giovedì 23 agosto 2012

Compiti a casa per l'Azione Cattolica

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 Roma, 23 agosto 2012. - Che significa “corresponsabilità ecclesiale e sociale”? É la domanda che si pongono i partecipanti al Forum Internazionale di Azione Cattolica che si svolge in questi giorni in Romania a Iaşi. A loro il Papa ha inviato la sua riflessione in un messaggio per mons. Domenico Sigalini Assistente Generale del Forum. Primo passo, dice Benedetto XVI, necessario “un cambiamento di mentalità riguardante, in particolare, il ruolo dei laici nella Chiesa, che vanno considerati non come «collaboratori» del clero, ma come persone realmente «corresponsabili» dell’essere e dell’agire della Chiesa.” Un principio che il Concilio Vaticano II ha messo al centro della vita della Chiesa nella Costituzione dogmatica Lumen Gentium che “ qualifica lo stile dei rapporti tra laici e Pastori con l’aggettivo «familiare».”
Da qui l’invito del Papa ai membri dell’Azione Cattolica e ai laici di tutto il mondo: “Sentite come vostro l’impegno ad operare per la missione della Chiesa: con la preghiera, con lo studio, con la partecipazione attiva alla vita ecclesiale, con uno sguardo attento e positivo verso il mondo, nella continua ricerca dei segni dei tempi. Non stancatevi di affinare sempre più, con un serio e quotidiano impegno formativo, gli aspetti della vostra peculiare vocazione di fedeli laici, chiamati ad essere testimoni coraggiosi e credibili in tutti gli ambiti della società, affinché il Vangelo sia luce che porta speranza nelle situazioni problematiche, di difficoltà, di buio, che gli uomini d’oggi trovano spesso nel cammino della vita.” Bendetto XVI riprende un tema già caro a Giovanni Paolo II e parla di “globalizzazione della carità” con lo scopo di “crescere, con tutta la Chiesa, nella corresponsabilità di offrire un futuro di speranza all’umanità, avendo il coraggio anche di formulare proposte esigenti.”
Un punto di arrivo questo che si ottiene con un cammino che rinnovi “l’impegno di camminare sulla via della santità, mantenendo un’intensa vita di preghiera, favorendo e rispettando percorsi personali di fede e valorizzando le ricchezze di ciascuno, con l’accompagnamento dei sacerdoti assistenti e di responsabili capaci di educare alla corresponsabilità ecclesiale e sociale. La vostra vita sia «trasparente», guidata dal vangelo e illuminata dall’incontro con Cristo, amato e seguito senza timore. Assumete e condividete le scelte pastorali delle diocesi e delle parrocchie, favorendo occasioni di incontro e di sincera collaborazione con le altre componenti della comunità ecclesiale, creando rapporti di stima e di comunione con i sacerdoti, per una comunità viva, ministeriale e missionaria. Coltivate relazioni personali autentiche con tutti, a iniziare dalla famiglia, e offrite la vostra disponibilità alla partecipazione, a tutti i livelli della vita sociale, culturale e politica avendo sempre di mira il bene comune.”
Il Forum è nato dopo un incontro a Roma durante il Sinodo sui laici nel 1987. Il Pontificio Consiglio per I Laici ha riconosciuto il FIAC nel 2000. L’assemblea costitutiva si è tenuta nel 1991 le successive si sono tenute nel 1994 a Vienna, nel 1997 a Buenos Aires, a Roma nel 2000, 2004 e 2008. Nel 2008 l’Assemblea si è tenuta a Roma per un primo incontro con Benedetto XVI, sul tema PER LA VITA DEL MONDO (Gv 6,51) Laici di Azione Cattolica a 20 anni dalla Christifideles Laici. Hanno partecipato trenta paesi . Nell’ultimo periodo (2008-2012) si è cercato di sviluppare il livello continentale attraverso incontri che hanno visto la partecipazione di nuovi paesi osservatori come il Rwanda, la Polonia, il Messico, il Senegal e la Tailandia. In Europa-Mediterraneo si è lavorato soprattutto con i paesi dell’Europa dell’Est sia con l’incontro continentale sia incoraggiando contatti diretti tra i paesi: ad esempio l’AC della Romania cura i primi passi dell’AC nella Repubblica Moldova, in Bulgaria collaborano l’AC della Romania e l’Azione Cattolica Italiana che, attraverso i ‘Rapporti Internazionali’, coordina direttamente scambi e gemellaggi di alcune AC diocesane in Romania, Albania, Croazia e Bosnia Erzegovina.
Un’attenzione speciale è rivolta alla Terra Santa come FIAC e come ACI, impegnando soprattutto i giovani e favorendo pellegrinaggi. La Romania è un paese fondatore del FIAC. Nell’ottobre 1987 Viorica Lascu, rappresentante di AGRU - l’AC della chiesa greco-cattolica - partecipò al primo seminario tra le AC del mondo durante l’assemblea del Sinodo dei Vescovi su Vocazione e Missione dei laici nella Chiesa e nella società; poi all’Assemblea costitutiva prese parte il vescovo di Iasi S.E. Mons. Petru Gherghel (di rito latino) nel 1991.
L’AC della Romania costituisce un punto di riferimento per l’AC nell’Europa dell’Est e ciò ha motivato la scelta della sede dell’Assemblea mondiale. Lo scopo è di incontrare la Chiesa cattolica e la realtà ecumenica, sociale e culturale della Romania far conoscere l’Azione Cattolica della Romania a tutte le AC favorire la partecipazione da paesi vicini, guardando a est incoraggiare la costituzione dell’AC nelle diocesi della Romania dove non è ancora presente intensificare il lavoro continentale Europa-Mediterraneo, con speciale attenzione all’Europa dell’Est. (A. Ambrogetti)
Fonte: korazym.org


