lunedì 24 novembre 2014

La donna più bella del mondo

Mary mother of God - Our Lady - Mary mother of Jesus

di Ania Goledzinowska

Il mio passato è fatto di sesso e disordine, un passato vittima della mentalità contorta e del materialismo della società di oggi, un passato intriso delle sofferenze di una vita priva d’amore ma anche fatto di denaro sfruttamento e discriminazione. Ed è proprio da questo mio passato che intendo farvi riflettere sull’importante ruolo della donna di oggi. Io non ho avuto begli esempi, mio padre morto alcolizzato lascia una moglie e due figlie, mia madre cade in depressione e comincia a portare a casa diversi uomini che approfittano si di lei che di noi, me e mia sorella, che fino a quel momento eravamo totalmente ignare dei pericoli della vita.

Disperatamente, mia madre, cercava di colmare un vuoto credendo che il raggiungimento della sua felicità fosse anche quella degli altri, il suo era un amore egoista, una felicità finta e fine a se stessa che ben presto si rivelarono l’inganno di una falsa felicità e di un falso amore. Da lì cominciò a crescere dentro di me “Il male” un male che mentre crescevo pian piano divorava tutto ciò che il Signore mi aveva donato di bello, l’innocenza di una bambina, la speranza, la gioia, il mio diritto di figlia di avere un padre ed una madre e di essere custodita Per poter affrontare un giorno il futuro.

Odio e rancore riempivano il mio cuore di rabbia e mi facevano meditare vendetta e riscatto da questo mondo che mi ha fatto soffrire sin da piccola. Cominciai a disprezzare gli altri e ad usarli per avere ciò che mi era mancato: il danaro, la considerazione, il rispetto, un ruolo tra i grandi della società e l’amore. Il mio grido e la mia sfida al mondo di ieri lo leggo negli occhi e nei gesti di tantissime donne di oggi. Era il grido del pretendere senza dare. Ed ecco che quando sono riuscita ad ottenere con la mia mentalità contorta soldi, rispetto e considerazione il mio vuoto non era colmo, mi mancava una cosa, l’amore. Quello non si può comprare. L’agiatezza della mia vita invidiata da tanti era solo un palliativo, una conseguenza dei miei inganni e lasciava il medesimo vuoto come una fame che non si sazia. E volevo sempre di più, lo volevo disperatamente e volevo volare sempre più in alto con persone sempre più importanti. Giornalmente vendevo la mia anima al demonio pur di arrivare sempre più in cima circondata da fiumi di “amici” ma, in realtà, ero sempre più sola, sempre più disperata. E questa mia disperazione avrà squarciato il cielo fino a giungere a quel Paradiso che sapevo esistere ma che avevo cancellato dal mio cuore. 

Ed ecco che la Madonna mi ha chiamata attraverso Medjugorje e ad un’ingannatrice come me solo un inganno poteva portarla lì, un inganno sì ma d’amore. Maria è vergine è madre è donna, è il nostro esempio sin da piccole. Vergine, una parola che oggi fa quasi senso. Se sei vergine diventi come gli appestati, c’è qualcosa che non funziona nella tua psiche diventa quasi un disturbo comportamentale perché usarsi, pervertirsi è essere normali. I veri valori sono considerati un crimine quando non vengono oscurati da questo vivere di oggi dove all’educazione dei genitori si sostituisce quella dei film, dei mass media, delle pubblicità, delle riviste patinate. Veniamo educati da un mostro mediatico a comprare il detersivo per i piatti fatto con il limone vero mentre beviamo limonate che non hanno mai incontrato, manco per sbaglio, un limone. Così Il mostro ci presenta il sesso e c’e lo fa bere come amore. Il mostro esalta la donna ma poi la convince che è l’uomo che può fare da mamma, Il mostro le fa credere di lottare per i suoi diritti e poi la spoglia sui giornali vendendo il suo corpo insieme ad un oggetto. Il mostro la fa lottare per la vita e poi rende il grembo materno il posto più insicuro, oggi, per la vita stessa. Il mostro la invita ad esser madre e poi a dimenticarsi di esserlo presa dal lavoro e dalla carriera. La purezza di Maria nel fisico e nel cuore ha fatto di Lei la prescelta da Dio, era pura in tutti in sensi ed è proprio così che dovrebbe essere ogni ragazza di oggi, ogni ragazza che ha deciso di andare controcorrente come lo chiede Papa Francesco e come lo gridava San Giovanni Paolo II in quel suo “ non abbiate paura di aver coraggio”. Quel coraggio che ha avuto Maria nel fidarsi e nell’affidarsi con tutta se stessa a Dio. Maria sa ascoltare, sa accogliere, non si ferma alle apparenze va nel profondo. Nel profondo di un mistero che l’ha fatta portatrice di un grande miracolo per tutta l’umanità nessuno escluso anche me e te.

