martedì 25 marzo 2014

Questo Annuncio è anche per te.





Quella di oggi è una festa tutta da scoprire: l'Annuncio dell'Arcangelo Gabriele alla Beata Vergine Maria, preceduto tragicamente da un altro annuncio di un altro angelo alla vergine Eva e seguito ogni giorno da un terzo annuncio rivolto a tutti noi oggi, in qualsiasi parte della Terra ci troviamo, a qualsiasi popolo o cultura o lingua apparteniamo. Un Annuncio che continua da 2000 anni a cambiare la vita degli uomini, a farne santi apostoli, profeti, testimoni fino alla effusione del sangue. Oggi, con la stessa forza, con la stessa immutata efficacia, perchè questo Annuncio è l'unico che si fa carne, storia, avvenimento nella vita di chiunque lo ascolta con cuore sincero. Una Notizia che si realizza ogni volta  che si proclama, sempre la stessa e sempre incredibilmente nuova. Perchè è l'Unica Notizia Vera.
Oggi è un giorno particolarmente indicato per ascoltarla: l'ideale sarebbe proprio "ascoltarla" in senso tecnico, non leggerla sul monitor di un pc.... Se non conosceste nessun profeta che ve la annunci, pregate, pregate intensamente Dio Padre che ve lo doni, nel modo che a Lui converrà più opportuno: l'uomo infatti VIVE di questa Notizia, ha sete di Essa come la terra deserta, arida, senz'acqua. Il cuore di ogni uomo La attende come lo sposo che è in ansia fino a quando non cinge la sua donna, come una sentinella attende l'Aurora... Noi oggi, ciascuno di noi è  come Maria, e per noi oggi, per me e per ciascuno di noi Dio invia l'Arcangelo Gabriele.... Quanto è importante che capiamo questo: forse pensi che a Dio non importa nulla di te e dei tuoi problemi, forse pensi che il tuo peccato è troppo grande, che ti sei allontanato TROPPO da Dio e non meriti più di ascoltare questo Annuncio... Forse pensi che Dio è arrabbiato con te e non vuole parlarti più... Oh, quanto ti sbagli, fratello! Forse hai chiuso il tuo cuore all'ascolto, per le esperienze dolorose che hai vissuto, per la mancanza di amore, per tutte le volte che non ti sei sentito amato, o peggio, per tutte quelle volte che ti sei sentito rifiutato. E' possibile che, senza rendertene conto, tu abbia chiuso il cuore a questa Notizia e non VUOI ascoltare più Colui che bussa alla porta del tuo cuore... Forse pensi che Dio ama solo le persone buone e non invece te che sei cattivo, che hai commesso tanti peccati, continui a ripetere a te stesso: "Come può Dio amare proprio me?". Oh, quanto ti sbagli! Dio ama proprio te, invece, e di più! 

Non importa se sei povero o ricco, non importa se sei educato o no, non importa se hai tanti soldi o sei un morto di fame, non importa se hai camminato con il Signore per tutta la tua vita o se lo hai conosciuto appena adesso, non importa se hai peccato tanto o poco, NON IMPORTA NIENTE! 

Perché Dio ha un progetto di salvezza per ogni essere umano, e questo include TE.
Forse pensi che devi fare questo e quell'altro, e 10 e 20 e 200 cose per guadagnarti l'Amore di Dio.

NO, fratello.L’AMORE DI DIO NON SI GUADAGNA, E’ STATO GIA’ GUADAGNATO! L’Amore di Dio esiste da prima che esistessi tu! Tu esisti perché l’Amore di Dio esiste!Pensa a questa cosa tanto tanto tanto importante: prima che tu esistessi, il tuo corpo, le tue mani, i tuoi occhi così belli, tu esistevi già nella mente di Dio, meglio ancora tu esistevi nel cuore di Dio! 
Non temere. Non aver paura. E rispondi all' Angelo che viene a te.  Dì anche tu, come la Vergine Maria: "Eccomi, Signore! Fà di me quello che vuoi".


