martedì 25 marzo 2014

Povero diavolo.


Noi che preghiamo Gesù nelle notti preferite dal Demonio




Una notte con i fedeli del Gris di Acqui Terme che, unici in Italia, adorano l’Eucarestia nelle date del “calendario satanico”

MAURO PIANTAINVIATO AD ACQUI TERME (AL)


Il contropiede metafisico ai danni delle schiere del Maligno celebrato nelle sue notti preferite, parte da Acqui Terme (Alessandria), nel Piemonte dell’Alto Monferrato, terra di vini e colline selvagge che degradano verso l’Appennino. Mettiamola così: alcuni gruppi e gruppuscoli di satanisti utilizzano il cosiddetto «calendario satanico» per propiziarsi nelle date “giuste” i favori del gran Cornuto? Bene, i cattolici del Gris (Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-religiosa), sezione di Acqui, proprio in quelle stesse date zeppe di sabba e di messe nere, organizzano momenti di preghiera. Un bello sgarbo, no?  Il vescovo Piergiorgio Micchiardi ha dato la sua benedizione: «Sì – dice - è un’iniziativa importante: attraverso quelle adorazioni eucaristiche possiamo riparare ai sacrilegi perpetrati nei culti satanici». Un’iniziativa, finora, unica in Italia. L’avvocato Giovanna Balestrino, presidente del Gris di Acqui, è entusiasta: «Come associazione culturale – spiega – cerchiamo di far conoscere meglio il fenomeno delle nuove religiosità, sosteniamo le persone che finiscono preda delle sette, collaboriamo con le forze dell’ordine. Negli ultimi tempi – racconta – la cronaca riporta sempre più spesso notizie riguardanti furti di ostie consacrate che purtroppo vengono utilizzate in rituali blasfemi soprattutto in alcune date. Con la nostra preghiera proprio in quelle notti contiamo di strappare un bel po’ di anime dalle grinfie di Satana…».


Già, ma come funzionano questi calendari satanici? In linea di massima si tratta di un elenco di date, da otto a venti, in cui i satanisti, ciascun gruppo a modo suo, compiono dei riti per adorare il Diavolo e ottenere in cambio – dicono - potere, fortuna e denaro. Alcune date sono legate alla tradizione pagana, altre ai culti della terra, ai movimenti del sole, altre ancora al calendario cristiano (Natale, Venerdì Santo, Pasqua), per eseguire contro-celebrazioni. Il 31 ottobre (Halloween), per esempio, è considerato il capodanno di Satana. Il 2 febbraio è la notte della Candelora durante la quale vengono consacrate le candele per i riti dei mesi successivi. Il 21 dicembre, solstizio d’inverno, è la prima notte di Tregenda (notte terribile). Il 31 luglio, poi, è uno dei momenti più importanti perché in quel giorno Satana è stato precipitato dal cielo. Massimo Introvigne, uno dei maggiori esperti sull’argomento, invita alla prudenza: «I calendari non sono utilizzati dalle grosse organizzazioni dei satanisti, ma dai gruppuscoli di dimensioni ridotte che si trovano soprattutto sul web».


Lo scorso 21 marzo, equinozio di primavera e seconda notte di Tregenda (ma per qualche satanista è anche una sorta di san Valentino Luciferino), abbiamo partecipato al momento organizzato dal Gris di Acqui, nella chiesa settecentesca di Sant’Antonio abate. Una quarantina di fedeli presenti, niente scenate o esuberanze liturgiche, molti canti, preghiere e litanie. Il vice-parroco di Acqui, don Lorenzo Mozzone, la mette subito giù dura: «Le possessioni che si verificano in seguito alla partecipazioni a questi riti sono triplicate negli ultimi anni. Preghiamo per questi nostri fratelli».


Tra i banchi c’è Alberto Capra, un informatico di 27 anni: «Sono qui perché credo che queste preghiere possano rafforzarmi nella lotta contro il Nemico che oggi usa molto anche il web. Se mi deridono? Capita, ma per testimoniare Gesù bisogna andare controcorrente…». In prima fila c’è A. F., 18 anni, che frequenta il liceo classico e sogna di diventare stilista. «Ho fede – dice -  e sono qui per pregare affinché non accadano più cose così brutte…». Don Lorenzo aggiunge: «Per la dottrina cattolica il Demonio è un essere spirituale che si è ribellato a Dio. Qualcuno ha detto che il capolavoro di Satana è aver convinto i mortali della sua inesistenza. Noi non ci caschiamo…».


La chiesa è satura di incenso. Quando è tutto finito, si esce e sul piazzale si viene assaliti da un forte odore di zolfo. Inevitabile pensarlo: vuoi vedere che laggiù l’hanno presa davvero male? «Sono le nostre acque termali che zampillano dalle fontane», spiegano i fedeli. Povero diavolo.