Dio ha un piano per tutti noi, un piano grande, ambizioso, vero se solo sappiamo coglierlo come ha fatto Maria. Vivere nella purezza ci rende speciali, preziose, ammirevoli, ricercate. Essere donne è una grande responsabilità oggi. La donna tiene unita la famiglia, si prende cura dei suoi cari e mette loro davanti a se stessa, una donna che ama la sua vita e il suo cuore mettendo a volte anche da parte la propria felicità. La donna genera la vita e nonostante tutti i tentativi di manipolazione nessuno può affermare il contrario, senza la donna non c’è vita, wow che miracolo. Maria era una donna bella, delicata, dedita al servizio e attenta ai bisogni degli altri. Il suo essere “serva” non è sottomissione ma umiltà nel rispetto degli altri che diventa il suo punto di forza. Nella sua umiltà diventa protagonista, è lei che comanda mettendo gli altri sul piedistallo attraverso la sua fedeltà, la sua capacità di amare di affidarsi e di mettersi all’ascolto della parola di Dio.

Maria è donna ed è anche madre ed è questo l’aspetto che mi ha sempre colpito di più quando sono arrivata in quella terra di grande preghiera. Io mi son subito sentita bambina tornata nell’abbraccio sicuro della mamma. Una Madre che ci insegna a compiere i primi passi che ci insegna ciò che è buono, giusto e bello e che ci mette in guardia davanti ai tanti pericoli che possiamo incontrare nella vita. Una Madre che ama e perdona, che non giudica, che è sempre pronta ad accogliere il proprio figlio smarrito che ritrovato viene amato come solo lei sa fare. Lei non impone mai ma invita “Cari figli, vi invito…” ci dice. Come ogni Madre ci ripete tante volte la stessa cosa come se fossimo dei bambini perché così si fa con i piccoli, senza tregua con amore e pazienza. Lei ripete “Ed ecco io sono qui con voi, Vi amo e vi voglio portare alla vera felicita, state costruendo un mondo senza Dio e per questo non siete felici”. Ha visto uccidere davanti ai suoi occhi il proprio figlio. Che dolore immenso e che grande dignità nell’affrontarlo e nel perdonare con la sua fede in Dio nella piena consapevolezza che non siamo esseri viventi vocati alla morte ma esseri mortali vocati alla vita eterna e nell'altrettanta piena consapevolezza che se Dio permette grandi sofferenze è solo per un bene più grande. Maria ha creduto in ciò che non vedeva per vedere in ciò in cui aveva creduto. Così, dopo anni, ho rivisto la mia mamma e quando ci siamo strette in un grande abbraccio è stato come se due cavi elettrici si fossero toccati per riaccendere la lampadina che era spenta. Una madre e una figlia diventavano nuovamente una cosa sola come lo è stato all'inizio. Io vi auguro di provare a vivere di nuovo questo grande mistero di amore, di perdono, di vita vera, di speranza, di verità, unità e resurrezione.