martedì 30 aprile 2013

Il Santo Patrono degli internauti?

 

Giovanni Paolo II patrono dei comunicatori digitali, magari in coincidenza con la sua canonizzazione che potrebbe avvenire a ottobre, come san Francesco di Sales lo è dei giornalisti: è la speranza e la richiesta del Sindacato cronisti romani espressa e trasmessa alla Santa Sede il 30 giugno 2011 tramite il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali.


La proposta era stata approvata e incoraggiata al presidente del Sindacato Romano Bartoloni anche da Benedetto XVI durante un'udienza generale di alcuni giorni prima. E recentemente è stata ricordata nel corso di uno scambio di lettere dei cronisti con mons. Giovanni Angelo Becciu, sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato vaticana, in occasione dell'elezione di papa Francesco.

Al beato Giovanni Paolo II si riconosce, tra tutte le altre cose, “particolare sensibilità di apostolato con gli strumenti della moderna comunicazione e coraggiosa e saggia apertura alle tecnologie del digitale».


“Il messaggio evangelico del Papa polacco”, ha scritto in una nota Bartoloni, “non avrebbe raggiunto le più alte vette dell'universalità senza un rapporto franco e sapiente, soprattutto senza frapporre veli, con la macchina mediatica. I viaggi nel villaggio globale – ha aggiunto il presidente del Sindacato cronisti - la televisione e le tecnologie elettroniche sono state il suo pulpito e il mondo, superando le divisioni delle etnie e delle religioni, lo ha riconosciuto come un grande e lungimirante profeta perché ha parlato in presa diretta al cuore di ogni uomo”.


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Domani, 1° maggio, sarà il secondo anniversario della beatificazione di Papa Giovanni Paolo II e il ricordo arriva proprio nei giorni in cui, da più parti, crescono i rumori di una probabile canonizzazione entro il 2013, forse ad ottobre. Al riguardo non è stata data nessuna notizia ufficiale e il desiderio di tale canonizzazione è legato alla notizia diffusa il 23 aprile da "Vatican Insider":
"Nei giorni scorsi - scrive Andrea Tornielli - la consulta medica della Congregazione delle cause dei santi ha infatti riconosciuto come inspiegabile una guarigione di una donna attribuita al beato Giovanni Paolo II. Un presunto «miracolo» che se sarà approvato, com'è molto probabile, anche dai teologi e dai cardinali, porterà il Pontefice polacco scomparso nel 2005 a ottenere l'aureola di santo in tempi record, ad appena otto anni dalla morte. Tutto è avvenuto in gran segreto, nella massima riservatezza. In gennaio il postulatore della causa, monsignor Slawomir Oder, ha presentato per un parere preliminare una presunta guarigione miracolosa alla Congregazione vaticana per i santi. Com'è noto, dopo l'approvazione di un miracolo per la proclamazione a beato, le procedure canoniche prevedono il riconoscimento di un secondo miracolo, che deve essere avvenuto dopo la cerimonia di beatificazione. (...) È ancora prematuro parlare di date per la canonizzazione, ma la rapidità con cui sta avvenendo il processo sul miracolo lascia ancora aperta la possibilità di celebrarla domenica 20 ottobre, a ridosso della festa liturgica stabilita per il beato Wojtyla, fissata il 22 ottobre".
Il 1° maggio 2011, Benedetto XVI così ricordò il nuovo beato: "Cari fratelli e sorelle, oggi risplende ai nostri occhi, nella piena luce spirituale del Cristo risorto, la figura amata e venerata di Giovanni Paolo II. Oggi il suo nome si aggiunge alla schiera di Santi e Beati che egli ha proclamato durante i quasi 27 anni di pontificato, ricordando con forza la vocazione universale alla misura alta della vita cristiana, alla santità, come afferma la Costituzione conciliare Lumen gentium sulla Chiesa. Tutti i membri del Popolo di Dio – Vescovi, sacerdoti, diaconi, fedeli laici, religiosi, religiose – siamo in cammino verso la patria celeste, dove ci ha preceduto la Vergine Maria, associata in modo singolare e perfetto al mistero di Cristo e della Chiesa". Il Sismografo (Omelia)