mercoledì 26 novembre 2014

Catholic Stuff

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I Servi del Focolare della Madre stanno producendo una nuova serie nella quale cercano con umorismo di evangelizzare i giovani: Catholic Stuff.

Il pubblico a cui si rivolgono è formato da quei giovani che pur ritenendosi credenti non praticano molto la propria fede e si fermano ai suoi aspetti più basici e a quelli che, praticandola, vogliono andare più a fondo. Si pensa che il programma possa essere utile ai catechisti che hanno bisogno di qualche mezzo innovativo e divertente per svolgere il proprio lavoro apostolico.

L'idea del progetto è uscire con un episodio a settimana. Ogni programma durerà dai 5 agli 8 minuti e si potrà visualizzare completamente gratis su Youtube.

Catholic Stuff ha una fanpage su Facebook e un account su Twitter. Ecco alcune delle sue produzioni:





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Reality in convento

“The Sisterhood: Becoming Nuns”, una nuova serie americana, vuole accompagnare cinque ragazze nel loro cammino di discernimento vocazionale


Sisterhood

di Sylvain Dorient

È difficile immaginare una cosa più paradossale della decisione di una ragazza di diventare suora al centro dell'attenzione. È l'obiettivo del reality show “The Sisterhood: Becoming Nuns”, che partirà questa settimana negli Stati Uniti.

La trasmissione non ha cattive intenzioni. Le cinque ragazze scelte, simpatiche e gradevoli, attirano le telecamere e pongono fine alla tipica immagine delle suore che si ha a volte.

Stacey Jackson, una delle candidate, difende il programma, vedendolo come un mezzo per evangelizzare: “Abbiamo la missione di arrivare alle persone, e quelle della mia generazione sono sempre on-line o a guardare la televisione”.

La ragazza è un'eccezione: a 12 anni, mentre le sue amiche incollavano i poster delle star alle pareti della propria camera, si innamorava di Santa Teresa di Lisieux.

Ha avuto una carriera da attrice in un ambiente in cui la sua fede stona, ma a 26 anni si è chiesta se non dovesse sostituire le telecamere con l'abito religioso.

Il suo percorso atipico ha attirato il produttore del reality show, ma Stacey dubitava: “Volevo essere certa che prendesse la fede sul serio prima di impegnarmi”.

Tranquillizzata su questo aspetto, ha voluto anche una conferma dalla sua amata Teresa, e allora le ha chiesto di mostrarle se doveva proprio partecipare al programma. Nove giorni dopo, durante il carnevale le hanno donato un fiore: era il segnale che aspettava.

Le tappe del suo discernimento, insieme a quelle di altre quattro ragazze, riprese dalle telecamere, stoneranno nell'universo televisivo, afferma Stacey.

“Le persone si chiedono cosa sia importante nella vita. Chi sono senza il cellulare, il trucco o l'attenzione degli uomini?”, ha chiesto.

“La gente crede che le religiose siano amareggiate e noiose, ma io non avevo mai riso tanto nella vita quanto con loro. Hanno un autentico senso della gioia, e non sono prese dalle nostre piccole schiavitù. Sono allegre e sollecite”.

Secondo uno dei registi che hanno diretto la Jackson in passato, è non solo una grande attrice, ma anche “una ragazza la cui fede è contagiosa”.


[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]
sources: ALETEIA