giovedì 26 maggio 2016

La memoria di quel pane diventato corpo

La consacrazione del pane e del vino

Nuovo tweet del Papa: "Gesù si dona a noi nell’Eucaristia, offre sé stesso come cibo spirituale che sostiene la nostra vita." (26 maggio 2016)

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di Angelo Busetto


Seguendo la “buona” teologia eucaristica, lo sguardo e il cuore si concentrano sul pane eucaristico: quando viene innalzato alla consacrazione, quando l’abbiamo davanti nell'adorazione e quando cammina con noi nella processione. La mente tenta di immaginare il contenuto di quel pane e si domanda come sia possibile che contenga il Corpo del Signore, la sua anima e divinità. Ragione e immaginazione non resistono in questa arrampicata e ben presto cedono. Fidandosi: qui c’è Gesù e basta.
La domanda tuttavia insiste: in quale modo è presente? La mentalitàfisicista dei bambini immagina Gesù “piccolo” nascosto sotto le specie del pane e del vino. Come fará a starci dentro, con quale figura, quale età... Già, è fatica “restringere” il Figlio eterno nel tessuto di un corpo umano. Come immaginare il corpo che si fa pane, cosa inanimata, cibo da mangiare? I mistici e soprattutto le sante mistiche “vedono” realmente Gesù nel pane eucaristico, come documentano anche straordinari miracoli. C’è chi realmente vedeva Gesù bambino o Gesù adulto, Gesù coronato di spine o crocifisso. E dunque, si crede non solo per fede ma anche attraverso i testimoni. Tra i miracoli eucaristici, uno degli ultimi è accaduto in Argentina quando era lì papa Francesco: un pezzo di pane consacrato diventa una parte di muscolo cardiaco; un miracolo simile a quello di Lanciano.
La presenza reale di Gesù nell’Eucaristia si dilata quando, seguendo gli antichi scrittori, noi laconsideriamo secondo uno sguardo “simbolico”. Il pane - nessun pane - è soltanto un oggetto da mangiare. Si mangia il pane in compagnia; si mangia e si gusta e si commenta. Il pane porta in sé la storia del grano e del seminatore, la storia della fame e della guerra, del perdono e della pace. Padre Cristoforo ha conservato per tutta la vita il pane del perdono. Noi custodiamo per sempre il profumo e il sapore del pane. Gli ebrei hanno conservato fino ai tempi di Gesù la nostalgia della manna. Un pane pieno di ricordo, di memoria, che diventa sacro come il pane dei poveri.
Non vale solo la materialità del pane, con cellule e molecole. Il pane eucaristico è pieno di memoriaevangelica: la donna con il lievito nella farina, il pane moltiplicato nel miracolo, lo struggimento dell'Ultima Cena. Il pane si carica della memoria del sacrificio, triturato sulla croce. Gesù spinge decisamente a “fare questo”: offrire il suo corpo e il suo sangue. Non una presenza statica. Quando san Tommaso dice che nella consacrazione eucaristica cambia la sostanza ma rimangono gli accidenti del pane, che cosa succede? La sostanza del pane cambia assumendo non solo il corpo e il sangue di Gesù, ma tutta la sua storia umana e il percorso delle generazioni. 
La memoria eucaristica emerge dal profondo della storia sacra e si allarga al corpo della Chiesa.L’offerta di Cristo si dilata nella carità che abbraccia il mondo. Il Corpo di Cristo contiene non solo se stesso, ma tutti coloro che Egli incorpora a sé. La comunione eucaristica è una corrispondenza amorosa, un’unione amorosa, come descrive Maddalena de' Pazzi.   

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Francesco: Gesù si dona a noi nell'Eucaristia per sostenere la nostra vita

In Vaticano oggi si festeggia la Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, che in Italia e in altri Paesi sarà celebrata domenica prossima. Papa Francesco presiederà la Messa alle 19.00 sul sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano. Subito dopo si svolgerà la Processione eucaristica che, percorrendo via Merulana, raggiungerà la Basilica di Santa Maria Maggiore.

“Gesù si dona a noi nell’Eucaristia, offre se stesso come cibo spirituale che sostiene la nostra vita”: lo scrive il Papa in un tweet pubblicato alle 13.00 sull’account @Pontifex in nove lingue. Alla liturgia del Corpus Domini potranno partecipare quest’anno anche i tanti pellegrini presenti a Roma per il Giubileo della Misericordia. Ieri, al termine dell’udienza generale, l’invito del Papa:
“Invito romani e pellegrini a partecipare a questo solenne atto pubblico di fede e di amore a Gesù realmente presente nell’Eucaristia”.
Nell’omelia dell’anno scorso il Papa ha affermato che l‘Eucaristia è “vincolo di comunione” e non permette di disgregarci laddove c’è la tentazione di non vivere la fraternità o di gareggiare per occupare i primi posti o quando non troviamo il coraggio di testimoniare la carità e offrire la speranza:
“Il Cristo presente in mezzo a noi, nel segno del pane e del vino, esige che la forza dell’amore superi ogni lacerazione e al tempo stesso che diventi comunione con il povero, sostegno per il debole, attenzione fraterna a quanti fanno fatica a sostenere il peso della vita quotidiana. E sono in pericolo di fede”. (Omelia per il Corpus Domini, 4 giugno 2015)
La Festa del Corpus Domini è stata istituita da Papa Urbano IV nel 1264, in seguito al miracolo di Bolsena: era il 1263 quando un prete boemo, in pellegrinaggio verso Roma, si fermò a celebrare la Messa in questa cittadina laziale. Turbato dai dubbi sulla presenza reale di Gesù nell’Eucaristia chiese un segno: improvvisamente alcune gocce di sangue sgorgarono dall’Ostia consacrata bagnando il corporale, che ancora oggi è conservato nel Duomo di Orvieto.
Come ogni anno la Processione si concluderà con il canto del Tantum ergo e la Benedizione eucaristica impartita dal Papa.