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Sopra: Il logo dell'Assemblea Generale del Forum Internazionale dell'Azione Cattolica (AG FIAC 2012) che contiene elementi che fanno riferimento alla fede cristiana, all'universalità della Chiesa, alla grande famiglia dell'Azione Cattolica e al posto dove si svolgerà questo evento. Al centro del logo sta la croce, segno della fede in Cristo Crocefisso e Risorto.

La croce è circondata da cinque elementi i cui colori rappresentano i cinque continenti. Gli elementi sottostanti sono delle silhouette di immagini che rappresentano la Chiesa universale (Basilica San Pietro), la Chiesa particolare (Cattedrale di Iaşi), la Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme e diversi ambiti della vita laicale (casa, uffici, scuola, fabbrica). In basso sono riportati il titolo dell'evento e il luogo dove si svolgerà.


Di seguito il testo del Messaggio.

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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
IN OCCASIONE DELLA VI ASSEMBLEA ORDINARIA DEL
FORUM INTERNAZIONALE DI AZIONE CATTOLICA

Al Venerato Fratello
Mons. Domenico Sigalini
Assistente Generale del Forum Internazionale di Azione Cattolica
in occasione della VI Assemblea Ordinaria di codesto Forum Internazionale di Azione Cattolica, desidero rivolgere un cordiale saluto a Lei e a quanti partecipano al significativo incontro, in particolare al Coordinatore del Segretariato, Emilio Inzaurraga, ai Presidenti Nazionali e agli Assistenti Spirituali. Un pensiero speciale rivolgo al Vescovo di Iaşi, Mons. Petru Gherghel, e alla sua diocesi, che ospitano questo  evento ecclesiale durante il quale siete chiamati a riflettere sulla «corresponsabilità ecclesiale e sociale». Si tratta di un tema di grande rilevanza per il laicato, che bene si colloca nell’imminenza dell’Anno della Fede e dell’Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione.
La corresponsabilità esige un cambiamento di mentalità riguardante, in particolare, il ruolo dei laici nella Chiesa, che vanno considerati non come «collaboratori» del clero, ma come persone realmente «corresponsabili» dell’essere e dell’agire della Chiesa. E’ importante, pertanto, che si consolidi un laicato maturo ed impegnato, capace di dare il proprio specifico contributo alla missione ecclesiale, nel rispetto dei ministeri e dei compiti che ciascuno ha nella vita della Chiesa e sempre in cordiale comunione con i Vescovi.
A tale proposito, la Costituzione dogmatica Lumen Gentium qualifica lo stile dei rapporti tra laici e Pastori con l’aggettivo «familiare»: «Da questi familiari rapporti tra i laici e i pastori, si devono attendere molti vantaggi per la Chiesa: in questo modo infatti si afferma nei laici il senso della propria responsabilità, ne è favorito lo slancio, e le loro forze più facilmente vengono associate all’opera dei pastori. E questi, aiutati dall’esperienza dei laici, possono giudicare con più chiarezza e opportunità sia in cose spirituali che temporali; e così tutta la Chiesa, forte di tutti i suoi membri, compie con maggiore efficacia la sua missione per la vita del mondo» (n. 37).
