mercoledì 23 gennaio 2013

Morto il Cardinal Jozef Glemp


Il cardinale Jozef Glemp ex Primate di Polonia e per 23 anni presidente della Conferenza dei vescovi polacchi e' morto ieri pomeriggio, 23 gennaio, in un ospedale di Varsavia all'eta' di 83 anni. Lo ha riferito l'attuale vescovo della capitale polacca il cardinale Kazimierz Nycz. Glemp ha gestito la chiesa polacca negli anni difficili dopo l'introduzione dello stato di guerra da parte del generale Wojciech Jaruzelski.



 Era da tempo malato. Dieci mesi fa, dopo l'ennesimo intervento ai polmoni, aveva espresso il dubbio se, come diceva, fosse lecito operare una persona avanti negli anni come lui. “I medici non hanno avuto questi dubbi”, si stupiva in una lettera indirizzata ai fedeli, aggiungendo che nelle sue preghiere cercava l'intercessione dei beati Giovanni Paolo II e padre Jerzy Popiełuszko, e del Servo di Dio Stefan Wyszyński.

Il cardinale Glemp fino alla fine è rimasto una persona umile e mite. Subito dopo la nomina a successore del cardinale Wyszyński, passato alla storia come “Primate del Millennio” del Battesimo della Polonia, celebrato nel 1966, il nuovo arcivescovo metropolita varsaviense si defini il “piccolo primate”. Il suo servizio alla Chiesa in Polonia e al Paese iniziò in un periodo particolarmente difficile: cinque mesi piu tardi, il 13 dicembre 1981, sarebbe stata introdotta la legge marziale con gli arresti di maggiori esponent del sindacato Solidarność, messo al bando dalle autorita comuniste.

In quel drammatico momento in un discorso pubblico Glemp avrebbe affermato: “La Chiesa difende ogni vita, per cui durante lo stato di guerra ovunque sara possibile fara appello alla calma, alla cessazione di violenza, alla rinuncia alle lotte fratricide. Non esiste un valore piu grande della vita umana, percio io stesso mi appellero alla ragione anche a prezzo di ricevere insulti e chiedero, dovessi andare scalzo e in ginocchio: non combatta polacco contro polacco”.

In certi ambienti la scelta di Glemp di non esasperare gli animi e cercare il dialogo con la giunta militare fu interpretata come arrendevolezza e scarso senso di patriottismo. Lui se ne doleva molto. Evocando quel periodo in un'intervista all'agenzia KAI confessava: “In quegli anni difficili mi domandavo sempre cosa avrebbe fatto al mio posto il primate Wyszyński, perche cercavo di realizzare nel modo piu fedele possibile la sua linea. Primate era inflessibile ma nello stesso tempo flessibile. Ma solamente fino al limite invalicabile”.

Ciononostante il 20 maggio del 2000 a Varsavia fu capace di fare un pubblico esame di coscienza e chiedere perdono per la sua paura dopo l'introduzione della legge marziale e per non aver fatto abbastanza per salvare la vita di padre Popiełuszko.
Durante il suo ministero primaziale anche grazie a lui accaddero avvenimenti molto importanti per la Chiesa in Polonia. Il 17 maggio 1989 fu emanata la legge sui rapporti fra stato e Chiesa, che permise, pochi mesi dopo, il ripristino dei rapporti diplomatici fra Santa Sede e ancora Repubblica Popolare di Polonia, come pure la frima e poi la ratifica del concordato con la Santa Sede.

Era sua l'idea di realizzare finalmente a Varsavia, con secolare ritardo, il tempio dedicato alla Provvidenza Divina quale voto di ringraziamento a Dio per la liberta riconquistata la prima volta dopo la prima guerra mondiale nel 1918, e per la seconda nel 1989 dopo la caduta del comunismo, e per il pontificato di Giovanni Paolo II. Sempre nell'intervista alla KAI, il cardinale esprimeva la convinzione che se non avesse adempiuto a questo dovere, avvrebbe commessoun peccato di negligenza.(M. Lehnert)
Vatican Insider

Per la biografia vedi dal sito Vaticano:
Biographical notes