martedì 28 gennaio 2014

Caro, sono a casa!

Beyond Work/Life: Changing The Debate & Making Change - 2013 SXSW Music, Film + Interactive Festival
di Jane
Ogni donna che lavora e che aspira a fare carriera ai massimi livelli aumenterà la sua possibilità di successo se suo marito starà a casa ad occuparsi dei figli. Lo afferma Anne-Marie Slaughter, che già nel 2012 aveva lasciato le donne a bocca aperta con un articolo intitolato “Perché le donne non possono ancora avere tutto” 
La Slaughter aveva raggiunto la sua prima vetta di carriera durante la prima presidenza di Obama, lavorando fianco a fianco con Hillary Clinton allo US State Department. Dopo due anni si era resa conto che i suoi due figli, ormai adolescenti, avevano bisogno di loro madre, così abbandonò il lavoro e rimase a casa. Oggi è capo del think tank New America Foundation e professore emerito in public and international affairs a Princeton.
La Slaughter ci mette sicuramente molto della sua esperienza personale quando scrive dell’odierno dilemma di essere contemporaneamente madre e lavoratrice. Così è ritornata alla carica con un post sul blog del World Economic Forum che si è tenuto a Davos la scorsa settimana, intitolato “Dietro una grande donna c’è sempre un grande uomo”, in cui l’emerita professoressa sostiene che “se la società vuole davvero fare spazio alle donne a livelli alti, a ruoli presidenziali o da primo ministro, allora deve necessariamente dare molto spazio a casa per gli uomini, almeno per un periodo della loro carriera”.
Il World Economic Forum aveva pubblicato per la prima volta nel 2006 il Global Gender Gap Report  che si occupa di risolvere il problema della discriminazione sessuale a livello economico, politico, educativo. L’edizione del 2013 si è focalizzata sulle soluzioni possibili per risolvere la disparità tra uomini e donne nei consigli di amministrazione e nei parlamenti. Eliminare questo gap sarebbe la soluzione perfetta per vedere riconosciuti finalmente i diritti e il potere economico delle donne.
La Slaughter ritiene che il modo migliore per risolvere il gravissimo dramma della disparità che attanaglia le donne del pianeta sarebbe quello di riconoscere finalmente che in una coppia uno dei due partner dovrebbe stare a casa a badare ai figli per permettere all’altro di fare carriera. “Sarebbe molto, molto più facile essere al top delle maggiori società e organizzazioni se si avesse un partner che si prende cura a tempo pieno della casa e dei figli”, ha scritto la Slaughter.
La docente di Princeton ha addirittura fatto un sondaggio tra i partecipanti del Forum di Davos per capire quanti di loro avevano un partner che stava a casa a tempo pieno o che comunque si occupava primariamente di casa e figli. “Se il numero è , diciamo, 80% o più”, ha scritto la Slaughter, “allora i prossimi sondaggi del Gender Gap Report dovranno assumere che le donne potranno raggiungere la parità con gli uomini in carriera solo quando gli uomini raggiungeranno la parità con le donne che stanno a casa”.
La Slaughter quindi parte da una premessa stranamente condivisibile, riconoscendo l’importanza del mantenimento dell’equilibrio familiare con un partner a casa per poter permettere all’altro una carriera soddisfacente. Il problema è che Sono gli uomini che dovrebbero permettere alle donne di fare carriera rimanendo a casa a cambiare pannolini e stirare tailleur. Il suo ragionamento non è fatto per cercare di risolvere il vero problema odierno di essere una mamma ed una donna che lavora (e che spesso si trova costretta a lavorare per compensare lo stipendio del marito, vivendo di sensi di colpa verso i figli). L’emerita Slaughter, invece, vuole risolvere l’ingiustizia per cui solo gli uomini possono fare una carriera al top grazie alle mogli che stanno a casa, sostenendo che è giusto che siano gli uomini a permetterci di raggiungere i massimi livelli.
Chissà, forse dovremo aspettare il giorno in cui si capovolgerà il gap e gli uomini inizieranno a rivendicare la parità, per poter vedere finalmente le cose tornare al loro posto. Una cosa è certa: meglio almeno uno dei due genitori a casa, che una casa vuota, silenziosa e senz’anima.