lunedì 23 novembre 2015

Video-messaggi di Papa Francesco alla vigilia del Viaggio Apostolico in Kenya, Uganda e nella Repubblica Centrafricana


Video-messaggi di Papa Francesco alla vigilia del Viaggio Apostolico in Kenya, Uganda e nella Repubblica Centrafricana
Sala stampa della Santa Sede
[Text: Français, English]
Sono stati diffusi in Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana i video-messaggi registrati dal Santo Padre Francesco in preparazione alla Visita che compirà dal 25 al 30 novembre nei tre Paesi africani.
Ne riportiamo di seguito la trascrizione:
Dear Friends,
As I prepare to visit Kenya and Uganda later this month, I send a word of greeting and friendship to you and your families. I look forward to this time we will have together.
I am coming as a minister of the Gospel, to proclaim the love of Jesus Christ and his message of reconciliation, forgiveness and peace. My visit is meant to confirm the Catholic community in its worship of God and its witness to the Gospel, which teaches the dignity of every man and woman, and commands us to open our hearts to others, especially the poor and those in need. (...)

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Centro Dream di Sant'Egidio

Kenya, Sant’Egidio: con Dream si nasce sani da madri sieropositive

Reportage dai Paesi che visiterà Papa Francesco. La Comunità fondata da Andrea Riccardi: così il sogno diventa realtà, più di mille bambini partoriti in salute; il ruolo delle donne nella rivoluzione contro il pregiudizio

GIANNI GUIDOTTI

«Dream» vuol dire sogno. Ma in Kenya, dove il Papa arriverà il 25 novembre, è ormai una realtà per tanti uomini e donne colpiti da una malattia, come l’Aids, che in Africa ancora molti non pensano curabile. E invece lo è: lo dimostrano le 11mila persone seguite nel Paese dal programma Dream della Comunità di Sant’Egidio.

Testimoniano che si può vivere, e anche bene, se si prendono le medicine, che si può lavorare, fare la vita di tutti. E soprattutto tornare ad avere fiducia nel futuro, a partire da quello dei propri figli. La speranza sta tutta in una cifra, la più importante: 1056 nati sani da madri sieropositive, grazie alle cure. Nessuno ci avrebbe mai creduto fino a poco tempo fa. E proprio da queste mamme, dalle donne in cura, è partita una coraggiosa rivoluzione contro il pregiudizio, lo stigma che segna nella società africana i malati di Aids. Una propaganda fatta nei quartieri e nelle scuole, che un po’ alla volta sta contagiando – in questo caso in modo positivo – tutta la società.
In Kenya è proprio l’epidemia da Hiv uno dei maggiori problemi sanitari. Basta sapere che rappresenta, ancora oggi, la maggior causa di morte tra gli adulti. E, come rivela il Country Progress Report del 2014, ha anche un forte impatto socio-economico perché crea orfani e riduce le famiglie a nuclei monoparentali con pesanti conseguenze sul reddito. Solamente il 43% dei bambini sieropositivi riceve cure adeguate mentre, per debellare la malattia, occorrerebbe interrompere del tutto la trasmissione madre-bambino.

È la sfida a cui, da oltre dieci anni, mira il programma Dream (Drug Resource Enhancement against Aids and Malnutrition), che in Africa è presente in dieci Paesi. In Kenya è attivo con otto centri attorno al quale è nato un movimento sempre più consistente di donne attiviste. Le loro sono storie di un riscatto. E di una nuova vita che ridà dignità. Basta pensare che molte sono originarie della Provincia Orientale del Kenya, la più povera del Paese e che scoprendo Dream, dove ci si cura gratuitamente, hanno acquisito la voglia di lottare non più solo per se stesse, ma per tutti i malati: «Abbiamo visto – ripetono a tutti - che è possibile vivere una vita normale: perché negarla a tanti e tante che vivono nella rassegnazione?». E così, non solo hanno cominciato a non temere più l’Hiv, ma ad aiutare gli altri a seguire bene la terapia, sia con le visite a casa, sia quando sono ricoverati in ospedale. In altre parole sono diventate attiviste di Dream, ormai centinaia di militanti contro il pregiudizio e l’esclusione.

Attorno c’è la rete delle Comunità di Sant’Egidio che in Kenya - a Nairobi, Nakuru, Eldoret e in altre città – si occupano di minori in carcere, bambini che vivono in strada o che abitano negli slum più poveri del Paese, dove sono presenti le Scuole della Pace, luoghi in cui, oltre alla scolarizzazione si educa alla non violenza e al rispetto degli altri, al di là dell’appartenenza etnica o religiosa.


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Schede sul Viaggio del Santo Padre in Kenya dal 25 al 27 novembre. Programma. Eventi e luoghi



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Schede sul Viaggio del Santo Padre in Uganda dal 27 al 29 novembre. Programma. Eventi e luoghi


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