sabato 22 giugno 2013

“Una cascata di luce e di speranza…”




Cardinale Stanisław Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici: Giornate Mondiali della Gioventù, “una cascata di luce e di speranza…”
Pontificio Consiglio per i laici
1. Un grande dono per la Chiesa dei nostri tempi…
Ogni Giornata mondiale della gioventù suscita nella Chiesa tante attese e tanto interesse. È un vero segno di speranza. Non è esagerato dire che, in occasione di ogni Gmg, la Chiesa vive uno speciale kairós, perché ogni Gmg è un dono particolare, è una “cascata di luce e di speranza” – come diceva il Papa Benedetto XVI. Ovviamente i frutti delle Gmg dipendono dalla generosità della semina pastorale realizzata sia prima che durante il loro svolgimento nonché dalla qualità della cura che si dedica al seminato quando si torna alla quotidianità, dopo l’evento.
La Gmg di Rio de Janeiro 2013 porta diverse novità. Infatti, dopo ventisei anni la Gmg torna in America Latina. Come non ricordare in questa occasione la Giornata mondiale della gioventù di Buenos Aires in Argentina nel 1987, la prima celebrata fuori Roma. Proprio allora è iniziato quel pellegrinaggio planetario dei giovani cristiani sulle orme del Successore di Pietro, che continua ancora oggi a stupire il mondo: quanta gioia della fede, quanto entusiasmo missionario, quanto amore per il Papa e per la Chiesa! Guardando le innumerevoli schiere di giovani radunati nell’Avenida 9 de Julio di Buenos Aires nel 1987, il beato Giovanni Paolo II, visibilmente commosso, diceva: «Sono venuto per ascoltarvi, per parlare con voi e per pregare insieme. Voglio ripetervi, ancora una volta - come vi dissi nel primo giorno del mio pontificato - che “siete la speranza del Papa”, “siete la speranza della Chiesa”». E poi il Papa ha aggiunto: «Sì, anche io voglio ripetere con voi: “America Latina: sii te stessa! Nella tua fedeltà a Cristo, resisti a coloro che vogliono soffocare la tua vocazione di speranza...” /.../ Mi aspetto molto da voi! Mi aspetto soprattutto che rinnoviate la vostra fedeltà a Gesù Cristo e alla sua croce...». (1). Rilette oggi, queste parole suonano come una sorta di testamento spirituale lasciato da questo grande Papa ai giovani latinoamericani, giovani che tanto ha amato.
La Gmg di Rio presenta anche un’altra importante novità: preparata da Papa Benedetto XVI, sarà presieduta dal primo Papa latinoamericano: Papa Francesco, il quale ha accettato questo impegno senza alcuna esitazione, dicendo: «Cari amici, anch’io mi metto in cammino con voi, da oggi, sulle orme del beato Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI /…/ Guardo con gioia al prossimo luglio, a Rio de Janeiro! Vi do appuntamento in quella grande città del Brasile! Preparatevi bene, soprattutto spiritualmente nelle vostre comunità, perché quell’Incontro sia un segno di fede per il mondo intero. I giovani devono dire al mondo è buono seguire Gesù /…/ è buono uscire da sé stessi, alle periferie del mondo e dell’esistenza per portare Gesù!».(2) Le vie del Signore sono davvero inscrutabili!
La Gmg di Rio de Janeiro 2013, che ha come tema: “Andate e fate discepoli tutti i popoli!” (cfr Mt 28,19), si iscrive organicamente nel contesto del cammino della Chiesa che, nei nostri tempi, si sente sollecitata dallo Spirito Santo a rinnovare il suo dinamismo missionario, come ci ha ricordato la XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema: “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana” che si svolgerà a Roma dal 7 al 28 ottobre 2012. La Gmg di Rio si iscrive anche nel contesto del cammino della Chiesa in America Latina, che, grazie alla V Conferenza Generale dell’Episcopato Latinoamericano e dei Caraibi ad Aparecida nel maggio 2007, sta vivendo un periodo di forte risveglio missionario in quanto impegnata nella “Missione continentale”. E senza dubbio un ruolo significativo di tale missione spetta ai giovani. Nel documento finale della V Conferenza di Aparecida leggiamo in proposito: «I giovani e gli adolescenti costituiscono la grande maggioranza della popolazione dell’America Latina e dei Caraibi. Rappresentano un enorme potenziale per il presente e per il futuro della Chiesa e dei nostri popoli come discepoli e missionari del Signore Gesù...» (n. 443). Poi il documento presenta alcune concrete linee di azione in questo campo: rinnovare l’opzione preferenziale per i giovani nella pastorale; privilegiare, nella pastorale giovanile, i processi di educazione e di maturazione nella fede come risposta di senso, orientamento della vita e garanzia dell’impegno missionario; proporre un attento accompagnamento vocazionale; stimolare il risveglio della responsabilità dei giovani nel campo sociale secondo la dottrina sociale della Chiesa (cfr n. 446).