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Papa Francesco

Il Papa: «La salvezza non si compra, non si vende: si regala»

Francesco a Santa Marta: solo con un cuore umile come quello di Maria ci si può avvicinare a Dio; «il Signore è in cammino con noi per ammorbidire il nostro cuore»

DOMENICO AGASSO JRROMA

«La salvezza non si compra, non si vende: si regala»: lo ha affermato papa Francesco nella Messa di questa mattina a Casa Santa Marta, come riporta Radio Vaticana. Nell'odierna Solennità dell'Annunciazione, il Pontefice ha sottolineato che solo con un cuore umile come quello della Madonna ci si può avvicinare a Dio. Al contrario la «superbia del cuore», come quella di Adamo ed Eva che, cedendo alla seduzione di Satana, hanno creduto di essere come  Dio, provoca l’allontanamento dal Paradiso, ha sottolineato Bergoglio.

Ma il Signore non li lascia camminare da soli, fa loro una promessa di redenzione e cammina con loro. «Il Signore - ha detto il Papa - accompagnò l'umanità in questo lungo cammino. Ha fatto un popolo. Era con loro». E quel «cammino che è incominciato con una disobbedienza», «finisce con una obbedienza», con il sì della Madonna all'Annuncio dell'Angelo. «Il nodo che ha fatto Eva con la sua disobbedienza - ha detto richiamando sant'Ireneo di Lione - lo ha sciolto Maria con la sua obbedienza». È un cammino, ha soggiunto, «nel quale le meraviglie di Dio si moltiplicano»: «Il Signore è in cammino con il suo popolo. E perché camminava con il suo popolo, con tanta tenerezza? Per ammorbidire il nostro cuore. Esplicitamente lo dice, Lui: “Io farò del tuo cuore di pietra un cuore di carne”. Ammorbidire il nostro cuore per ricevere quella promessa che aveva fatto nel Paradiso. Per un uomo è entrato il peccato, per un altro uomo viene la salvezza. E questo cammino tanto lungo aiutò tutti noi ad avere un cuore più umano, più vicino a Dio, non tanto superbo, non tanto sufficiente».

E oggi, ha proseguito, la liturgia si sofferma su «questa tappa nel cammino di restaurazione», «ci parla di obbedienza, di docilità alla Parola di Dio»: «La salvezza non si compra, non si vende: si regala. È gratuita. Noi non possiamo salvarci da noi stessi: la salvezza è un regalo, totalmente gratuito. Non si compra con il sangue né di tori né di capre: non si può comprare. Soltanto, per entrare in noi questa salvezza chiede un cuore umile, un cuore docile, un cuore obbediente. Come quello di Maria. E, il modello di questo cammino di salvezza è lo stesso Dio, suo figlio, che non stimò un bene irrinunciabile, essere uguale a Dio. Paolo lo dice».

Il Papa ha messo l'accento sul «cammino dell'umiltà, dell'umiliazione». Questo, ha detto, «significa semplicemente dire: io sono uomo, io sono donna e Tu sei Dio, e andare davanti, alla presenza di Dio», «nella obbedienza, nella docilità del cuore». E per questo, ha esortato nella Solennità dell'Annunciazione, «facciamo festa: la festa di questo cammino, da una madre a un'altra madre, da un padre a un altro padre»: «Oggi possiamo abbracciare il Padre che, grazie al sangue del suo Figlio, si è fatto come uno di noi, ci salva. Questo Padre che ci aspetta tutti i giorni... Guardiamo l'icona di Eva e di Adamo, guardiamo l'icona di Maria e Gesù, guardiamo il cammino della Storia con Dio che camminava con il suo popolo. E diciamo: “Grazie. Grazie, Signore, perché oggi Tu dici a noi che ci hai regalato la salvezza”. Oggi – ha concluso - è un giorno per rendere grazie al Signore».

