venerdì 28 giugno 2013

Amore e Verità




Sala stampa della Santa Sede
[Text: ItalianoFrançaisEnglish]
Alle ore 11 di oggi, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza la Delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, giunta come da tradizione a Roma in occasione della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. La Delegazione inviata da S.S. Bartolomeo I è guidata da Sua Eminenza Ioannis (Zizioulas), Metropolita di Pergamo, co-presidente della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, il quale è accompagnato dal Vescovo di Sinope Athenagoras (Peckstadt), assistente del Metropolita di Belgio, e all’Archimandrita Padre Prodromos Xenakis, vice segretario del Santo Sinodo Eparchiale della Chiesa di Creta. Pubblichiamo di seguito il discorso che il Santo Padre rivolge ai Membri della Delegazione. (...)

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Lettera di Bartolomeo a Papa Francesco. Amore e verità

Pubblichiamo in una traduzione italiana la lettera del 22 giugno inviata al Papa dal patriarca Bartolomeo in occasione della festa dei santi Pietro e Paolo.
Sua Santità e Beatitudine Papa Francesco dell’Antica Roma: rallegrati nel Signore.
«Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce» (1 Pietro 1, 3-4) è anche la nostra confessione, della santissima Chiesa di Costantinopoli - Nuova Roma, con Pietro capo degli apostoli, mentre rivolgiamo di tutto cuore un saluto fraterno e un gioioso abbraccio a lei, stimata e amata Santità, in questo fausto giorno di celebrazione in onore dei santi Apostoli Pietro e Paolo, che segna la festa patronale della sua venerabile Chiesa di Roma.In continuità con questa tradizione, il Patriarcato Ecumenico quest’anno partecipa ancora una volta alla gioia che, soprattutto in questo giorno, adorna il Trono dall’antica Chiesa di Roma di Vostra Santità. Pertanto si rallegra con Lei e con i suoi devoti fedeli in occasione della solennità di questi due santi Apostoli, esprimendo l’attesa e la speranza che le sue aperture verso la semplicità e la carità, Santità, universalmente accolte con un senso di gratitudine e di gratificazione, alimentino profondamente la Chiesa e orientino il suo atteggiamento verso le dimensioni essenziali della legalità, della giustizia e della misericordia, conformemente alle dottrine e alle esigenze del suo fondatore, nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha invitati tutti a «una speranza viva».
La posizione ben e ampiamente nota di Vostra Santità sulle questioni della semplicità e della carità si è dimostrata molto commovente. È inoltre vero che la Chiesa di Cristo e i suoi membri sono sempre stati ispirati da queste stesse idee e principi della carità e della semplicità. Le comunità cristiane contemporanee sono piene di persone e istituzioni filantropiche e benefiche; tuttavia, i bisogni sono tanti, specialmente nel nostro tempo — un tempo di crisi finanziaria e di sfida, ma anche di una crisi di istituzioni e di valori —, ed è proprio per questo che dobbiamo costantemente motivare la sensibilità caritativa delle persone per rispondere ai problemi della povertà e risolverli.
Questo spirito di semplicità deve certamente caratterizzare anche le relazioni tra le Chiese e i cristiani, che per ragioni note solo al Signore, oggi sono divisi in Chiese e confessioni cristiane differenti. È nostra personale speranza che i dialoghi non completi tra le diverse Chiese — e specialmente il dialogo tra le nostre due grandi Chiese del cattolicesimo romano e del cristianesimo ortodosso, un dialogo di amore, teologia e verità — continuino a dare frutto in spirito di semplicità e fraternità, di comprensione reciproca e di sincerità, al fine di ottenere il risultato desiderato del riavvicinamento attraverso l’autenticità unica in Cristo, la sola in fondo in grado di riunire — e che unirà — tutti i cristiani.
Santità, la nostra fede non è una compilazione di opinioni diverse, diffuse per integrare il dibattito in modo armonioso; è la rivelazione della singola verità espressa attraverso la persona divina di Gesù Cristo, e per mezzo di essa, affinché l’obiettivo finale di tutti coloro che partecipano al dialogo sia quello di avvicinare, toccare, comprendere e sperimentare la Sua persona divina, che ricapitola la verità manifestata a quanti sono con Lui nello Spirito Santo.
