lunedì 31 marzo 2014

Conferenza stampa di presentazione del cammino di preparazione alla canonizzazione dei Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II del 27 aprile 2014. Interventi



Sala stampa della Santa Sede
Alle ore 11.30 di questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, si è tenuta una conferenza stampa di presentazione del cammino di preparazione alla canonizzazione dei Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II del 27 aprile 2014. Intervengono l’Em.mo Card. Agostino Vallini, Cardinale Vicario di Sua Santità per la Diocesi di Roma; Mons. Giulio Dellavite, Segretario Generale della Curia diocesana di Bergamo; Mons. Walter Insero, Incaricato dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali del Vicariato di Roma e P. Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede.

*

Bergamo e Roma per la canonizzazione. Nel segno della carità e della preghiera

Opere caritative che coinvolgono direttamente la Chiesa di Bergamo e il suo clero; e due appuntamenti di preghiera, tra cui una «notte bianca della misericordia», organizzati dal vicariato di Roma: sono i segni scelti per la canonizzazione dei Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, presentati durante la conferenza svoltasi stamane, lunedì 31 marzo, nella sala stampa della Santa Sede. A poco meno di un mese dall’appuntamento del 27 aprile, che richiamerà a Roma centinaia di migliaia di fedeli da ogni parte del mondo, è stato illustrato il cammino di preparazione alla cerimonia presieduta da Papa Francesco in piazza San Pietro nella domenica della Divina misericordia.
I monsignori Giulio Dellavite, segretario generale della curia vescovile di Bergamo, e Walter Insero, incaricato dell’ufficio per le comunicazioni sociali del vicariato di Roma, hanno riferito sulle iniziative promosse dalle rispettive diocesi. Quelle bergamasche seguono una triplice direzione con altrettante opere segno di carità. Il primo filone punta su alcuni progetti: uno internazionale per Haiti, con un contributo per una scuola edile; uno europeo, con l’edificazione di una parrocchia in Albania; e uno in casa, con la ristrutturazione di una vecchia caserma cittadina in disuso per trasformarla in una struttura a favore dei poveri. Il secondo filone riguarda il sostegno alle famiglie colpite dalla crisi economica, attraverso l’incremento del fondo a loro favore, ottenuto con la vendita di beni della diocesi e con l’impegno dei 900 sacerdoti del clero locale a versare l’equivalente di uno stipendio. Il terzo, infine, è socio-culturale e prevede borse di studio per i giovani.
Per quanto riguarda Roma, il vicariato ha promosso due appuntamenti di preghiera e di testimonianza: il primo, con l’apertura notturna di undici chiese del centro storico sabato 26 aprile e sacerdoti disponibili per confessare in diverse lingue; il secondo, con raduno dedicato ai giovani a San Giovanni in Laterano, martedì 22. Infine la Chiesa di Roma ha allestito la piattaforma digitale www.2papisanti.org che offrirà informazioni logistiche e contenuti sulla spiritualità dei due Pontefici.
Il cardinale vicario Agostino Vallini ha parlato di una festa della santità, in un tempo in cui c’è bisogno di speranza. Offrendo una lettura “spirituale” dell’avvenimento, il porporato ha sottolineato in particolare lo «stile di vicinanza e di accoglienza che accomuna» i due Pontefici. «C’è un filo rosso — ha detto — che li lega: la loro fede come modello di vita cristiana e umana. Entrambi hanno indicato a tutti i cristiani una meta: Roncalli con l’indizione del concilio Vaticano II, chiamando con grande coraggio e fede la Chiesa a rinnovarsi; Wojtyła impegnandola lungo le tante vie nuove della fede e della pastorale».
Durante l’incontro con i giornalisti, rispondendo alle loro domande, il direttore della sala stampa padre Federico Lombardi ha precisato che «non ci sono ancora previsioni o cifre precise», da parte della Santa Sede, sul numero dei pellegrini che giungeranno. «Noi invitiamo tutti a venire serenamente, senza paure», ha aggiunto. Per quanto riguarda invece la presenza del Papa emerito, ha spiegato che Benedetto XVI «è stato invitato ma che, a un mese dall’avvenimento, non c'è nessuna sicurezza». Infine ha annunciato che si sta potenziando la struttura informativa per i tanti media che si stanno accreditando.
L'Osservatore Romano