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Dai «Discorsi» di sant'Odilone di Cluny, abate (2°)
Ecco la stella, Maria, da cui ci è sorta quella luce, quello splendore il Verbo fatto carne
«L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamata Maria» (Lc 1,26- 27). Abbiamo sentito, fratelli, che l'angelo fu mandato da Dio Padre alla Vergine, abbiamo sentito che la Vergine fu salutata con un nuovo genere di saluto e, come dice il vangelo, restò a causa di quel saluto turbata. Abbiamo sentito che l'arcangelo Gabriele la esortò con parole consolanti a non temere, perché aveva trovato grazia presso il Signore e le assicurò che avrebbe concepito e dato alla luce un figlio a cui doveva dare nome Gesù. Le predisse che egli sarebbe stato grande e figlio dell'Altissimo e nella sua umanità avrebbe ricevuto il trono di Davide, la casa di Giacobbe e il regno sempiterno; regno che nella sua divinità aveva con Dio Padre e lo Spirito Santo, e governava da sempre e per sempre, prima ancora che il mondo fosse, nella sua eterna prescienza. Dopo le premurose e gioiose parole consolatrici, la santissima Vergine, piuttosto esitante, incominciò a domandare come potesse avvenire ciò che l'angelo osava annunziare con tanta autorità, essendo una cosa così insolita e inaudita. L'angelo le spiegò che questa cosa superiore alla natura e fuori di ogni esempio poteva realizzarsi per opera dello Spirito Santo che sarebbe sceso su di lei e della potenza dell'Altissimo che l'avrebbe coperta con la sua ombra. O inaudito e ammirabile esempio di singolare umiltà! Colei che godeva di concepire il suo Signore e Creatore e non dubitava che sarebbe nato da lei, pur potendosi riconoscere senza venir meno all'umiltà come signora di tutti i fedeli, non esitò a dichiararsi la serva del suo Signore, dicendo: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1,38). Vedete, fratelli, l'umiltà della Vergine che concepisce il Verbo di Dio. Vedete l'obbedienza del Signore che viene a noi per mezzo della Vergine. Vedete la gloria per il genere umano e l'amore da parte di Dio Padre, che manda l'angelo a una vergine chiamata Maria, Giustamente vien chiamata Signora, perché oggi ha meritato, pur restando sempre vergine, di concepire il Signore di tutte le creature e di dare a suo tempo alla luce colui il cui Padre è Dio; così attesta nel salmo il patriarca Davide dicendo; «Del Signore è la terra e quanto contiene» (Sal 23,1). E affinché credessimo nella sua forza e potenza, toccò all'arcangelo Gabriele, che significa forza di Dio, evangelizzare che sarebbe nato da una vergine, a cui l'onnipotente Padre affidava suo Figlio per combattere il principe della perdizione e distruggere l'impero della morte. Per conseguenza la Madre di Dio, la sempre vergine Maria, viene chiamata stella del mare; infatti, come quelli che si affaticano navigando in mezzo al mare agitato si servono, sotto la guida di Dio, delle stelle, per giungere alla quiete del porto, cosi chiunque è in pericolo di vita sia dell'anima che del corpo, rischiando di naufragare in questo mondo sotto la violenza dei flutti contrari, deve dirigere la mente alla contemplazione di questa stella, sicuro che per merito e grazia sua può salvarsi da ogni pericolo. Questa stella fulgida e mattutina, mentre noi ancora eravamo nelle tenebre dell'ignoranza e quasi ormai disperavamo dell'aiuto di Dio, veniva preparata affinchè per essa spuntasse il sole di giustizia, Cristo nostro Dio. O quale grande e mattutina stella è la Madre di Dio la sempre vergine Maria! Da lei ci è venuto quel sole, quella luce, quello splendore, il Verbo fatto carne.

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