martedì 22 luglio 2014

Verso il III Congresso mondiale dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità



Il  tweet di Papa Francesco: "Il grande rischio del mondo attuale è la tristezza individualista che scaturisce dal cuore avaro." (22 luglio 2014)

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 Si terrà a Roma, presso il Pontificio Collegio Internazionale Maria Mater Ecclesiae, dal 20 al 22 novembre 2014, sul tema “La gioia del Vangelo: una gioia missionaria…” (cf. Evangelii gaudium, 21) il terzo Congresso mondiale dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità, al quale parteciperanno, su invito del Pontificio Consiglio per i Laici, i delegati delle realtà associative internazionali più diffuse nel mondo, già riconosciute quali associazioni internazionali di fedeli o in costante dialogo con il nostro dicastero.
Le precedenti edizioni, nel 1998 e nel 2006, si svolsero in stretta coincidenza, logica e cronologica, con gli incontri di queste realtà ecclesiali con il Santo Padre Giovanni Paolo II e con Benedetto XVI, per riflettere insieme sulle tematiche più urgenti ed emergenti in seno all’identità e missione delle associazioni di fedeli nella Chiesa e nel mondo.
Nella Pentecoste del 2013, in occasione dell’Anno della Fede, i movimenti ecclesiali e le nuove comunità, insieme ad altre realtà associative in seno alla Chiesa, hanno ascoltato le parole di Papa Francesco, che prima del Regina Coeli si è loro rivolto con parole che oggi risuonano ancora nel nostro cuore: «Siete un dono e una ricchezza nella Chiesa! Questo siete voi! […] Portate sempre la forza del Vangelo! Non abbiate paura! Abbiate sempre la gioia e la passione per la comunione nella Chiesa!».
Dopo l’incontro di Pentecoste, il Santo Padre Francesco ci ha inoltre donato un nuovo e fondamentale documento, l’esortazione apostolica Evangelii gaudium, che appare essere un vero e proprio vademecum per i movimenti ecclesiali e le nuove comunità.
In questo documento la necessità di una nuova tappa evangelizzatrice marcata dalla gioia, «la dolce e confortante gioia di evangelizzare» (cfr. n. 9), è ritenuta da papa Francesco l’obiettivo prioritario per il cammino della Chiesa dei nostri giorni.
Abbiamo dunque ritenuto opportuno partire da questi presupposti per organizzare, ancora una volta, un momento di confronto e di riflessione comune, per meglio assimilare le parole del Santo Padre e rileggerle alla luce delle esperienze e delle sfide che movimenti ecclesiali e nuove comunità vivono oggi, in quella che per molte di queste realtà aggregative, frutto del Concilio Ecumenico Vaticano II, del quale si è celebrato il cinquantenario, potremmo definire la stagione dell’età adulta, la tappa della maturità ecclesiale.
Il desiderio del Pontificio Consiglio per i Laici è quello che tale Congresso possa rendere evidente e incoraggiare ancora di più la gioiosa adesione dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità al pressante invito del Papa a entrare nella “dinamica di uscita missionaria”.
L’organizzazione del Congresso ha visto, nel corso del tempo, numerose tappe.
Dopo avere incontrato molte realtà associative internazionali il 27 giugno 2013 presso la sede del dicastero per avviare questa comune riflessione in un incontro dal tema “Un nuovo Papa, un nuovo inizio”, il Pontificio Consiglio per i Laici ha consultato movimenti ecclesiali e nuove comunità riguardo l’organizzazione, la logistica e le principali tematiche da affrontare nel Congresso mondiale.
Tutti coloro che sono stati interpellati hanno risposto, dimostrando di aderire con prontezza ed entusiasmo a questa iniziativa.
Nel frattempo si sono formalmente aperte anche le iscrizioni dei delegati al Congresso, che hanno registrato, finora, l’adesione di membri di movimenti ecclesiali e nuove comunità provenienti da tutti i continenti e da più di ottanta realtà associative internazionali, che saranno accompagnati, durante i giorni del Congresso, dalla partecipazione di alcuni vescovi, provenienti da realtà diocesane e da organismi della Curia romana, quale segno concreto di comunione ecclesiale.
Risultano inoltre già iscritti al Congresso più di cinquantacinque fondatori e responsabili generali di varie comunità sparse nel mondo.