A livello della Chiesa universale, la Gmg di Rio de Janeiro 2013 si inserisce poi nell’Anno della fede indetto da Papa Benedetto XVI con il Motu proprio “Porta fidei”. Il Papa scrive: «L’Anno della fede dovrà esprimere il corale impegno per la riscoperta e lo studio dei contenuti fondamentali della fede che trovano nel Catechismo della Chiesa Cattolica la loro sintesi sistematica e organica. Qui, infatti, emerge la ricchezza di insegnamento che la Chiesa ha accolto, custodito e offerto nei suoi duemila anni di storia».(3) E nella Premessa a Youcat, Benedetto XVI si rivolgeva direttamente ai giovani con un appassionato appello: «Studiate il catechismo con passione e perseveranza! /.../ Rimanete ad ogni modo in dialogo sulla vostra fede! Dovete sapere che cosa credete; dovete conoscere la vostra fede /.../ Sì, dovete essere ben più profondamente radicati nella fede della generazione dei vostri genitori, per poter resistere con forza e decisione alle sfide e alle tentazioni di questo tempo».(4)
Ecco, dunque, i vasti orizzonti della vita ecclesiale in cui si colloca la Giornata mondiale della gioventù di Rio de Janeiro 2013. È un dono particolare che tutta la Chiesa, ma soprattutto la Chiesa che vive in Brasile, deve accogliere con gioia e gratitudine, ma anche con forte senso di responsabilità, perché le attese di fronte a questo evento in tutto il mondo sono veramente grandi.
2. Un cammino che dura ormai da un quarto di secolo
L’istituzione della Giornate mondiale della gioventù nella Chiesa è stata indiscutibilmente una delle grandi scelte profetiche del beato Giovanni Paolo II. Egli ha dato così il via a un’avventura spirituale che ha coinvolto milioni di giovani di tutti i continenti. La storia di questi appuntamenti dei giovani del mondo con il Successore di Pietro conta ormai oltre venticinque anni. Si tratta di una tappa significativa per poter fare una rassegna sintetica dei frutti sinora raccolti. Quanti cambiamenti di vita ne sono seguiti! Quali importanti scoperte per la vita dei giovani! La scoperta di Cristo: Via, Verità e Vita; la scoperta della Chiesa come madre e maestra e come “compagnia di amici” (Benedetto XVI), che sostiene nel cammino dell’esistenza; la scoperta del Successore di Pietro come guida sicura e amico di cui fidarsi. Per tanti giovani la Gmg è diventata una specie di “laboratorio della fede”, come amava definirla papa Wojtyła, il luogo della riscoperta di una religiosità che non è in contrasto con l’essere giovani. Quante vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata sono maturate in seguito alle Gmg! C’è chi afferma che nel mondo dei giovani è in atto una “rivoluzione silenziosa”, il cui motore propulsore sono proprio le Gmg.(5) E, senza dubbio, grazie alle Giornate mondiali della gioventù, la Chiesa ha ritrovato alle soglie del terzo millennio il suo volto giovane, il volto dell’entusiasmo e di un coraggio rinnovato. La storia delle Gmg è la storia affascinante della nascita di una nuova generazione di giovani, la “generazione Gmg”.(6) Sono i giovani del “sì” a Cristo e dell’adesione convinta alla Chiesa e al Papa. Giovanni Paolo II li chiamava “sentinelle del mattino” (Roma 2000), “popolo delle beatitudini” (Toronto 2002) e Benedetto XVI, “profeti di nuova era”, “messaggeri dell’amore di Dio” (Sydney 2008).
