul tema “La famiglia: il lavoro e la festa”. L’incontro è mondiale, perché le
persone partecipanti, le delegazioni ufficiali e le famiglie provengono dai
cinque continenti, da circa centocinquanta paesi; e perché rappresentano tutte
le famiglie del mondo, le tengono nel loro cuore, nella loro riflessione, nella
loro preghiera, quelle credenti e quelle non credenti, quelle unite e quelle
divise, quelle felici e quelle colpite dalla sofferenza. L’incontro, anche come
evento, è di lavoro e di festa lungo tutta la sua durata. Nei primi tre giorni,
durante il Congresso Internazionale teologico-pastorale, al quale diamo inizio
questa mattina, prevale certamente il lavoro, anche per i ragazzi, i quali sono
occupati in una serie di iniziative a doppia valenza, di gioco e di impegno
formativo nello stesso tempo. Si ha comunque motivo vi ritenere che per tutti,
anche per gli adulti, la fatica possa diventare piacevole, perché il programma
è ampio, vario, dinamico e consente di fare scelte secondo le proprie
preferenze. Invece gli ultimi due giorni, con la presenza del Santo Padre
Benedetto XVI, sono propriamente giorni di grande festa, pur comportando per
molte persone, organizzatori e operatori, anche un lavoro assai impegnativo.
Il Pontificio Consiglio per la Famiglia è profondamente
grato all’Arcidiocesi di Milano per aver preso su di sé l’onere gravoso della
preparazione, dell’organizzazione e della celebrazione di questo evento, a
servizio della Chiesa universale. Saluta con un caloroso benvenuto i Cardinali,
i Vescovi, le delegazioni ufficiali dei vari paesi, i sacerdoti, le famiglie, i
relatori e tutti i partecipanti, specialmente quelli che vengono da lontano.
Ringrazia le autorità, che con la loro presenza onorano questo evento
ecclesiale e più generalmente le istituzioni civili che hanno collaborato e
collaborano alla sua riuscita.
Il tema dell’Incontro Mondiale,
scelto dal Santo Padre Benedetto XVI, riguarda tre valori umani, che la Sacra Scrittura,
subito fin dall’inizio, presenta come tre benedizioni di Dio. Tre benedizioni
dunque collegate all’origine dell’uomo; tre doni originari, fondanti,
permanenti, essenziali per le persone e per la società. Tre caratteristiche
proprie della vita umana: solo l’uomo fa famiglia, perché egli solo è capace di
amare gratuitamente; solo l’uomo lavora, perché egli solo è capace di
ragionare, progettare, scegliere; solo l’uomo fa festa, perché egli solo sa
compiacersi per la bellezza dell’essere, del vivere, del vivere insieme. Tre
ambiti di comunicazione e di relazioni interumane, che concorrono a definire
l’identità delle persone e a costruire la loro felicità. Tre dimensioni tra
loro complementari e interdipendenti: la famiglia riceve sostegno dal lavoro e
il lavoro riceve capitale umano dalla famiglia; la famiglia ha bisogno della
festa per godere e intensificare la sua unità e la festa ha bisogno della
famiglia e della comunità, perché non si può far festa da soli; il lavoro
riceve motivazioni, energie e gioia dalla festa e la festa suppone il lavoro e
in certa misura sempre lo incorpora. La bellezza della vita ordinaria, il
benessere esistenziale e anche quello economico dipendono dall’autenticità e
dall’armonizzazione di questi tre ambiti della vita personale e sociale.
L’attuale crisi, che non è solo
economica, ma anche culturale, relazionale, religiosa, fa emergere un malessere
che era latente da tempo; acuisce il desiderio e la domanda di valori
autentici; provoca alla revisione delle dinamiche di mercato e degli stili di
vita; invita a riconoscere il primato della persona e della solidarietà, delle
buone relazioni e della collaborazione. Malgrado i pericoli che minacciano oggi
la famiglia, il lavoro e la festa, questo Incontro Mondiale di Milano vuole
offrire un messaggio di speranza: speranza fondata su molti fenomeni positivi
che si riscontrano anche oggi, sulle aspirazioni e sulle energie inesauribili
del cuore umano, sulla triplice benedizione di Dio, benedizione delle origini e
perciò permanente, benedizione portata a compimento dal Signore Gesù Cristo,
Salvatore di tutti gli uomini e di tutto ciò che è autenticamente umano.