giovedì 22 agosto 2013

Papa Francesco e Fatima

La statua della Madonna di Fatima


In ottobre la statua della Madonna lascerà il Portogallo per arrivare a Roma: il Papa vuole consacrare il mondo al cuore di Maria

ANDREA TORNIELLI

Il prossimo 13 ottobre, nel giorno dell'ultima apparizione della Madonna di Fatima, Papa Francesco consacrerà il mondo al cuore immacolato di Maria. Un atto inserito nelle celebrazioni per l'Anno della Fede, che riprende le consacrazioni già compiute dai suoi predecessori, a partire da Pio XII fino ad arrivare a Giovanni Paolo II, e che attesta la particolare devozione mariana del Pontefice argentino.


La statua originale della Madonna di Fatima, che porta incastonata sulla corona uno dei proiettili sparati contro Giovanni Paolo II nell'attentato del 13 maggio 1981, arriverà in piazza San Pietro il pomeriggio di sabato 12 ottobre, e Francesco sarà lì ad accoglierla. È la decima volta in poco meno di un secolo che l'effigie mariana conservata nella cappellina delle apparizioni di Fatima lascia il santuario portoghese. La sera, la statua sarà portata al santuario romano del Divino Amore, dove si svolgerà una veglia di preghiera. La mattina 13 ottobre, la statua tornerà in piazza San Pietro, dove, dopo il rosario, il Papa celebrerà la messa e consacrerà il mondo al cuore immacolato di Maria.

La prima delle consacrazioni del mondo alla Vergine di Fatima avvenne durante il pontificato di Papa Pacelli. Il 31 novembre 1942, nel pieno della Seconda Guerra mondale Pio XII, parlando in lingua portoghese alla radio, consacrò il mondo al cuore immacolato, facendo anche una menzione velata alla Russia, secondo la richiesta fatta dall'apparizione ai tre pastorelli di Fatima. Un'altra consacrazione avvenne proprio in piazza San Pietro da parte di Giovanni Paolo II, il 25 marzo 1984, in un momento in cui era alta la tensione sugli euromissili.

La statua originale aveva fatto ritorno in Vaticano l’8 ottobre dell’anno 2000, e in quell’occasione Giovanni Paolo II, alla presenza di 1500 vescovi di tutto il mondo aveva affidato il nuovo millennio alla Madonna, pronunciando parole che allora - undici mesi prima dei fatti dell'11 settembre 2001 - non vennero comprese: disse infatti che l'umanità era a un bivio e che poteva trasformare il mondo in un giardino fiorito oppure in un cumulo di macerie. Papa Francesco aveva fatto un accenno alla statua della Madonna di Fatima durante il suo primo Angelus, domenica 17 marzo, parlando di una delle copie della statua, portate in pellegrinaggio nel mondo. «Ricordo, appena vescovo, nell’anno 1992, è arrivata a Buenos Aires la Madonna di Fatima e si è fatta una grande messa per gli ammalati. Io sono andato a confessare, a quella messa...». Francesco ha proseguito raccontato di una donna anziana venuta a confessarsi, che gli disse, sorprendendolo per la profondità della sua semplice fede: «Se il Signore non perdonasse tutto, il mondo non esisterebbe». Un mese dopo, era stato l'allora patriarca di Lisbona, il cardinale José Policarpo, ad annunciare che Papa Francesco gli aveva chiesto di consacrare il suo pontificato alla Madonna di Fatima: «Papa Francesco mi ha chiesto due volte che io consacri il suo nuovo ministero a Nostra Signora di Fatima».

L'atto di consacrazione è poi avvenuto il 13 maggio scorso. «Siamo ai tuoi piedi, i vescovi del Portogallo insieme a questa moltitudine di pellegrini, nel 96° anniversario della tua apparizione ai pastorelli - ha recitato Policarpo - per realizzare il desiderio di Papa Francesco, chiaramente manifestato, di consacrare a te, Vergine di Fatima, il suo ministero di vescovo di Roma e pastore universale». Che Francesco non abbia problemi a manifestare pubblicamente il suo attaccamento a Maria lo dimostrano anche le cinque visite che ha già compiuto per pregare nella basilica di Santa Maria Maggiore. La prima avvenne il 14 marzo, subito dopo l'elezione, per deporre un mazzo di fiori davanti all'icona della «Salus Populi Romani» e chiedere protezione per la città di Roma.

Il Papa ci è poi tornato il 4 maggio, per recitare il rosario, e ci è passato nel giorno della festa del Corpus Domini, al termine della processione. Francesco ha voluto raccogliersi in preghiera davanti alla «Salus Populi Romani» alla vigilia della partenza per Rio de Janeiro, per affidare alla Madonna la Giornata Mondiale della Gioventù, e il 29 luglio scorso, appena atterrato a Ciampino, prima ancora di far ritorno in Vaticano, ha voluto passare nuovamente a Santa Maria Maggiore per una preghiera di ringraziamento. Tra le devozioni mariane che il Papa ha più care, ce n'è una che Bergoglio ha contribuito a diffondere in Argentina: quella per «Maria che scioglie i nodi». Una devozione che ha origine da un’immagine votiva bavarese risalente al 1700 (Maria Knotenlöserin), ora conservata in una cappella della chiesa di San Peter in Perlach, ad Augsburg.

Qui, durante un soggiorno di studio, padre Bergoglio l'aveva scoperta, e tornato in Argentina aveva iniziato a divulgarne la conoscenza, facendo in modo, una volta diventato vescovo, che alla «Madonna che scioglie i nodi» venisse dedicato un santuario nella capitale argentina. Nella preghiera riportata nel retro dell'immaginetta, diffusa con l’imprimatur dell’allora arcivescovo di Buenos Aires, si legge: «Il maligno mai fu capace di imbrogliarti con le sue confusioni... e intercedendo insieme a tuo Figlio per le nostre difficoltà, con tutta semplicità e pazienza ci desti un esempio di come dipanare la matassa delle nostre vite».