C’è una domanda diffusa che affiora a ogni nuova edizione della Gmg: la domanda su quale sia il “segreto” di questo sorprendente fenomeno che ha rivelato al mondo un volto del tutto inaspettato, non solo della Chiesa, ma degli stessi giovani di oggi. Le Gmg sono un dono che continua a suscitare stupore all’interno della Chiesa e fuori di essa e sono la fotografia di una gioventù molto diversa dal cliché diffuso dai media, di una gioventù assetata di valori e alla ricerca del senso più profondo della vita. Lasciatisi alle spalle ideologie di vario conio e falsi maestri che propinano miraggi di una felicità in svendita, questi giovani cercano una risposta alle fondamentali domande sulla vita, e la cercano in Cristo e nella Chiesa. Nel corso degli ultimi venticinque anni le Gmg sono diventate un potente strumento di evangelizzazione del mondo dei giovani e di dialogo con le giovani generazioni perché, come ha scritto papa Wojtyła, «la Chiesa ha tante cose da dire ai giovani e i giovani hanno tante cose da dire alla Chiesa» (7). Ogni Gmg è una grande festa della fede giovane, l’epifania di una Chiesa che non invecchia, che è sempre giovane, perché Cristo è sempre giovane e sempre giovane è il suo Vangelo. L’epifania di una Chiesa che – con generale stupore – ritrova sempre di nuovo la sua straordinaria forza attrattiva e aggregativa anche nei confronti delle giovani generazioni. Il progetto pastorale fondante della Gmg, però, non riguarda soltanto i giovani, ma tutto il popolo di Dio che ha costantemente bisogno di essere stimolato e rinvigorito proprio dall’entusiasmo e dallo slancio della fede dei giovani. Le Giornate mondiali della gioventù, preziosa eredità spirituale del beato Giovanni Paolo II, rappresentano davvero un dono provvidenziale dello Spirito a tutta la Chiesa, un nuovo soffio di speranza.
3. Una nuova tappa dello stesso cammino
La Gmg di Rio de Janeiro 2013 apre una nuova tappa di questo affascinante itinerario dei giovani del mondo sulle orme del Successore di Pietro, attraverso i continenti. Dopo il Papa Benedetto XVI, che nelle Giornate mondiali della gioventù ha visto una “nuova evangelizzazione vissuta”, “un modo nuovo, ringiovanito di essere cristiani”, e “una medicina contro la stanchezza del credere”, ora la Provvidenza ha chiamato a guida della Chiesa Papa Francesco che da subito si è rivelato padre e amico dei giovani. Già in questi due mesi di pontificato, Papa Francesco ha dimostrato un grande carisma di comunicare con i giovani mediante un linguaggio semplice e diretto, capace di arrivare al cuore e di scuotere le coscienze. Basti ricordare alcune sue espressioni: “Voi (giovani) ci portate la gioia della fede e ci dite che dobbiamo vivere la fede con un cuore giovane, sempre: un cuore giovane, anche a settanta, ottant’anni! Cuore giovane! Con Cristo il cuore non invecchia mai!”; “(Voi giovani) avete pensato ai talenti che Dio vi ha dato? Avete pensato a come potete metterli a servizio degli altri? Non sotterrate i talenti! Scommettete su ideali grandi, quegli ideali che allargano il cuore, quegli ideali di servizio che rendono fecondi i vostri talenti. La vita non ci è data perché la conserviamo gelosamente per noi stessi, ma ci è data perché la doniamo. Cari giovani, abbiate un animo grande! Non abbiate paura di sognare cose grandi”; “Non lasciatevi rubare la speranza /…/ dallo spirito del benessere che, alla fine, ti porta a diventare un niente nella vita! Il giovane deve scommettere su alti ideali: questo è il consiglio…”; “Sentite bene, giovani: andare controcorrente; questo fa bene al cuore ma ci vuole il coraggio…”. Sono sufficienti queste poche frasi per cogliere la straordinaria capacità di Papa Francesco di comunicare e di dialogare con i giovani, nonché il suo coraggio di porre loro traguardi alti ed esigenti. Siamo certi che sia la parola sia la testimonianza personale di questo Papa, durante la Gmg di Rio, saranno un messaggio forte che spronerà i giovani a diventare veramente discepoli e missionari di Gesù Cristo nel mondo di oggi.