La festa patronale di una Chiesa — oggi la Sua Chiesa di Roma e a novembre la nostra Chiesa a Costantinopoli, quando commemoreremo il santo Apostolo Andrea, il primo chiamato tra gli apostoli — costituisce un momento importante e una pietra miliare in questo cammino spirituale. Offre l’opportunità di riflettere sul passato e guardare al futuro. Eventi e avvenimenti del passato devono essere opportunamente valutati e di conseguenza suddivisi in quelli che sono appropriati e vanno promossi, e quelli che sono inappropriati e vanno evitati.
Che ogni nuovo periodo di tali celebrazioni sia colmo di queste iniziative e attività da parte della Vostra venerabile Santità e della Vostra storica Chiesa, che devono essere imitate, elogiate e promosse. In tal modo, saremo in grado di avvicinarci alla verità in Cristo giustamente come fratelli, condividendo e dimorando con Lui in «una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce», perché la nostra fede, che «si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore» (1 Pietro 1, 7). «Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all’ignoranza degli stolti... Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio» (1 Pietro 2, 15 e 17).
Attraverso la nostra Delegazione Patriarcale, guidata da Sua Eminenza il Metropolita Giovanni di Pergamo, e che comprende anche Sua Grazia il Vescovo Athenagora di Sinope e il Reverendissimo Archimandrita Prodromos Xenakis, trasmettiamo questi sentiti sentimenti e cordiali auspici — a nome della Chiesa di Costantinopoli e a nome nostro, come anche di tutti i cristiani ortodossi nel mondo — in questa gioiosa e illustre celebrazione.
Ecco che, con fiduciosa anticipazione, contempliamo ora il nostro reciproco viaggio verso il calice comune. Non ignoriamo gli ostacoli esistenti all’auspicabile unità di tutti i cristiani. Tuttavia, non cesseremo di lavorare con tutte le nostre forze e di aspirare al Santissimo Spirito. Secondo Gregorio il Teologo, arcivescovo di Costantinopoli, «questo Spirito è molto prudente ed estremamente amorevole; se scopre pescatori, può attrarre il mondo intero a Cristo, catturandoli con la rete della parola», proprio come ha fatto Pietro. Di fatto, «può trasformare la passione dei persecutori fanatici e creare un Paolo al posto di un Saulo, catturandoli con la stessa intensità di pietà, con la quale erano stati catturati dal male. È questo lo Spirito di mansuetudine». Oggi, questo stesso Spirito ci rende anche «audaci annunciatori» dell’unità cristiana, per il cui bene ci genuflettiamo incessantemente «dinanzi al Padre di nostro Signore Gesù Cristo». Infatti, questo Spirito «è sempre stato, è e sarà; è senza inizio e senza fine». Pertanto, ispirerà sempre in noi il desiderio di unità nella semplicità e di salvezza per tutti. «Uniamoci, però, e glorifichiamo insieme la Trinità», Padre, Figlio e Spirito Santo, «per mezzo della quale, sola, possiamo ottenere un’unica assemblea, un unico culto, un’unica adorazione, potenza, perfezione e santificazione». È così che questo Spirito «si delizia nell’offrirci i suoi doni divini».
Per questo, celebrando insieme con lei, amata Santità, recitiamo gli inni della nostra Chiesa ortodossa in onore dei nostri reciproci e gloriosi santi Patroni: «Gioite, controparti benedette e corrispondenti, che condividete una singola anima in due corpi. Gioite nel Signore per sempre, Pietro e Paolo. Invochiamo le vostre costanti preghiere per noi e imploriamo il compimento delle vostre promesse». Gioite e ricordatevi di noi. Mentre vi trovate proprio dinanzi alla Santissima Trinità, impetrate la salvezza per tutti noi, di modo che possiamo ottenere i doni eterni in Cristo Gesù, nostro Signore. A Lui ogni gloria e potenza, onore e culto, gratitudine e rendimento di grazie, insieme con Suo Padre, che è senza inizio, e il suo Santissimo Spirito, buono e donatore di vita, ora, sempre e nei secoli dei secoli. Amen.
L'Osservatore Romano

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“I cattolici possono imparare la sinodalità dai fratelli ortodossi”
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(Alessandro Speciale) In un incontro con una delegazione del Patriarcato di Costantinopoli, il papa ha invocato un dialogo “non teorico”tra i cristiani, “per imparare gli uni dagli altri” -- Il dialogo tra i cristiani non deve essere un esercizio meramente teorico, né deve limitarsi (...)

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“Europa”- Rassegna "Fine settimana"
(Aldo Maria Valli) Nei suoi primi cento giorni di pontificato Francesco ha già dato un’idea precisa di sé e ha permesso a milioni di persone in tutto il mondo di conoscerlo bene. Ma dove nasce il suo modo di essere? Perché papa Francesco è così com’è? La sua biografia aiuta (...)