martedì 24 dicembre 2013

Così grande da farsi bambino

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Il  tweet di Papa Francesco: Viene il Signore. Aspettiamolo con cuore aperto!" (24 dicembre 2013)

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Davanti alla nascita dell’unico salvatore.

(Herman Geissler) Il Natale invita a guardare al presepio con stupore, ad aprire il nostro cuore per comprendere perché Dio si è fatto bambino. Dio è più grande di ogni nostro pensiero, come hanno insegnato i teologi. E ciò vale anche per il Messia, più grande delle nostre idee su di lui.
Così possiamo intuire in cosa consiste la vera potenza di Dio: nella sua bontà. «Dio è amore» scrive san Giovanni nella prima lettera, e aggiunge: «In questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito figlio nel mondo perché noi avessimo la vita per lui» (4, 8-9). Da sempre gli uomini hanno voluto essere vicini a Dio. Questo desiderio è divenuto realtà con la venuta di Gesù. Ora possiamo essere vicini a Dio, perché egli si è fatto vicino a noi. Ora tutti — in particolare i semplici, i poveri, i sofferenti, i bambini — hanno accesso al cuore di Dio.
L’amore ha spinto il Dio grande a farsi piccolo. Per cogliere il significato di questa umiltà, pensiamo all’inizio. Adamo ed Eva furono creati da Dio a sua immagine, con il compito di reggere il mondo servendo il creatore. Ma si ribellarono pensando che Dio avrebbe limitato la loro libertà. Questa superbia, che ha distrutto l’armonia fra Dio e le creature, si trova in qualche modo in ogni uomo come una «goccia di veleno» (Benedetto XVI).
Nel presepio vediamo il bambino: indifeso, totalmente dipendente da Maria e Giuseppe. Qui possiamo accorgerci che Dio è veramente diverso da come noi lo immagineremmo. Ha voluto liberarci dalla nostra superbia, scegliendo la strada dell’umiltà. Così ha voluto guarire il nostro cuore, liberandolo dal peccato, la causa più profonda dei mali del mondo. Il presepio ci spinge anche all’umiltà, sottomettendoci «gli uni agli altri nel timore di Cristo» (Efesini, 5, 21) e sapendo che l’umiltà è «la forza del Vangelo» (Papa Francesco).
Gesù vuol rinascere anche oggi nei nostri cuori. Dio si è fatto uomo perché noi diventassimo «partecipi della natura divina» (2 Pietro, 1, 4). Ciò è avvenuto nel momento del battesimo, quando abbiamo ricevuto la nuova vita, quella dei figli nel Figlio. Questa vita dobbiamo nutrire con la preghiera e far crescere tramite la grazia dei sacramenti. Questa vita è un grande mistero: mostra la grandezza di Dio che nel suo amore vuol entrare nel cuore di ognuno di noi e mostra la grandezza dell’uomo creato per Dio e che solo in Gesù trova la piena felicità e la vera pace. «Riconosci, o cristiano, la tua dignità. Ricorda a quale capo appartieni e di quale corpo sei membro. Ripensa che, liberato dal potere delle tenebre, sei stato trasferito nella luce e nel regno di Dio» (san Leone Magno).
Dio si è fatto bambino — per rivelarci il suo amore che ci attira, per mostrarci la sua umiltà che ci salva, per farci suoi figli che partecipano della sua stessa vita. Siamo grati e fieri di questa nostra vocazione cristiana e rendiamo testimonianza a quel Dio che è così grande da farsi bambino per noi.
L'Osservatore Romano

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Vaticano, il programma del Papa nei giorni di Natale


Un fitto calendario di celebrazioni dal 24 dicembre 2013 al 6 gennaio del 2014

Il 24 dicembre Papa Francesco deporrà l'immagine del Santo Bambino nella mangiatoia durante la messa della notte di Natale e, al termine, la porterà in processione al presepio. Secondo una nota dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, la celebrazione  delle 21.30 sarà preceduta dal canto della Kalenda, concluso il quale si avvierà la processione d'ingresso. Dopo l'intonazione del Gloria, le campane della basilica vaticana suoneranno accompagnate dall'organo. In quel momento il Santo Padre scenderà ai cancelli della Confessione con l'immagine del Bambinello,  per collocarla sul tronetto, come di consueto.


Una volta che il Papa sarà giunto al presepio, avverrà l'omaggio floreale dei bambini: si tratterà, si legge nel comunicato pontificio, di dieci piccoli rappresentanti dei diversi continenti, che deporranno i fiori davanti alla mangiatoia. Accanto al Bambinello, disposto sul trono davanti al Confessionale, al termine del canto del Vangelo, verrà adagiato anche il libro dei Santi Vangeli a sottolineare il grande evento della notte di Natale. Concelebreranno con Bergoglio i cardinali, i vescovi e i sacerdoti. Per il 25 dicembre, alla benedizione Urbi et Orbi delle 12 assisteranno il Santo Padre i cardinali Jean-Louis Tauran e Giuseppe Bertello, in abito corale.


Alla benedizione papale, informa l'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, è legata l'indulgenza plenaria alle solite condizioni. Il 31 dicembre alle 17 è prevista la celebrazione dei Primi Vespri; il 1 gennaio alle 10 la solennità della SS. Madre di Dio è abbinata alla Giornata Mondiale della Pace; l'Epifania, il 6 gennaio, alle 10, con il cosiddetto annuncio della Pasqua. Con il Santo Padre Francesco concelebreranno i cardinali, i vescovi e i sacerdoti.