mercoledì 30 maggio 2012

VII Incontro Mondiale delle Famiglie: Interventi di accoglienza



Sono 111 i relatori, scelti dal comitato scientifico tra prelati, intellettuali, accademici ed esperti di diverse specializzazioni, di 27 diversi paesi.
E' cominciato oggi,  mercoledì 30 maggio,  presso il Centro Milano Congressi di FieramilanoCity il Congresso internazionale teologico pastorale, una riflessione a 360 gradi sulla realtà della famiglia oggi.
Per qualità dei relatori, varietà delle discipline rappresentate, paesi di provenienza, il Congresso rappresenta la riflessione più ampia e organica proposta dalla Chiesa universale sui temi del lavoro e della festa, alla luce della famiglia. Sono, infatti, 111 i relatori, scelti dal comitato scientifico tra prelati, intellettuali, accademici ed esperti di diverse specializzazioni, di 27 diversi paesi.
Tutte le sessioni mattutine del congresso saranno trasmesse in diretta streaming su www.family2012.com e in tv su Telepace e Telenova (in Lombardia canale 664 del digitale terrestre).

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Alle ore 9,30 l'avvio del Congresso.

L’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, e il presidente del Pontificio consiglio per la Famiglia, il cardinale Ennio Antonelli hanno aperto questa mattina al Mico il Congresso internazionale teologico pastorale. Prima dei loro saluti ai cardinali, vescovi e laici che hanno riempito la sala Gold del centro fieristico, una sfilata di bandiere in omaggio al carattere internazionale dell’evento, quindi la preghiera delle famiglie recitata in italiano, francese, spagnolo e inglese, l’inno ufficiale dell’incontro e il padre nostro recitato in latino.
Il cardinale Scola ha sottolineato la «generosità» e «l’ospitalità» di Milano. Si è soffermato sulla felice intuizione del titolo. «Famiglia, lavoro e festa legano tra loro gli aspetti principali della vita quotidiana di ogni persona». La famiglia, ha sottolineato Scola, è la prima scuola di comunione, il lavoro è l’ambito in cui si partecipa alla  vita creatrice di Gesù. Tra l’uno e l’altro si inserisce il riposo, «spazio delle rigenerazione», che diventa festa, quando è un momento comunitario.
Scola ha chiuso il suo intervento ricordando le popolazioni  terremotate. «Già fra poco pregheremo per i morti di queste nuove scosse, per i loro cari e le loro famiglie».
Ai terremotati dell’Emilia si è rivolto anche il cardinale Antonelli «Siamo una grande assemblea riunita in un clima di fraternità e gioia. Ma aleggia su di noi una nube di mestizia per il terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna. Ai morti, ai feriti, a chi ha perso casa e lavoro va il nostro pensiero di solidarietà avvalorato dalla preghiera». Antonelli ha poi sottolineato il carattere internazionale dell’evento. «È un incontro mondiale perché le delegazioni provengono da i 5 continenti, i partecipanti da 150 paesi diversi».
 Di seguito l'intervento del Card. Scola e quello del Card. Antonelli.

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Congresso Internazionale Teologico Pastorale

La famiglia: il lavoro e la festa
Fiera Milano City, mercoledì 30 maggio 2012, ore 9,30


Accoglienza del card. Angelo Scola, Arcivescovo di Milano


Eminenze ed Eccellenze Reverendissime,
Carissimi amici,

Milano, la diocesi ambrosiana e le diocesi lombarde vi accolgono e vi ringraziano di cuore per la vostra presenza. Generosa ed ospitale: da secoli questi aggettivi qualificano la vocazione della nostra città. Sono certo che in questi giorni lo potrete toccare con mano.
Con felice intuizione il titolo del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, “La famiglia: il lavoro e la festa”, lega tra loro le dimensioni fondamentali della vita quotidiana di ogni persona, sempre in relazione con gli altri.
La famiglia permette lo sviluppo delle differenze costitutive dell’umano: quella sessuale tra l’uomo e la donna e quella tra le generazioni (figli, padri, nonni). Per questo è la prima e insostituibile “scuola di comunione”.
Il lavoro è l’ambito in cui ognuno racconta se stesso e “collabora”, con le proprie abilità e con la fatica, all’azione creatrice del Padre e a quella redentrice di Gesù.
Nel rapporto famiglia/lavoro si innesta il riposo: favorisce l’equilibrio tra gli affetti e il lavoro perché si offre come spazio di rigenerazione. Il riposo è veramente tale quando sa diventare “festa”, cioè sosta gratuita, comunitaria e gioiosa.

La vostra presenza, in un numero così consistente, in rappresentanza delle famiglie di circa 150 paesi dei diversi continenti, porta a Milano una ricchezza straordinaria di esperienza e di riflessione. La scelta della Chiesa di convocarci da tutto il mondo per riflettere sugli aspetti fondamentali dell’umana esperienza dice con chiarezza l’insostituibile risorsa che la famiglia costituisce per ogni persona e per l’intera società. Nello stesso tempo il lavoro del Congresso ci permetterà di cogliere il proprium della famiglia nelle variegate modalità culturali in cui essa si esprime.
La mobilitazione massiccia delle comunità cristiane per questo Incontro internazionale, penso ai seimila volontari, alle migliaia di famiglie che vi stanno accogliendo, e al sostegno ricevuto dalle Vostre Chiese, esprime la cura appassionata dei cristiani per la famiglia. Questa cura è in se stessa un contributo determinante per la società del presente e del futuro. È un contributo di civiltà, perché la famiglia costituisce il luogo appropriato della generazione e dell’educazione intesa come introduzione di tutta la persona a tutta la realtà.
Milano mostra di aver ben compreso la grande portata del VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Ne dà conferma, oltre al sorprendente numero di adesioni, la grande risonanza che sta avendo nella società civile ben documentata dal massiccio interesse dei mezzi di comunicazione.
Per i cristiani la verità è vivente e personale: si chiama Gesù Cristo. Per questo la forma adeguata e convincente di conoscenza della verità è la testimonianza. I momenti di approfondita riflessione – assicurati dagli esimi relatori e dalla Vostra attiva partecipazione – saranno arricchiti dalla testimonianza reciproca che le numerose famiglie qui convenute sapranno scambiarsi durante i giorni di convivenza e, in particolare, nella Festa di sabato 2 giugno. Non mancheranno naturalmente preziose occasioni di preghiera – il Duomo, le chiese di Milano e di tutte le diocesi lombarde saranno aperte per l’Adorazione e per il Sacramento della Riconciliazione –, che troveranno coronamento nell’Eucaristia presieduta dal Santo Padre all’aeroporto di Bresso. Pregheremo per i morti del terremoto e per i loro cari, per le città e i paesi colpiti e troveremo forme di concreta solidarietà nei loro confronti.
A tutti Voi, convenuti da ogni dove, volentieri apriamo il cuore, insieme con le porte della nostra Chiesa e della nostra città. Grazie!