Cari amici, è importante approfondire e vivere questo spirito di comunione profonda nella Chiesa, caratteristica degli inizi della Comunità cristiana, come attesta il libro degli Atti degli Apostoli: «la moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuor solo e un’anima sola» (4,32). Sentite come vostro l’impegno ad operare per la missione della Chiesa: con la preghiera, con lo studio, con la partecipazione attiva alla vita ecclesiale, con uno sguardo attento e positivo verso il mondo, nella continua ricerca dei segni dei tempi.  Non stancatevi di affinare sempre più, con un serio e quotidiano impegno formativo, gli aspetti della vostra peculiare vocazione di fedeli laici, chiamati ad essere testimoni coraggiosi e credibili in tutti gli ambiti della società, affinché il Vangelo sia luce che porta speranza nelle situazioni problematiche, di difficoltà, di buio, che gli uomini d’oggi trovano spesso nel cammino della vita.
Guidare all’incontro con Cristo, annunciando il suo Messaggio di salvezza con linguaggi e modi comprensibili al nostro tempo, caratterizzato da processi sociali e culturali in rapida trasformazione, è la grande sfida della nuova evangelizzazione. Vi incoraggio a proseguire con generosità nel vostro servizio alla Chiesa, vivendo pienamente il vostro carisma, che ha come tratto fondamentale quello di assumere il fine apostolico della Chiesa nella sua globalità, in equilibrio fecondo tra Chiesa universale e Chiesa locale e in spirito di intima unione con il Successore di Pietro e di operosa corresponsabilità con i propri Pastori (cfr Conc. Ecum. Vat. II, Decreto sull’apostolato dei laici Apostolicam actuositatem, 20). In questa fase della storia, alla luce del Magistero sociale della Chiesa, lavorate anche per essere sempre più un laboratorio di «globalizzazione della solidarietà e della carità», per crescere, con tutta la Chiesa, nella corresponsabilità di offrire un futuro di speranza all’umanità, avendo il coraggio anche di formulare proposte esigenti.
Le vostre Associazioni di Azione Cattolica vantano una lunga e feconda storia, scritta da coraggiosi testimoni di Cristo e del Vangelo, alcuni dei quali sono stati riconosciuti dalla Chiesa come beati e santi. In questa scia siete chiamati oggi a rinnovare l’impegno di camminare sulla via della santità, mantenendo un’intensa vita di preghiera, favorendo e rispettando percorsi personali di fede e valorizzando le ricchezze di ciascuno, con l’accompagnamento dei sacerdoti assistenti e di responsabili capaci di educare alla corresponsabilità ecclesiale e sociale. La vostra vita sia «trasparente», guidata dal vangelo e illuminata dall’incontro con Cristo, amato e seguito senza timore. Assumete e condividete le scelte pastorali delle diocesi e delle parrocchie, favorendo occasioni di incontro e di sincera collaborazione con le altre componenti della comunità ecclesiale, creando rapporti di stima e di comunione con i sacerdoti, per una comunità viva, ministeriale e missionaria. Coltivate relazioni personali autentiche con tutti, a iniziare dalla famiglia, e offrite la vostra disponibilità alla partecipazione, a tutti i livelli della vita sociale, culturale e politica avendo sempre di mira il bene comune.
Con questi brevi pensieri, mentre assicuro il mio affettuoso ricordo nella preghiera per voi, per le vostre famiglie e per le vostre associazioni, di cuore invio a tutti i partecipanti all’Assemblea la Benedizione Apostolica, che volentieri estendo a quanti incontrerete nel vostro apostolato quotidiano.
Da Castel Gandolfo, 10 agosto 2012

BENEDICTUS PP. XVI