mercoledì 27 aprile 2016

Il Salone del Libro guarda lontano...

...e strizza l'occhio alla comunità LGBT. Che non è poi una grandissima novità.

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Salone Internazionale del Libro di Torino 2016

Il Salone del Libro guarda lontano
TORINO
In un mare di macerie d’autore, quelle delle periferie firmate Botto & Bruno in mostra alla Fondazione Merz, è stata varata ieri la corazzata del 29° Salone Internazionale del Libro di Torino. Location-metafora di una tempesta finanziaria «che consideriamo ormai alle spalle», come ha detto la presidente Giovanna Milella, e di un'edizione «mai così ricca, con oltre 1000 espositori e 70 nuovi editori e un programma culturale infinito», come ha aggiunto il direttore Ernesto Ferrero. Di fatto la prima dopo il buco nero dei conti che non tornano, le dimissioni a catena nel cda e l’arrivo in extremis del «soldatino sabaudo», come si autodefinì nel settembre scorso lo stesso Ferrero che accettò (a costo zero) di tornare alla testa del Salone in sostituzione di Giulia Cogoli. 

Oggi la parola d’ordine è «guardare avanti». E il sostanzioso programma dell’edizione che andrà in scena al Lingotto dal 12 al 16 maggio è sostenuto per la prima volta da soci fondatori come il Mibact, Miur e Banca Intesa Sanpaolo. Con mille editori, 70 nuovi espositori e 1222 dibattiti, il Salone (che nella giornata di sabato accoglierà il premier Renzi) verrà inaugurato dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e sfoggerà l’arrivo di due premi Nobel: Dario Fo (con il suo nuovo libro Dario e Dio edito da Guanda) e Shirin Ebadi, la prima donna musulmana a ricevere il prestigioso riconoscimento per la Pace. 

La rampa di lancio per questa voglia di futuro è il tema conduttore «Visioni», dedicato a chi sa guardare lontano, darsi e vincere sfide in apparenza impossibili. Testimonial di una concreta capacità visionaria il fisico Roberto Cingolani, direttore dell’Istituto Italiano di Tecnologia, che porterà al Lingotto il suo robot androide «iCub». E poi un’altra strana coppia che vede lunghissimo come Marino Golinelli, classe 1920, imprenditore di successo che investe sui giovani e sulla loro comprensione del mondo di domani, e Brunello Cucinelli, il re del cashmere intrecciato con la cultura. 

Dagli imprenditori agli scienziati come Carlo Rovelli, che a Marsiglia guida un équipe al lavoro sulla fisica quantistica (sue le Sette lezioni di fisica, bestseller Adelphi tradotto in 35 Paesi), Guido Tonelli (La nascita imperfetta delle cose, Rizzoli), tra gli scopritori del bosone di Higgs, e l’astronauta Samantha Cristoforetti che presenterà il suo libro edito da Feltrinelli dedicato ai ragazzi. Tra gli uomini che sanno vedere oltre, anche Carlo Petrini (secondo il Guardian, «una delle 50 persone che potrebbero salvare il mondo»), che festeggia al Salone i 30 anni di Slow Food, oltre all’antropologo Marc Augé, teorico dei «non luoghi», e all’architetto Stefano Boeri, cui si deve il «Bosco verticale» di Milano

Due le mostre: l’esposizione dei manoscritti autografi dei 33 Quaderni del carcere di Antonio Gramsci e «La guerra di Piero» che ricostruirà al Salone lo studio-biblioteca di Pietro Melograni, con documenti originali, la prima edizione dell’Alcova d’acciaio di Marinetti e i carteggi privati fra D’Annunzio e Toscanini. Sul fronte dell’editoria internazionale va segnalata la rinuncia al Paese ospite (in programma c’era l’Arabia Saudita, ma la decisione è stata accantonata in seguito alle polemiche). Al suo posto una nuova formula che offre un focus allargato sulla cultura araba, dal Marocco all’Iraq. Ospiti il direttore del Museo del Bardo di Tunisi Moncef Ben Moussa, Tahar Ben Jelloun che festeggia con «La Nave di Teseo», la nuova casa editrice fondata da Umberto Eco, un romanzo sui matrimoni combinati. Al Lingotto si potrà incontrare l’algerino Boualem Sansal che nel romanzo 2084. La fine del mondo (Neri Pozza) ipotizza un futuro di feroce teocrazia totalitaria. Con lui l’algerino Yasmina Khadra, i cui libri affrontano con lucidità le ragioni del fondamentalismo più violento.  

Dell’islam reale si parlerà anche con l’ultimo libro del direttore della StampaMaurizio Molinari, Jihad. Guerra all’Occidente edito da Rizzoli, e con Antoine Leiris, l’uomo che a Parigi ha perso la moglie nella strage del Bataclan: la sua lettera ai terroristi Non avrete il mio odio è diventata un libro edito dal Corbaccio. Grande attesa per l’americana Marilynne Robinson, icona nazionale cui ha reso omaggio anche il presidente Obama, che ritirerà al Lingotto il premio Mondello Internazionale. Da non perdere, infine, la prima traduzione italiana del Talmud Babilonese (Giuntina): lavoro che ha coinvolto settanta redattori e traduttori per un testo che abbraccia ogni aspetto della vita e della legge ebraica. 

Al Salone del Libro però, piace mischiare l’alto a quel pop che si trasforma nelle code chilometriche fuori delle sale: e così la Puglia (Regione ospite) intreccia i cent’anni di visioni politiche di Aldo Moro con Al Bano e Checco Zalone. 
La Stampa

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QUOTIDIANOPIEMONTESE.IT|DI QUOTIDIANO PIEMONTESE