I Superiori del dicastero hanno deciso di dedicare interamente l’incontro annuale con movimenti ecclesiali e nuove comunità, che si è svolto il 27 giugno 2014 presso la sala Pio XI di Palazzo San Calisto, alla preparazione di questo importante evento e all’ascolto di quanto i partecipanti a tale incontro, provenienti da più di trenta associazioni internazionali di fedeli diffuse in tutto il mondo, volessero condividere in merito al programma del Congresso mondiale di novembre 2014.
L’incontro annuale ha infatti avuto come titolo “Insieme verso il III Congresso mondiale dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità”.
Dopo la recita dell’ora media da parte dell’assemblea, monsignor Josef Clemens, segretario del Pontificio Consiglio per i Laici, portando anche il saluto ai convenuti del presidente del dicastero, il cardinale Stanisław Ryłko, ha ringraziato per l’adesione numerosa e sollecita di movimenti ecclesiali e nuove comunità all’incontro.
Ha dunque ricordato i precedenti storici del Congresso mondiale, facendo cenno alle due edizioni, svoltesi nel 1998 e nel 2006 e ha sottolineato come linea portante di preparazione al Congresso di novembre l’invito di papa Francesco, contenuto nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, all’edificazione di una Chiesa in uscita, che si renda protagonista della propria trasformazione missionaria, anche attraverso il contributo di movimenti ecclesiali e nuove comunità, perché «comunità di base e piccole comunità, movimenti e altre forme di associazione, sono una ricchezza della Chiesa che lo Spirito suscita per evangelizzare tutti gli ambienti e settori. Molte volte apportano un nuovo fervore evangelizzatore e una capacità di dialogo con il mondo che rinnovano la Chiesa» (Evangelii gaudium, n. 29).
Per questo, come ha affermato monsignor Clemens, «il nostro Congresso nel mese di novembre vuol essere una risposta chiara e decisa dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità circa il loro apporto a un risveglio missionario di tutta la Chiesa».
Monsignor Antonio Grappone, capoufficio del Pontificio Consiglio per i Laici, ha poi illustrato ai presenti il programma del Congresso, sottolineando il profondo significato delle tematiche trattate e riconducendole all’esigenza di conversione e di riforma che interpella personalmente tutti i cristiani e la Chiesa nel suo insieme e che, secondo quanto affermato dal Papa al numero 130 della Evangelii gaudium, si rivolge anche, in modo speciale, a tutte quelle realtà che lo Spirito Santo ha voluto ispirare in seno alla Chiesa dei nostri giorni determinando la «nuova stagione aggregativa dei fedeli laici» (Christifideles laici, n. 29).
Dopo avere recitato insieme la preghiera che il Pontificio Consiglio per i Laici ha voluto predisporre per questo tempo di preparazione al Congresso mondiale, i superiori e gli officiali del dicastero hanno posto attenzione all’ascolto dei numerosi interventi da parte dei partecipanti all’incontro, che hanno dimostrato la profonda consapevolezza di movimenti ecclesiali e nuove comunità rispetto al proprio ruolo in questo programma di conversione e riforma e la volontà e l’auspicio che il Congresso di novembre possa rivelarsi occasione feconda per analizzare come ciascuno, secondo il proprio carisma ed in comunione profonda con tutta la Chiesa e con le altre realtà, possa apportare un contributo di maturità e di impegno all’interno del progetto auspicato da papa Francesco.
Monsignor Josef Clemens ha poi ricordato come il carattere, ricercato e voluto, del Congresso mondiale sia quello dell’incontro, del dialogo e del mutuo ascolto. Non si tratterà quindi di un incontro a carattere accademico, che veda esperti in materia dare conferenze ad una platea di partecipanti uditori, bensì di un mutuo scambio di idee, riflessioni ed esperienze in cui gli stessi congressisti, nei molti ed ampi spazi riservati al dibattito e nei momenti comunitari, possano rendersi attori principali del Congresso stesso, condividendo con tutti le proprie considerazioni e valutazioni in ordine ai temi proposti.
I saluti finali all’incontro del 27 giugno, unitamente ai ringraziamenti per tutti coloro che hanno voluto dimostrare, con la loro partecipazione, la sollecita risposta di movimenti ecclesiali e nuove comunità alla chiamata di papa Francesco, hanno così aperto ufficialmente l’ultima tappa della fase preparatoria, che porterà al grande incontro di queste realtà ecclesiali nel prossimo mese di novembre.