A questo punto, vale la pena ricordare alcuni elementi del programma della prossima Gmg di Rio. Dopo la cosiddetta “Settimana missionaria” nelle varie diocesi brasiliane, tutti i giovani convergeranno a Rio de Janeiro, una città di straordinaria bellezza, dominata dall’imponente statua del Cristo Redentore del Corcovado. Questa immagine del Cristo con le braccia spalancate è un simbolo assai eloquente di questa Gmg. Martedì 23 luglio avrà luogo, a Copacabana, la Messa di apertura, presieduta da S.E. Mons. Orani Tempesta, arcivescovo di Rio de Janeiro. È il vero inizio della Gmg di Rio. Nei giorni 24, 25, 26 luglio, al mattino, i giovani parteciperanno alle catechesi tenute, in 27 lingue diverse, da circa 300 vescovi di tutto il mondo. Una gigantesca semina evangelica della Parola di Dio tra i giovani provenienti da circa 180 Paesi diversi! Negli stessi giorni, nel pomeriggio, è previsto un ricco programma culturale e religioso, il cosiddetto “Festival della gioventù”. Particolare attenzione meritano poi: il Centro della Riconciliazione, dove i giovani potranno confessarsi nelle varie lingue; il Centro vocazionale, dove i religiosi, le religiose, i sacerdoti e i seminaristi si metteranno a disposizione dei giovani interpellati dalla grazia della vocazione; in diverse chiese ci sarà l’esposizione del Santissimo Sacramento per l’adorazione silenziosa. Giovedì 25 luglio, a Copacabana, avrà luogo l’accoglienza del Santo Padre da parte dei giovani. Il giorno seguente, nel tardo pomeriggio, e cioè venerdì 26 luglio, ci sarà la Via Crucis lungo la via Atlantica presso la spiaggia di Copacabana. Sabato 27 luglio, i giovani si recheranno in pellegrinaggio nell’area di Guaratiba (chiamata per l’occasione Campus fidei) dove alle ore 20,00 si svolgerà la Veglia di preghiera presieduta dal Santo Padre. Infine, domenica 28 luglio, al mattino, Papa Francesco celebrerà a Guaratiba la Santa Messa finale, che si concluderà con un atto simbolico di invio missionario dei giovani.
Come si può vedere la struttura del programma è uguale a quella delle edizioni precedenti delle Gmg. Sappiamo però che cambiando le condizioni culturali e le tradizioni religiose dei Paesi che ospitano questo importante evento, cambia anche il clima generale della Gmg che diventa in pratica irripetibile, unica. Siamo sicuri che i giovani brasiliani, che saranno i particolari protagonisti di questo evento, sapranno trasmettere ai loro coetanei provenienti da tutto il mondo la bellezza delle loro ricche tradizioni religiose e della loro fede. Soprattutto i giovani provenienti dal mondo occidentale, così fortemente secolarizzato, hanno bisogno di una testimonianza di fede giovane e piena di entusiasmo, tipica dei Paesi latinoamericani, perché come diceva il Papa Benedetto XVI, le Gmg sono veramente una medicina efficace contro la stanchezza del credere e una nuova evangelizzazione di cui i principali attori sono proprio i giovani.
(1) GIOVANNI PAOLO II, L’incontro con i giovani convenuti a Buenos Aires per la Giornata mondiale della gioventù 1987, “Insegnamenti” X, 1 (1987), pp. 1257 e 1260-1261.
(2) FRANCESCO, Omelia della celebrazione della Domenica delle Palme e della Passione del Signore, in “L’Osservatore Romano”, 25-26 marzo 2013, p. 8.
(3) BENEDETTO XVI, Motu proprio Porta fidei, n. 11.
(4) Youcat (italiano), Città Nuova Editrice, Roma 2011, p. 10.
(5) Cfr F. GARELLI, La sensibilità religiosa emergente, in: F. GARELLI-R. FERRERO CAMOLETTO (a cura di), Una spiritualità in movimento, Messaggero di S. Antonio Editrice, Padova 2003, p. 267.
(6) Cfr M. MUOLO, Generazione GMG, Ancora Editrice, Milano 2011.

GIOVANNI PAOLO II, Esortazione apostolica Christifideles laici, n. 46.