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Il cardinale Ennio Antonelli, prima di leggere il testo che si trova di seguito, ha espresso la propria solidarietà per le popolazioni colpite dal terremoto

Inaugurazione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie
Milano 30 maggio 2012

In spirito di fraternità e di amicizia, con grande gioia, inauguriamo il VII Incontro Mondiale delle Famiglie sul tema “La famiglia: il lavoro e la festa”. L’incontro è mondiale, perché le persone partecipanti, le delegazioni ufficiali e le famiglie provengono dai cinque continenti, da circa centocinquanta paesi; e perché rappresentano tutte le famiglie del mondo, le tengono nel loro cuore, nella loro riflessione, nella loro preghiera, quelle credenti e quelle non credenti, quelle unite e quelle divise, quelle felici e quelle colpite dalla sofferenza. L’incontro, anche come evento, è di lavoro e di festa lungo tutta la sua durata. Nei primi tre giorni, durante il Congresso Internazionale teologico-pastorale, al quale diamo inizio questa mattina, prevale certamente il lavoro, anche per i ragazzi, i quali sono occupati in una serie di iniziative a doppia valenza, di gioco e di impegno formativo nello stesso tempo. Si ha comunque motivo vi ritenere che per tutti, anche per gli adulti, la fatica possa diventare piacevole, perché il programma è ampio, vario, dinamico e consente di fare scelte secondo le proprie preferenze. Invece gli ultimi due giorni, con la presenza del Santo Padre Benedetto XVI, sono propriamente giorni di grande festa, pur comportando per molte persone, organizzatori e operatori, anche un lavoro assai impegnativo.
Il Pontificio Consiglio per la Famiglia è profondamente grato all’Arcidiocesi di Milano per aver preso su di sé l’onere gravoso della preparazione, dell’organizzazione e della celebrazione di questo evento, a servizio della Chiesa universale. Saluta con un caloroso benvenuto i Cardinali, i Vescovi, le delegazioni ufficiali dei vari paesi, i sacerdoti, le famiglie, i relatori e tutti i partecipanti, specialmente quelli che vengono da lontano. Ringrazia le autorità, che con la loro presenza onorano questo evento ecclesiale e più generalmente le istituzioni civili che hanno collaborato e collaborano alla sua riuscita.
Il tema dell’Incontro Mondiale, scelto dal Santo Padre Benedetto XVI, riguarda tre valori umani, che la Sacra Scrittura, subito fin dall’inizio, presenta come tre benedizioni di Dio. Tre benedizioni dunque collegate all’origine dell’uomo; tre doni originari, fondanti, permanenti, essenziali per le persone e per la società. Tre caratteristiche proprie della vita umana: solo l’uomo fa famiglia, perché egli solo è capace di amare gratuitamente; solo l’uomo lavora, perché egli solo è capace di ragionare, progettare, scegliere; solo l’uomo fa festa, perché egli solo sa compiacersi per la bellezza dell’essere, del vivere, del vivere insieme. Tre ambiti di comunicazione e di relazioni interumane, che concorrono a definire l’identità delle persone e a costruire la loro felicità. Tre dimensioni tra loro complementari e interdipendenti: la famiglia riceve sostegno dal lavoro e il lavoro riceve capitale umano dalla famiglia; la famiglia ha bisogno della festa per godere e intensificare la sua unità e la festa ha bisogno della famiglia e della comunità, perché non si può far festa da soli; il lavoro riceve motivazioni, energie e gioia dalla festa e la festa suppone il lavoro e in certa misura sempre lo incorpora. La bellezza della vita ordinaria, il benessere esistenziale e anche quello economico dipendono dall’autenticità e dall’armonizzazione di questi tre ambiti della vita personale e sociale.
L’attuale crisi, che non è solo economica, ma anche culturale, relazionale, religiosa, fa emergere un malessere che era latente da tempo; acuisce il desiderio e la domanda di valori autentici; provoca alla revisione delle dinamiche di mercato e degli stili di vita; invita a riconoscere il primato della persona e della solidarietà, delle buone relazioni e della collaborazione. Malgrado i pericoli che minacciano oggi la famiglia, il lavoro e la festa, questo Incontro Mondiale di Milano vuole offrire un messaggio di speranza: speranza fondata su molti fenomeni positivi che si riscontrano anche oggi, sulle aspirazioni e sulle energie inesauribili del cuore umano, sulla triplice benedizione di Dio, benedizione delle origini e perciò permanente, benedizione portata a compimento dal Signore Gesù Cristo, Salvatore di tutti gli uomini e di tutto ciò che è autenticamente umano.