lunedì 27 ottobre 2014

Messaggio del Papa all'Associazione Internazionale Esorcisti


Gli esorcisti “nel  particolare  ministero esercitato, in comunione  con  i  propri  vescovi”, manifestino “l'amore e l'accoglienza della Chiesa verso quanti soffrono a causa dell'opera del maligno": lo scrive Papa Francesco in un messaggio inviato a padre Francesco Bamonte, presidente dell’Associazione Internazionale Esorcisti (Aie), che in questi giorni ha tenuto a Roma il suo primo Convegno dopo il riconoscimento giuridico da parte della Congregazione per il Clero, nel giugno scorso. L'evento, che ha visto la partecipazione di 300 esorcisti giunti da tutto il mondo, ha trattato in particolare diffusione e conseguenze di occultismo, satanismo ed esoterismo. Lo psichiatra Valter Cascioli, portavoce ufficiale dell’Associazione:
R. – Queste pratiche aprono un po’ la strada all’attività demoniaca straordinaria. Certamente, il numero delle persone che si rivolgono a queste pratiche con gravi danni sociali, psicologici, spirituali e morali, è in costante aumento e questo ci preoccupa perché, di rimando, abbiamo anche un aumento dell’attività demoniaca straordinaria, in modo particolare vessazioni, ossessioni e soprattutto possessioni diaboliche.
D. - Sono sottovalutati i rischi che vengono da queste pratiche?
R. - A volte sì. A volte, la stessa attività demoniaca ordinaria - la tentazione - non viene presa molto in considerazione da chi ha una fede tiepida. Infatti, noi esortiamo ad una maggiore vigilanza. Del resto, viviamo in un momento storico particolarmente critico, dove la fretta, la superficialità, l’individualismo esasperato, la secolarizzazione, sembrano quasi dominare la nostra società. La lotta contro il male e il maligno sta diventando sempre di più un’emergenza. Questo chiaramente è dovuto, oltre che all’azione diretta del nemico di Dio, all’affievolirsi della fede, all’anomia, cioè alla mancanza di valori, e al relativismo culturale ormai dilagante. Per altri versi, assistiamo al continuo proliferare di messaggi mediatici, libri, programmi televisivi, programmi cinematografici, che in qualche modo sulla scia del sensazionalismo e dello spettacolare incentivano, soprattutto le nuove generazioni, ad occuparsi dell’occultismo, del satanismo, e talvolta a praticarlo.
D. - Dall'esperienza sul campo degli esorcisti, oggi il diavolo cosa attacca di più e come?
R. - La sua astuzia è quella di farci credere che lui non esista e, sicuramente, un certo laicismo diffuso nella nostra società non ci aiuta. I punti sono sempre gli stessi: l’affievolirsi della fede, ma ci colpisce molto l’incidenza che hanno questi fenomeni dell’attività demoniaca straordinaria soprattutto sulle giovani generazioni e anche sulle famiglie. Sappiamo che colui che divide - il diavolo - non soltanto ci separa da Dio, ma separa le persone, le famiglie; separa inoltre  anche dalla realtà, perché - ahimè - a volte abbiamo delle situazioni di alienazione, anche mentale, che sono secondarie all’attività demoniaca straordinaria. Radio Vaticana