venerdì 15 settembre 2017

Capaci di vivere con gli altri




In un liceo di Bologna. A conclusione della visita a Bologna, il patriarca ecumenico si è recato, venerdì 15 settembre, al liceo «Malpighi» per l’apertura del nuovo anno scolastico. Nel suo discorso, di cui pubblichiamo stralci, l’arcivescovo di Costantinopoli si è rivolto agli studenti e ai docenti sottolineando tre aspetti fondamental i che devono caratterizzare l’insegnamento, ovvero l’apprendimento, la formazione e la testimonianza. Era presente l’arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, che ha accompagnato il primate ortodosso in tutti gli incontri di questa tre giorni nel capoluogo emiliano.

(Bartolomeo) L’apprendimento è il primo importante aspetto di ogni studente. Ogni scuola infatti ha come obiettivo di formare i propri studenti offrendo loro tutti quegli elementi necessari per una crescita intellettuale di ogni essere umano. È del tutto evidente che è necessario l’impegno personale di ognuno di voi, anche per quelle materie che molti potrebbero ritenere superflue, o noiose. Così non è. Nel corso della vita, scoprirete che proprio quelle nozioni vi hanno formato e vi saranno molto utili lì, dove la provvidenza vi ha portato. La cultura è necessaria, perché rende vive le nozioni, che a loro volta divengono espressione di tutto il vostro percorso scolastico. Esse formano la mente, aprono il pensiero, accrescono il bagaglio personale, introducono alla sapienza.
Non siete soli in questo cammino: i vostri insegnanti sanno suscitare l’interesse, scoprono i doni che si nascondono in ognuno di voi, doni che, come ci insegna anche la parabola dei talenti, dobbiamo far crescere dentro di noi, affinché portino buoni frutti. All’apprendimento segue la formazione umana. Le nozioni prive di crescita umana farebbero di ogni essere una macchina, priva di sensazioni, di emozioni, incapace di relazioni. È il secondo aspetto della buona scuola. Ogni essere umano è grande non solo per la sua capacità intellettiva, scientifica, ma per come sa porre queste sue capacità al servizio degli altri, della società, del bene comune. Lasciatevi permeare da questa formazione. Siate capaci di ascoltare, ma soprattutto fidatevi di coloro che stanno facendo crescere in voi questo importante campo.
È triplice la reazione che deve sgorgare in ognuno di voi. La prima è il rispetto per gli educatori e per la scuola stessa. Sono i vostri “maestri”, ai quali si deve assoluto rispetto, perché da esso consegue il senso civico di ogni persona. C’è grande differenza tra istruire e formare. Le relazioni nella società si manifestano positivamente se istruzione e formazione maturano assieme. Non solo senso civico, ma accrescere il rispetto per ogni elemento della società, capacità di scelta, di ascolto, di manifestare il vero senso della vita, il rispetto dei diritti di ogni essere umano, la salvaguardia dell’ambiente naturale, l’attenzione per i più deboli. La seconda reazione è la capacità inter-relazionale con l’altro. Essa passa attraverso il dialogo, elemento fondante per la vita umana. In una scuola è necessaria la buona relazione tra gli studenti, perché attraverso di essa nasce la capacità di soluzione dei problemi che possono sorgere nel convivere quotidiano. E quindi il dialogo porta ad accrescere la capacità comunicativa. In un mondo sempre più individualista, formare persone con capacità di relazione significa aiutare la società del domani a dialogare. L’attuale crisi mondiale, il terrorismo, le migrazioni, sono il risultato di sconvolgimenti derivanti da incapacità di dialogo serio. La terza reazione è la capacità del rispetto di se stessi. Sorge da un’incapacità di capire le proprie debolezze. Se saprete guardare a voi stessi come persone che stanno crescendo, che possono avere anche insuccessi, ma che hanno sempre la speranza, allora l’autostima rispettosa del “come siamo” e non del “come vorremmo essere” crescerà e ci farà capire come sia importante la nostra identità personale.
Infine, dall’apprendimento e dalla formazione possiamo arrivare alla testimonianza. Come uomini e donne di fede, pensiamo sia indispensabile accrescere la formazione dell’anima, in quanto l’elemento religioso è presente in ognuno di noi per il soffio della vita che ci viene da Dio. La testimonianza per i credenti è una proposta di vita, è il rispetto per tutto e per tutti, è rispondere alla chiamata più intima che sgorga nel cuore, è manifestare l’amore più puro e più grande. Lasciatevi accarezzare dal soffio di Dio, non chiudete le porte del vostro cuore al suo amore infinito.
L'Osservatore Romano